L'editoriale Azzurro
giovedė 04 marzo 2021 - 15:51
di Massimo Barbero
A mente fredda il dispiacere per l’infortunio di Cagnano è decisamente più grande di quello per il punto lasciato in pieno recupero. Rischiamo di perdere per il resto del campionato una pedina fondamentale nel nostro scacchiere. Il suo sostituto naturale Colombini è sin qui ingiudicabile perché tra infortuni e periodi nei quali è stato ai margini della rosa per recuperare la forma fisica non abbiamo praticamente mai potuto contare sul suo apporto. Un’idea potrebbe essere quella di spostare Corsinelli a sinistra, ma il problema si riproporrebbe, pari pari, a destra rifacendoci piombare nelle difficoltà che avevano caratterizzato il girone d’andata.
Ieri ad Alessandria si sono giocate tre diverse partite. In undici contro undici abbiamo giocato molto meglio dell’avversario sciupando l’occasione di chiudere il primo tempo in vantaggio. In dieci contro undici è finita 0-0 e le migliori occasioni, nonostante l’inferiorità numerica, le abbiamo costruite noi. In nove contro undici siamo andati logicamente in affanno e la paura di subire un gol decisivo ci è costata la prodezza di tale Akè un giocatore, per intenderci, che nella stagione in corso ha collezionato con la maglia del Marsiglia 4 presenze in Champions League. Ho visto e rivisto quella maledetta sequenza che ha liberato al tiro l’esterno bianconero. Abbiamo perso un paio di contrasti banali che non ci hanno permesso di liberare per tempo la nostra area di rigore. E’ la conferma che questo Novara non è capace di tirare la riga, di difendersi abbassandosi. Tutto quello che otteniamo lo otteniamo solo e soltanto con il gioco. Siamo una squadra progettata per altre posizioni che fatica a calarsi nelle necessità imposte dalla bassa classifica.
E’ destino che le partite con la Juve Under 23 ci vedano sempre finire in inferiorità numerica. All’andata era toccato a Panico vedersi sventolare sotto il naso un doppio cartellino giallo. Questa volta la stessa sorte è toccata a Bove, sanzionato nel primo tempo per un fallo molto dubbio. Non serve però ora recriminare sull’operato arbitrale anche se da qualche settimana a questa parte gli episodi sono sempre letti a nostro sfavore.
Dobbiamo concentrarci su quanto di buono ha saputo fare la squadra azzurra al cospetto di un avversario dall’elevata qualità tecnica, ma più propenso a lasciarci giocare di quanto non facciano abitualmente le formazioni di serie C. Per un tempo si è visto un Buzzegoli in buone condizioni dettare a piacimento i ritmi di gioco. Zunno, alla prima maglia azzurra da titolare, è apparso un folletto imprendibile in grado di far girare la testa al promettente Di Pardo. Molto buona la spinta sulla fascia sinistra anche grazie all’apporto di Cagnano. Sulla destra siamo stati meno intraprendenti, ma Corsinelli e Malotti hanno dato l’impressione di avere comunque la situazione sotto controllo. Davanti non abbiamo patito più di tanto l’assenza di Rossetti perché Pablo ci ha messo tanto cuore. Peccato che anche lui sia risultato poco convinto su quell’occasione che si è creato andando a rubare palla sui centrali bianconeri. Una nota di merito va a Lanini che si è sacrificato tantissimo, specialmente dal momento in cui siamo rimasti in dieci. Poteva fare meglio Panico che ha avuto qualche pallone interessante per riportarci sul 2-1.
Purtroppo a Pontedera e ieri sera ad Alessandria abbiamo perso l’occasione di dare un senso diverso al nostro finale di campionato. Abbiamo avuto la possibilità di allontanarci dalle secche della bassa classifica e l’abbiamo gettata al vento. Così è facile immaginare che ci sarà da soffrire sino al 25 aprile per lasciarci cinque squadre alle spalle.
Si comincia dal Lecco, una squadra in grande salute, reduce da diversi risultati utili consecutivi. Le “porte chiuse” nello specifico fanno ancora più male perché è facilmente immaginabile quale sarebbe stato l’afflusso di pubblico (anche dalla città del Lago) qualora si fosse giocato in condizioni normali. Poi comincerà un’assurda settimana che ci vedrà giocare tre gare ravvicinate (Renate, Piacenza ed Albinoleffe) da lunedì a domenica. La sera del 21 marzo, alle porte della primavera, avremo più chiaro il nostro destino e le chances di evitare l’autentica lotteria dei play out che sarebbero pericolosissimi specie al cospetto del Livorno, altra mina vagante di questo campionato.
Dobbiamo stringere i denti ed evitare gli errori che nell’ultimo mese di campionato ci sono costati punti pesanti. In fondo nel girone di ritorno abbiamo perso (3 partite in tutto) soltanto in condizioni estreme (quand’eravamo ridotti in nove o in una gara caratterizzata da un vento terribile quale quella di Pontedera). L’ottimismo dev’essere la spinta per superare i prossimi ostacoli anche contro avversari sulla carta superiori…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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