L'editoriale Azzurro
domenica 14 febbraio 2021 - 12:48
di Massimo Barbero
Dieci anni fa come oggi battevamo in casa nostra il Torino in una serata tra le più esaltanti della nostra scalata ai vertici del calcio… Dieci anni dopo il granata del club di Cairo è diventato il granata del Pontedera ed il risultato è stato decisamente amaro. Perdere una partita del genere fa molto male perché anche il pareggio sarebbe stato stretto alla squadra di Banchieri vista la mole di occasioni create.
Ecco nel giorno di San Valentino sarebbe bello che tutti i novaresi ricordassero cos’hanno fatto nella serata del 14 febbraio del 2011 per riportare alla mente di tutti com’era entusiasmante uscire di casa per andare a tifare Novara attraversando una città colorata d’azzurro.
I propositi di cessione sbandierati dal presidente Rullo, com’era inevitabile, hanno aperto la strada a qualche interlocutore credibile ed a qualche personaggio in cerca di notorietà. Grandi assenti gli imprenditori novaresi e coloro che a qualsiasi titolo operano sul nostro territorio. Mi auguro che dietro a questo silenzio di facciata ci sia gente al lavoro per garantire un futuro al Novara Calcio partendo da una solida base cittadina. In questo senso l’iniziativa di un azionariato popolare proposta dal tifosissimo Alessandro Clementoni può essere un bell’esempio anche per gli investitori novaresi. Solo unendo le forze potremo tornare a vivere notti magiche come quelle di dieci anni fa. Questa crisi può e dev’essere l’occasione per fare uscire allo scoperto anche chi non si è mai voluto impegnare per la causa azzurra, ma adesso potrebbe trovare lo stimolo per lanciare un salvagente ad un club che rischia di affondare nell’indifferenza cittadina. C’è un patrimonio di oltre 112 anni di storia da difendere.
Torniamo alla partita di ieri per dire che personalmente non condivido le critiche al modulo avanzate (per carità, con un’analisi equilibrata) da qualche interlocutore sul “muro”. Fino ad un mese fa (vedi Como) il nostro grande problema era che non tiravamo mai in porta. Lo 0-0 era il risultato massimo di una squadra che lasciava l’attaccante centrale al proprio destino. Adesso le cose sono decisamente cambiate. A Pontedera abbiamo creato 6-7 situazioni pericolose nell’arco di tutta la gara. Ed il gol incassato non è il frutto di una ripartenza lasciata agli avversari per il troppo spingere, ma la conseguenza di un banale errore individuale a difesa schierata. Lo stesso era successo a Gorgonzola quand’eravamo avanti per 2-1 ed in casa con l’Alessandria dopo il gol di Lanini.
Un modulo diverso ridurrebbe il margine di errore individuale? Onestamente non credo. Con Marcolini abbiamo cambiato tutti gli schieramenti possibili senza trovare la quadra. Ed anche in quel ciclo di 7 gare con 4 punti all’attivo si erano visti tanti errori dei singoli.
Piuttosto dobbiamo sfruttare meglio le potenzialità di una rosa che adesso ha tante alternative. Non sta scritto da nessuna parte che devono giocare sempre gli stessi, tantomeno in un frangente di campionato come questo nel quale i turni infrasettimanali si susseguono con cadenza quindicinale. E’ fondamentale recuperare Bianchi, Buzzegoli e Migliorini (e speriamo presto Piscitella) per avere in campo uomini sempre freschi.
Ieri ho notato una crescita anche sotto un altro aspetto. Di solito quando andavamo sotto sparivamo dal match consegnandoci inermi all’avversario. A Pontedera invece la squadra ha saputo reagire dopo l’1-0 di Caponi colpendo una traversa e creando un paio di altre situazioni pericolose. Questo dev’essere lo spirito con cui affrontare le prossime partite. Andare in campo con la consapevolezza che le gare durano 94, 95 minuti e gli errori si possono commettere, ma adesso si possono anche rimediare perchè andiamo al tiro con una facilità inimmaginabile solo un mese fa.
Sarà dura salvarci perché i punti lasciati per strada non ritornano e le avversarie non stanno a guardare. Il Novara però sembra aver superato il suo periodo peggiore ed adesso ha la possibilità di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. La cosa fondamentale è aggiustare la mira.
L’ultima riflessione è per chi ha scelto di anticipare Novara-Livorno all’ora di pranzo di un mercoledì lavorativo. Ma chi prende certe decisioni? Si fa di tutto per negare ai tifosi (già privati del piacere di andare allo stadio per cause di forza maggiore) anche la possibilità di seguire a distanza le gesta della propria squadra del cuore. A quando uno scontro salvezza all’ora di colazione?
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
|