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domenica 07 febbraio 2021 - 22:38
di Massimo Barbero

Sarebbe bello questa sera scrivere solo di calcio e parlare del secondo 2-1 rifilato agli ambiziosi grigi in meno di quattro mesi…

Purtroppo questa non è una settimana come le altre perché il nome del Novara Calcio è stato associato ad una vicenda che non ha eguali in 112 anni di storia azzurra.

Seguo da quasi quarant’anni questa squadra e l’ho vista spesso impelagata in stagioni anonime o peggio deludenti e talvolta legata a gestione societarie sofferte.

Ma mai, ripeto mai, ho immaginato che il nome della mia squadra del cuore potesse essere accostato (seppure indirettamente) ad una storia tanto squallida.

Dunque è innanzitutto il momento degli appelli.

Il primo alla famiglia Rullo va nella direzione della manifestazione che ha preceduto il derby con l’Alessandria. Questa proprietà deve farsi da parte perché ha creato un danno di immagine senza precedenti al Novara Calcio con altrettante sofferenze a chi ha l’azzurro nel cuore.

Il secondo, ancora più forte, è diretto a Massimo De Salvo.
Chi scrive ha quasi sempre elogiato le capacità dirigenziali e soprattutto la disponibilità messa nei 13 anni in cui ci ha garantito una sopravvivenza calcistica al di sopra delle nostre reali possibilità.
Tanta stima però era indissolubilmente legata alla convinzione che comunque avrebbe preso sempre le scelte migliori (a costo di essere impopolare) per il bene della sua e nostra società. Ad un anno abbondante dalla cessione dell’ottanta per cento delle quote alla famiglia Rullo invece ancora non mi sono chiare le ragioni di una vendita tanto frettolosa.
Mds deve ritornare al timone per gestire l’emergenza corrente e fare quello che non è stato fatto a fine autunno 2019: garantire un passaggio di proprietà sereno che porti al vertice del Novara Calcio gente seria in grado di assicurare un futuro almeno dignitoso alla società che tutti amiamo.
Bisogna intervenire prima che la situazione precipiti ed è quello che impone il senso di responsabilità che lo contraddistingue.

Il terzo appello è rivolto agli imprenditori del territorio. Chiunque fosse interessato a rilevare le quote del Novara Calcio sappia che avrà l’appoggio incondizionato di una tifoseria genuina ed, a suo modo, passionale. Chi vuole davvero bene a questi colori è pregato di farsi avanti. Temporeggiare adesso potrebbe essere pericolosissimo per il futuro di un club che in più di 112 anni di vita non ha mai conosciuto un fallimento.
Un pezzo di storia che rischia di scapparci di mano se tutti ci limitiamo a dedicarci al nostro orticello.

L’ultimo appello è per il Sindaco e per le istituzioni cittadine. Affinchè si attivino per trovare una soluzione per la sopravvivenza ed il futuro del Novara Calcio. Al di là delle dichiarazioni un po’ distaccate degli ultimi giorni mi auguro che il sindaco Canelli stia davvero sorvegliando una situazione che rischia di tracimare verso il peggio da un momento all’altro.

Ho finito le “prediche” e posso parlare di una partita che ci ha fatto riscoprire il cuore di una squadra che al termine della settimana più difficile ha tirato fuori gli attributi. Se dopo il derby con la Pro Vercelli ci avessero detto che avremmo messo assieme 7 punti nelle successive 3 partite avremmo preso per matto il nostro interlocutore anche perché ne avevamo fatti 7 nei precedenti 14 incontri.

Invece questa è la realtà di un Novara che ha ritrovato di colpo equilibri e pericolosità offensiva.I 15 punti che ci separavano in classifica dai grigi non si sono visti in campo. I nostri hanno affrontato senza paura l’avversario portandosi in avanti sin dalle battute iniziali. Il gol di Lanini era stato preceduto da un’altra parata determinante di Pisseri sul colpo di testa di Pogliano. Sull’1-0 abbiamo cominciato ad arretrare un po’, ma il pareggio è giunto da un’azione avulsa dal contesto di una gara che stavamo gestendo nel migliore dei modi.Dopo il secondo vantaggio su rigore trasformato da Schiavi invece non abbiamo mai tremato, sfiorando anche il colpo del kappao in qualche contropiede che andava gestito meglio.

La prestazione di Collodel e Schiavi ha premiato la scelta di Banchieri di puntare su di loro lasciando in panca i più esperti Buzzegoli e Bianchi. Corsinelli è stato protagonista dell’allungo determinante che ci è valso il calcio di rigore, Bove e Pogliano se la sono cavata bene al cospetto di Corazza, Arrighini e Stanco, Cagnano ha il merito di aver pennellato il cross per il colpo di testa vincente di Lanini.

Là davanti Panico e Rossetti hanno corso tantissimo consentendo alla squadra di reggere l’ambizioso 4-2-3-1 di partenza (poi 4-3-2-1).
Lanini ha confermato di essere un giocatore ritrovato. Un attaccante capace di segnare 5 gol in 4 partite può regalarci ancora molto in questo girone di ritorno. La sua non cessione può essere considerata una delle migliori operazioni del mercato invernale.

Ora bisogna rimanere umili e concentrati perché abbiamo imparato che questo campionato non fa sconti e la strada verso la salvezza sarà comunque lunga e tortuosa. In fondo se l’Olbia dovesse battere la Pro Sesto nel recupero ci troveremmo con un solo punto di vantaggio sulla zona play out a conferma che il nostro destino è ancora tutto da scrivere.

Per oggi però è doveroso scrivere un grosso GRAZIE ai ragazzi in maglia azzurra che con quella corsa verso la curva hanno onorato anche la passione di chi non ha potuto esserci…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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