L'editoriale Azzurro
domenica 24 gennaio 2021 - 09:45
di Massimo Barbero
La fragilità emotiva è il difetto più grande di questa squadra. Avevamo giocato un buon primo tempo nel quale eravamo riusciti ad imbrigliare la Pro Vercelli passando addirittura in vantaggio. E’ bastato vedere sventolare il secondo cartellino giallo sotto gli occhi di Migliorini per far crollare di colpo tutte le nostre certezze. Abbiamo rischiato di subire il pareggio già nei pochi minuti che ci dividevano dall’intervallo ed abbiamo incassato un terribile uno-due in avvio di ripresa vanificando tutto quanto di buono avevamo costruito sino a quel momento. Nelle altre occasioni in cui eravamo rimasti in dieci (contro la Juve Under 23 ed a Pistoia) avevamo tenuto molto meglio il campo rischiando pochissimo. Stavolta siamo letteralmente naufragati di fronte alla paura di essere raggiunti (e superati).
La partita è praticamente finita al momento dell’espulsione di Bianchi. La Pro si è accontentata di controllare un risultato che sentiva ormai di avere in pugno rischiando quasi nulla. Soltanto su qualche palla inattiva avremmo potuto colmare il gap della doppia inferiorità numerica contro un avversario gasato a mille.
Gli incroci con l’arbitro Perenzoni non portano mai bene. A novembre 2019 ad Arezzo ci aveva fischiato contro due rigori abbastanza discutibili. Stavolta ci ha punito con una pioggia di cartellini gialli finanche esagerati visto il contesto della gara. Nel finale si è reso conto di avere esagerato ed ha cominciato ad ammonire anche i giocatori della Pro Vercelli, ma la frittata ormai era fatta.
Di certo una gran parte di colpa ce l’hanno i nostri giocatori. In particolare Migliorini che è caduto nella trappola dei nervi che gli ha teso il solito Comi. Un errore non scusabile per un giocatore della sua esperienza tanto più alla luce del fatto che eravamo passati in vantaggio e la partita si era messa nel migliore dei modi per noi.
Certo che quell’espulsione ha il sapore della beffa se si pensa che alle rispettive terne arbitrali erano sfuggiti nelle settimane precedenti due colpi proibiti a Bove da parte di Udoh (Olbia) e Gabrielloni (Como). Due kappao da rosso diretto che avrebbero potuto indirizzare nel migliore dei modi (per noi) le rispettive gare.
Tutto sommato il 4-4-2 proposto da Banchieri mi è parso la soluzione più logica. Finalmente Lanini ha potuto contare su una spalla con la quale interscambiarsi ed i risultati si sono visti. Meno convincente l’apporto di Pagani e Panico sulle corsie esterne che sono rimasti spesso avulsi dal gioco. Forse Malotti potrebbe essere una soluzione sulla fascia sinistra per abbinare qualità alla capacità di tenere bene il campo. In difesa Pogliano si sta abituando al ruolo di laterale destro ed è apparso in crescita rispetto alle precedenti partite.
Inorridisco nel sentire che Banchieri sarebbe ancora in discussione e che il suo posto potrebbe essere preso da un allenatore con pochissima esperienza in categoria. Il sito “Tuttoc” riporta anche la notizia del possibile ritorno di Marcolini ed Urbano (sigh). Può sembrare una barzelletta, ma nulla è fuori dalla portata di una società che in poco più di un anno ha distrutto tutto quello che c’era da distruggere proprio per una serie di improvvisazioni e di decisioni umorali che non hanno fatto altro che aggiungere danno a danno.
La gestione della Pro Vercelli ci insegna che basta fare le cose semplici per ottenere risultati di un certo rilievo senza spendere cifre folli. Al di là del Sesia hanno messo in piedi una squadra molto competitiva che si regge su tasselli collaudati e qualche innesto mirato.
Al patron Rullo chiedo una riflessione seria sul suo operato e sul suo possibile futuro a Novara. Se l’intenzione è quella (come dichiarato da lui) di proseguire nel progetto Novara allora è il momento di investire seriamente con tre innesti di spessore per cercare di salvare la categoria, senza buttare fumo negli occhi con l’ennesimo cambio di guida tecnica. Se invece (come temo e come sembra evidente dai fatti) fosse in atto un ridimensionamento sarebbe più corretto farsi da parte per rispetto di una città che l’aveva accolto con grande entusiasmo al momento del suo arrivo.
Lucca e Gorgonzola sono tappe decisive per il nostro futuro: sbagliarle vorrebbe dire candidarsi seriamente per l’ultimo posto in classifica. E’ ora di tirare fuori gli attributi!!!
Massimo Barbero
|