L'editoriale Azzurro
giovedė 12 novembre 2020 - 14:51
di Massimo Barbero
Questo Novara non sembra una squadra di C…
Nel senso che non ha il cuore, l’umiltà e la malizia per reggere il confronto sui campi di terza serie. A Sesto come a Lecco sono stati i particolari a condannarci, non può essere un caso.
La nostra partita al “Rigamonti Ceppi” è durata mezzora. Una mezzora iniziale buona, nella quale sembrava potessimo farla da padrone contro un avversario un po’ intimorito e rannicchiato all’indietro. Invece il Lecco ci stava semplicemente aspettando. Si è accontentato di contenerci rischiando pochissimo (ricordo solo un inserimento di Bove con conclusione sull’esterno della rete ed il colpo di testa di Natalucci vanificato dal fischio arbitrale) per poi tirar fuori il meglio nella ripresa.
Quando Piscitella ha finito la benzina per noi sono stati dolori. Le sgroppate dell’ex romanista con cross sul secondo palo hanno rappresentato l’unica vera arma per una squadra lenta, compassata, prevedibile, con pochissimi inserimenti da parte dei centrocampisti. C’è stato un momento della gara nel quale in un eccesso di ottimismo ho detto in diretta radio che al posto di Marcolini me la sarei giocata con un 3-4-3 speculare a quello dei blucelesti inserendo Cisco al posto di Firenze. Evidentemente stavo sopravvalutando le nostre potenzialità (soprattutto fisiche) perché dal 40’ del primo tempo (traversa di Capogna) si sono registrate solo occasioni per i padroni di casa.
Ad inizio ripresa invece, viste le difficoltà fisiche di Piscitella mi sarei aspettato una staffetta con Cisco.
Mai avrei immaginato la doppia sostituzione contemporanea di Lanini e Zigoni. Con quel doppio cambio il mister ha voluto forse lanciare un segnale forte alla squadra. Non solo la scossa non c’è stata, ma pochi minuti dopo ci siamo ritrovati a dover cercare di rimontare lo svantaggio senza un centravanti vero in campo e senza centravanti da inserire in panchina.
La mossa del “tutti dietro con Cisco là davanti che scatta” poteva avere un senso con la Juve perché eravamo in inferiorità numerica non stavolta in una gara che ci vedeva obbligati quantomeno a provare a vincerla. Se proprio doveva essere “tutti dietro con Cisco là davanti che scatta” allora meglio irrobustire mediana e difesa piuttosto che mandare allo sbaraglio un giovanissimo come Tordini in una lotta impari dal punto di vista fisico coi centrali di casa.
Insomma a metà ripresa sul punteggio di 0-0 e con il Lecco che stava crescendo si poteva scegliere di tirare la classica riga per portare il punticino. Oppure lanciare un messaggio alla squadra con un cambio davvero coraggioso. Marcolini è rimasto a metà del guado e questa è forse la sua colpa maggiore anche se criticare un allenatore che lavora con questo gruppo da poco più di una settimana risulterebbe oggi un azzardo.
Non dimentichiamo che in pochi giorni ha perso pezzi da novanta della rosa.
Sul banco degli imputati, invece, più che mai devono salire i giocatori. Il rendimento dell’ultimo mese non è stato all’altezza delle aspettative. Molti nuovi arrivi non hanno ancora imparato a sporcarsi la maglia e questo Novara sembra più stretto parente di quello supponente dell’era Viali-Sannino che di quello che un anno fa ci aveva entusiasmato per carattere, determinazione, entusiasmo e spirito di gruppo.
Ecco non sarebbe male riguardare qualche cassetta del recente passato per ricordare a tutti cos’era il Novara che un anno fa di questi tempi usciva dal campo tra gli applausi anche dopo le sconfitte. Ed ora per l’immediato affidiamoci a san tampone…
Ovviamente sulla malattia non si scherza e la speranza è che tutti gli azzurri guariscano il prima possibile e che nessun altro si ammali. Però visto il momento che stiamo vivendo… un rinvio della gara con il lanciatissimo Renate non sarebbe certo una brutta notizia per dare più tempo a Marcolini per raccapezzarsi in questa situazione…
Non resta che attendere gli eventi…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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