L'editoriale Azzurro
domenica 01 novembre 2020 - 23:03
di Massimo Barbero
Oltre 10 anni di lontananza dal “Breda” ci avevano forse fatto dimenticare cosa significasse giocare contro la Pro Sesto… La Pro Sesto è questa: una squadra rognosa, mai spettacolare, ma determinata, quasi sempre premiata da una dose di culo pazzesca.
Ricordo quella volta che pareggiarono al 94’ in un’azione viziata da un fallo clamoroso, quell’altra che segnarono mentre noi eravamo fermi, convinti che ci avrebbero restituito il pallone, quell’altra ancora in cui Petrone salvò sulla linea un tiro di Preti, suo compagno di squadra…
A Sesto è quasi sempre andata peggio. Le abbiamo buscate un’infinita di volte e in qualche occasione forse ci siamo pure “scansati” per lasciare i punti ad un avversario bisognoso.Detto tutto il male possibile di Sesto e della Pro Sesto dobbiamo però convenire che non ci sono alibi e giustificazioni per una prestazione tanto brutta da parte dei nostri. Non eravamo pronti. Né dal punto di vista tecnico tattico, né sul piano fisico.
Ci siamo accostati ad una battaglia con lo spirito di chi si appresta a fare il compitino ed i risultati si sono visti. Vietato cercare giustificazioni legate alla nebbia (c’era per entrambe) agli autogol (sono errori nostri) o ai tamponi (sono vicende che toccano tutte le squadre in questo periodo). Le voci delle scorse settimane hanno probabilmente avuto la conseguenza di intaccare l’aspetto mentale giusto con cui affrontare le partite perché l’alibi è presto servito. Se vinciamo o giochiamo bene (vedi Carrarese) i meriti sono dei giocatori. Se le cose non funzionano invece è tutta colpa dell’allenatore.
Non può reggere a lungo questo stato di cose.
L’esonero non-esonero della settimana di Livorno pare aver scombussolato certi equilibri all’interno della squadra. Chi scrive continuerebbe a lungo con mister Banchieri, tecnico semplice, ma preparato, disponibile, ma schietto, capace di portare nell’ambiente un entusiasmo ed una partecipazione popolare che non si vedeva dai tempi di Tesser.
Se la società la pensa diversamente deve intervenire subito senza trascinare oltre questo stato di cose che vede da un paio di settimane in carica un allenatore confermato “salvo diverse comunicazioni”. Nessuno dei nomi sbandierati in queste ore mi convince circa l’opportunità di operare un cambio di rotta. Certo le responsabilità per la sconfitta di ieri sono anche di Banchieri, ma va detto che si tratta della prima battuta d’arresto netta e meritata (l’esordio a Vercelli è stato molto particolare e con il Pontedera ci stava almeno il pareggio) in un cammino fin qui positivo.
Credo che l’aspetto mentale abbia avuto il sopravvento su ogni altra considerazione nella sconfitta di Sesto San Giovanni. Ma se devo spingermi ad una valutazione tecnica dico che il 4-3-2-1 con gli uomini attuali ha davvero poco senso. Se dobbiamo giocare con Zigoni, Panico, Lanini tutti assieme meglio partire con un più offensivo 4-2-3-1 con Buzzegoli e Bianchi (o Collodel) a far legna in mezzo e tre mezze punte pure alle spalle di Zigoni (o Lanini).
Mi pare questo il modulo più adatto per sfruttare gli uomini della nostra attuale rosa, Firenze compreso.
Mi fermo qui.
Non è il caso di dilungarsi oltre alla vigilia di un’altra giornata da “bollino rosso” per le voci di cambio alla guida tecnica che si rincorrono.
Saluto con affetto Pablo sperando di ritrovarlo presto in campo.
Arriveranno giorni migliori…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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