L'editoriale Azzurro
sabato 06 giugno 2020 - 22:45
di Massimo Barbero
Di questi tempi è più proficuo avere in organico un centravanti capace di bucare con regolarità le porte avversarie o un medico disposto ad accettare ogni protocollo sanitario pur di consentire la disputa dei play off?
Ed in sede di calciomercato… si potrebbe pensare ad uno scambio?…
Chessò il Monza per avere l’ottimo dottor Francese sarebbe disposto a girarci l’ambito Gliozzi?
Ed ancora… meglio avere un centro sportivo all’altezza come Novarello ed uno stadio capiente come il “Piola” o un presidio sanitario a portata di mano in grado di sfornare tamponi ogni 4 giorni?
Chiedo scusa in anticipo ai medici che, tra mille incombenze, avranno trovato il tempo di leggermi…
Ovviamente ho appena banalizzato una questione molto seria… ma il calcio all’epoca del Covid è anche questo… le ragioni sanitarie vengono prima di ogni discorso tecnico/sportivo ed il pallone non può che adeguarsi: prendere tutto il pacchetto (e provare a ripartire) o lasciare (e fermarsi in attesa di tempi migliori).
Dopo aver letto per giorni dichiarazioni e comunicati sdegnati di presidenti e medici sociali contro l’ipotesi di play off “facoltativi” in C… mi chiedo se le posizioni di queste società rimarrebbero (rimarranno) tali se venisse proposto loro di far parte di un’ipotetica B a 40 squadre al via della stagione 2020-21.
O di fronte al piatto ricco verrebbero messe da parte tutte le remore?
La coerenza è quasi sempre un’eccezione nel mondo del calcio italiano: le ultime della classe che ora chiedono a gran voce di tornare in campo sono le stesse che una ventina di giorni fa, ipotizzando il blocco delle retrocessioni, ripetevano “non ci sono le condizioni per giocare”.
Ho apprezzato invece le dichiarazioni odierne di Albinoleffe e Piacenza: “ giocheremo i play off se sul territorio sarà possibile recuperare i tamponi”.
E’ questo un punto di vista serio e condivisibile. Apprezzo molto di più un discorso pratico rispetto alla posizione di chi sguazza nell’etica o si spaventa per l’impegno economico (non trascurabile, ma comunque alla portata di una società professionistica).
In realtà non è giusto retrocedere (senza nemmeno l’ancora di un play out) chi il proprio campionato non l’ha terminato. Su questo punto si sono espresse in maniera chiara quasi tutte le leghe. Lo recepirà il Consiglio Federale di domani?
E’ una settimana decisiva, l’ennesima, ma forse più decisiva di quelle che l’hanno preceduta: riavremo davvero un po’ di calcio giocato (dopo la Bundesliga dovrebbero partire Liga e Coppa Italia in attesa della Premier e della serie A) oppure tutto salterà in aria all’improvviso? E che ne sarà della nostra serie C?
Ipotizzo lo scenario peggiore: tutto si ferma e bisogna decidere cosa fare senza scomodare il signor algoritmo. Un’idea la butto lì: serie A a 22 squadre senza retrocessioni (e con le promozioni di Benevento e Crotone) e B a 40 (18 superstiti ed altre 22 pescate dalla C tra cui certamente il Novara).
Si arriverà davvero a questo?
Nel frattempo l’Uefa può mordersi le mani per non aver “salvato” l’unica competizione da salvare in questo disgraziato 2020: il Campionato Europeo.
Certo, non ci sarebbe stato spazio per l’Europeo itinerante immaginato in tempi certamente migliori. Però un Europeo a sede fissa (magari in qualche angolo di continente poco toccato dal virus) con la conclusione delle Coppe a fare da gradevole antipasto, avrebbe saziato la residua voglia di calcio degli appassionati senza il bisogno di forzare la ripresa di tanti campionati nazionali.
I giocatori si sarebbero sottoposti al “solito” ritiro che accompagna queste competizioni. Nessun tifoso si sarebbe sentito sfrattato dal proprio stadio perché il pubblico di queste manifestazioni è particolarmente eterogeneo.
E ci saremmo messi finalmente a discutere degli errori di Mancini dimenticandoci per qualche settimana delle sentenze di Burioni e compagnia cantante.
Non so a voi, ma a me la Bundesliga a porte chiuse concilia il sonno come nessun’altra cosa al mondo (e proprio per queste sue proprietà rilassanti mi auguro che finisca il più tardi possibile) con le Nazionali in campo sarebbe stato comunque diverso. E senza poter fare assembramenti…. ci sarebbe stata la gioia di tener sveglia la città a colpi di clacson salutandosi da un’auto all’altra…Un piccolo sogno.
La realtà è che da troppe settimane devo chiudere queste mie righe con un pensiero dedicato a qualche cuore azzurro che ha perso da poco una persona cara. Stavolta l’abbraccio (virtuale) è per Cameri 007 toccato dal dispiacere della scomparsa della mamma… Mi unisco alle condoglianze di tanti amici tifosi… dedicandogli l’immancabile Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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