L'editoriale Azzurro
domenica 24 maggio 2020 - 09:30
di Massimo Barbero
La settimana che sta per chiudersi ha fatto registrare la resa ormai totale del presidente Ghirelli e di quasi tutta la Lega Pro all’incubo Covid.
Ripetere già oggi ai quattro venti, con assoluta sicurezza, che non ci sono le condizioni per giocare nemmeno un play off tra due mesi o due mesi e mezzo vuol dire fare intendere che ben difficilmente il nostro calcio potrà riprendere anche a settembre, ottobre e via discorrendo…
Intendiamoci, ritengo che la Figc avrebbe dovuto rispettare la volontà della stragrande maggioranza della società di Lega Pro e sancire la fine del campionato 2019-2020 riservandosi di provvedere in ordine a promozioni e retrocessioni la cui decisione non può essere di spettanza di una singola lega.
Detto questo credo che Gravina sia tutt’altro che uno sprovveduto. Sapeva bene quale reazione avrebbe suscitato il suo “se possibile andate avanti a giocare” ed ha agito di conseguenza.
Forse da questa “ritirata di massa” avrà un argomento in più per dividere le società di C in club vicini alle grandi che pur di continuare a scendere in campo saranno disposte a sottoporsi ad oneri ulteriori ed incombenti sanitari… E di contorno una massa di club da ridurre al semiprofessionismo che, come i dilettanti, riprenderanno a giocare se e quando si potrà.
Da qui più che la paventata B a 40 squadre nascerà una C (o se preferite una C1) di 20 squadre. Quali i criteri per entrarci: classifica e media punti o piuttosto strutture, garanzie economiche ed impegno ad attivarsi nel rispetto dei pur onerosi protocolli sanitari? E riuscirà a starci dentro il Novara?
Ogni sabato sera accingendomi a scrivere l’editoriale penso che stiamo per entrare nella settimana decisiva… che da qui a qualche giorno finirà lo stucchevole rimbalzo di opinioni e dichiarazioni tra Gravina e Spadafora con in mezzo Cairo, Cellino e Lotito e qualche benpensante. Forse stavolta ci siamo davvero. Forse il 28 maggio si capirà definitivamente se la A (e magari la B) potrà ripartire o no ed il Consiglio Federale prenderà decisioni definitive su riforma di campionato e prossimo futuro.
Nel frattempo da Novarello non arrivano certo belle notizie.
L’addio a Borghetti (una non smentita equivale ad una indiretta conferma) pone una pesante zavorra sul futuro azzurro perché in questo momento, ancor più che in altri, ci sarebbe bisogno di certezze. E quali migliori garanzie potrebbero arrivare se non dall’uomo che ha retto il vivaio dal 2011 in poi assicurando qualità e competitività anche quando l’appeal della prima squadra ha cominciato a calare vistosamente.
Borghetti ha tutto in mano e sarebbe pronto a riattivare i fili nonappena vi fosse il segnale che si può tornare in campo, che si può riprendere un attività sportiva quasi normale. Ci sarà tempo per i saluti e per i ringraziamenti (se davvero sarà così) per adesso non ci resta che attendere.
Di certo la nuova proprietà è subentrata nel peggior momento storico possibile per rilevare una società di calcio e qualsiasi giudizio non può che rimanere sospeso come il tempo che stiamo vivendo.
Purtroppo questi giorni ci lasciano la tristezza per l’improvvisa scomparsa di Georges Firinu, tra le sue tante attività anche al servizio del Novara Calcio. Una brutta notizia dopo la gioia vera provata per il ritorno a casa dell’amico Piero che segna la fine di un incubo per lui e la sua cara Marinella…
Continuiamo a sperare in tempi migliori…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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