Ciao Geometrone!
martedė 24 marzo 2020 - 12:27
di Massimo Barbero
Era un gelido sabato di marzo, in mattinata era caduta anche un po’ di neve tanto che la Tribuna del “Piola” era stata parzialmente aperta a chi di solito frequentava altri settori.
Stavamo giocando maluccio, ma ad un certo punto Corazza l’aveva sbloccata. Io ed il papà di Danny ci eravamo abbracciati, presi da un raptus di gioia improvvisa.
Gioia per la serie B ritrovata, gioia per quella rivincita sul Vicenza ad un anno e mezzo dalla beffa per il mancato ripescaggio, gioia per la libertà, per la possibilità di stare assieme.
E per la vita.
In questi giorni di sofferenza collettiva e dolore diffuso ho ripensato spesso a quell’istante di gioia incontenibile condiviso con il “Geometrone” (a casa lo chiamavano così ed anche gli amici di Danny avevano preso quest’abitudine).
Da sabato sera avevamo purtroppo la quasi certezza che non ce ne sarebbero stati altri con Lui.
Ha lottato come un leone per un’altra sessantina di ore, più di quanto i medici avessero previsto.
Voleva a tutti i costi tornare dai suoi cari, dalla Sua Tiziana. Mettere almeno le cose a posto, dare il tempo agli innumerevoli amici di salutarlo davvero.
Poi quando si è reso conto che non sarebbe stato davvero possibile sovvertire il destino ha prevalso la sua dote più grande: la generosità.
Ha deciso che era giunto il momento di lasciare quel posto di cure ad un altro, a chi avesse ancora speranze reali di potercela fare.
Ecco, la generosità. Una generosità sconfinata questa era la qualità più manifesta di Vincenzo. Una generosità incontenibile come un torrente che rompe qualsiasi argine pur di raggiungere chi avesse bisogno del suo aiuto concreto nelle situazioni più ingarbugliate o di una semplice presenza che fosse di conforto per le persone rimaste più sole.
Ecco, il dispiacere più grande adesso, in un momento tanto drammatico, è quello di non poter ricambiare questa generosità e questa presenza stando vicino a Danny, a mamma Tiziana ed ancor di più a Francesco come avrebbero meritato.
Ma la generosità di Vincenzo non è volata lassù. Continua a vivere nei comportamenti dei suoi cari che hanno imparato tanto dal suo esempio quotidiano.
Di Danny ho impressa in mente una scena da stadio.
Un anno fa, poco prima del derby con la Pro Vercelli, un tifosissimo azzurro era stramazzato a terra in tribuna d’onore. Poteva sembrare un malore invece era solo inciampato.
Malgrado avessero discusso, bisticciato tante volte… Danny non ha esitato un solo istante a precipitarsi a soccorrerlo.
Tre secondi dopo l’allarme era già là, accanto a lui, a sincerarsi delle sue condizioni, a mettere a disposizione umanità e professionalità al servizio di chi avesse bisogno, lasciando cuffia e microfono a terra in nome di qualcosa di ben più importante di una diretta radio.
Vi saluto rivolgendo un pensiero a tutti i cuori azzurri che hanno perso qualcuno di caro in questi giorni terribili. Penso a “Zagor” e ahinoi… a chissà quanti altri…
Se qualcuno vorrà scrivere o far pubblicare storie o foto di persone legate all’amato pallone (non importano i colori delle maglie) potrà farlo inviandole alla mail barberomassimo@libero.it.
Ciao Enzo… oggi il cielo è un po’ più azzurro lassù… ci mancherai tantissimo, ancor di più in questi giorni difficili!!!
Massimo Barbero
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