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mercoledė 15 gennaio 2020 - 01:00
9 maggio 1993: Lecco-Novara 2-2

Nella stagione ’92-93 nella percezione collettiva il Lecco era il nostro grande rivale.

Lo era diventato domenica 6 dicembre quando nei minuti finali i blucelesti avevano espugnato lo stadio di Viale Kennedy grazie ad un calcio di rigore piuttosto originale (Dall’Orso aveva anticipato nettamente in scivolata Gubellini che sullo slancio era poi inciampato sul nostro difensore già a terra).

Il 2-1 finale aveva segnato anche l’allungo in classifica della squadra di Savoldi che da quel momento ci era rimasta sempre davanti conservando comunque un piccolo, ma significativo, vantaggio sugli azzurri (a seconda delle domeniche di 1, 2, 3 o anche 4 punti). Stando così le cose immaginavo la partita di ritorno al “Rigamonti Ceppi” del 9 maggio come una prova senza appello.

Se avessimo vinto si sarebbero aperte le porte del paradiso calcistico per la squadra di Del Neri. Qualsiasi risultato diverso dal segno “2” avrebbe invece cancellato le nostre residue speranze di riguadagnare il secondo posto nelle 5 giornate restanti. Allora infatti non c’erano i play off. O si arrivava tra le prime o si doveva ritentare l’anno successivo com’era sempre accaduto al Novara dal 1982 in poi.

In tutto il girone di ritorno Folli e compagni non avevano mai perso. Una serie utile però impreziosita da 2 sole affermazioni contro Pavia e Trento. Per carità, allora i pareggi non erano da buttare perché non avevano ancora introdotto il meccanismo dei 3 punti a vittoria. Insomma 2 pareggi valevano quanto 1 successo (oggi ce ne vogliono 3 ovviamente). Novara e Lecco però avevano vistosamente rallentato nel girone di ritorno permettendo la rimonta del Fiorenzuola di Veneri che da terzo incomodo era diventato grande favorito per il posto d’onore in C1, accanto al lanciatissimo Mantova.

L’ultimo turno era stato emblematico. Un gol di Balesini nel finale ci aveva evitato una brutta sconfitta casalinga con l’Olbia, ma il Lecco aveva fatto peggio perdendo malamente sul campo del Tempio.“ Nessun tifoso verrà a Lecco” aveva urlato un deluso Cassina all’uscita dal campo delle squadre. Una battuta raccolta da Beppe Cortese che ne aveva fatto un titolo per “Tribuna” dell’indomani.I tifosi della “Legione” avevano dovuto rimediare diffondendo in città un volantino dall’invito esplicito “Tutti a Lecco”. Anche i “Forza Azzurri” alla fine c’erano andati (tranne il contestatore Cassina) ed io ovviamente ero salito sul loro pullman, più tranquillo, accanto all’amico Carlo.

Allo stadio avrei trovato i curvaioli Enea, Paolo e tutti gli altri del memorabile gruppo “Zoo”.Dietro il Rigamonti Ceppi, nelle vie dove i pullman passano a fatica, ci colpisce una scritta lasciata dai tifosi del Crevalcore. Una squadra che troveremo sulla nostra strada nel campionato a venire, promossa in C1 al primo colpo.All’arrivo dei nostri ultras si consuma la solita scena, copione quasi irrinunciabile di quella stagione, da Casale in poi. Tentano uno sfondamento che puntualmente va a buon fine, visto che non c’è nessuno a presidiare quel cancello.

Il problema è che questa volta i nostri tifosi varcato l’accesso che porta direttamente al campo. Eccoli ad un passo dal terreno di gioco, nella zona riservata ai soccorritori dell’ambulanza che li guardano più perplessi che impauriti. Poi ritorna la calma e si entra tutti quanti in curva a tifare Novara.Sono teso, tesissimo. Sento la partita come non mai. L’entusiasmo dei vent’anni mi ha fatto affezionare a quel Novara di Del Neri che ho ancora scolpito nel cuore. Davanti a Bettini giocano il recuperato Patrick Moro, Paladin, Cusatis e Schillaci.

In mezzo al campo ci sono Costa ed Armanetti con Obbedio sulla sinistra ed un vero e proprio tridente con Balesini, stavolta sulla destra, Folli e Vitalone. Del Neri alla vigilia ha provato ad allentare la pressione dicendo che non occorre vincere a tutti i costi. L’unica cosa da evitare è la sconfitta che ci metterebbe davvero fuori dai giochi con 4 punti da recuperare a 5 giornate dalla fine.Nel Lecco c’è Claudio Gentile ds e Beppe Savoldi allenatore, due grossi nomi a rilanciare le speranze di una piazza sempre molto legata alla propria squadra di calcio. Con la maglia numero 3 gioca Mauro Borghetti, ora da anni prezioso Responsabile del Settore Giovanile azzurro. Davanti c’è Rubens Pasino, una breve apparizione a Novara con Nicolini, prima di tornare subito alla Juve e cominciare una bella carriera altrove.Ma lo spauracchio oggi si chiama Sambo, centravanti possente che la stagione precedente militava nel Ravenna. E’ lui a bucare centralmente la difesa azzurra ed a segnare l’1-0 sotto la nostra curva dopo nemmeno 7’ di gioco. Tra gli sfottò del pubblico di casa penso che la nostra stagione sia ormai al capolinea.Invece il Novara è in partita. La squadra di Del Neri si esalta sui terreni leggeri di un maggio già caldo.

La presenza di Vitalone consente a Folli di avere un compagno accanto con cui dialogare anche palla a terra. Gli azzurri giocano bene e pareggiano già al 21’ quando Folli di stacco smarca Armanetti che fa secco Bonato. Ugoool ha vanificato così tutta la prudenza di Savoldi che ha rinunciato ad un elemento di qualità come Rossi per piazzargli addosso Minincleri.

La gara resta aperta, equilibrata. Le due squadre sembrano avere paura di scoprirsi e preferiscono rimandare ogni velleità alla ripresa. Nel finale di tempo si fa male ancora una volta Moro e deve entrare Dianda con Cusatis che torna a fare il terzino destro.A mezzora dalla fine Del Neri prova la carta Caponi per sfruttare la sua freschezza contro un avversario un po’ allungato. Nemmeno il tempo di registrare la mossa che Sambo fa 2-1 sotto la curva in festa, proprio a metà secondo tempo.Tutto finito? Macchè!

Quello che si ributta in avanti è un Novara indemoniato, forse agevolato dalla prudenza di Savoldi che rinuncia ai contropiedi di Pasino e Collina per inserire Marconi e l’ex spartano Binda. Probabilmente l’ex centravanti del Napoli sa che i suoi sono in riserva e si comporta di conseguenza.I nostri attaccano pericolosamente, la palla è sempre lì sotto di noi dandoci la sensazione che il gol stia per arrivare da un momento all’altro. Al 24’ Vitalone spara in porta con tutta la forza che ha, ma centra una clamorosa traversa a portiere battuto.

Al 28’ il colpo di testa di Armanetti sembra destinato in fondo al sacco, ma arriva Zaccolo a deviare con una mano il pallone ormai in porta. Rigore per tutti, ma non per l’arbitro Santoruvo di Bari che non si accorge di nulla. Non c’è tempo per urlare al mondo la nostra rabbia che il pari arriva davvero. Lo firma Alessandro Costa che controlla appena dentro l’area, finta per disorientare un avversario eppoi batte Bonato regalandoci l’impagabile adrenalina di vedere la rete che si gonfia proprio sotto di noi.Ci sarebbe ancora una decina di minuti per provare a vincere, ma adesso la truppa di Del Neri preferisce portare a casa il risultato che mantiene vive le speranze di rimonta. L’infortunio di Gubellini dopo uno scontro fortuito con Schillaci anticipa la fine delle ostilità.

Dagli altri campi arrivano quasi esclusivamente belle notizie. O almeno non brutte. I nostri sembrano essere arrivati al momento top della stagione in condizioni fisiche ottimali.A 5 giornate dalla fine Fiorenzuola, Lecco, Giorgione, Solbiatese e Novara sono racchiuse in soli 2 punti. Un piccolo rompicapo di speranze ed illusioni che ci accompagneranno per almeno altre due settimane visto che in mezzo c’è l’ultima sosta.

Come spesso accade nella vita lo scontro diretto che avrebbe dovuto decidere tutto non ha deciso un bel niente. Posso preparare l’ennesimo assalto allo scritto di Diritto Costituzionale con nel cuore ancora un po’ di sogni azzurri…

Massimo Barbero

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