L'editoriale Azzurro
martedė 26 novembre 2019 - 10:08
di Massimo Barbero
Le sconfitte fanno sempre male, quelle che arrivano nelle gare trasmesse in diretta tv fanno malissimo perché amplificano l'effetto negativo.
L’indomani trovi ovunque una marea di allenatori improvvisati che, dopo aver assistito ad appena 90’ davanti al piccolo schermo, si sentono autorizzati a sentenziare. Loro si che hanno già capito tutto, tu che giri l’Italia a vedere partite dal vivo evidentemente non ancora…
Se Maggio di Lodi avesse usato lo stesso metro di giudizio utilizzato ieri sera in area di rigore azzurra dal collega Perenzoni… probabilmente nel corso la gara con la Pistoiese ci avrebbe dovuto concedere almeno 6 penalties a favore…
Quel fischio sul contatto Sbraga-Caso che ha deciso la gara mi è parso molto fiscale, troppo fiscale in un momento del match tanto cruciale.
Detto questo, la nostra sconfitta di Arezzo è forse la più meritata tra le 4 incassate con squadre “normali” (il Monza non fa testo). Perché per la prima volta in questo campionato il Novara non ha dato la sensazione di aver fatto il massimo in termini di intensità, concentrazione, attenzione. La concretezza là davanti ci è mancata spesso, anche nelle precedenti partite. Stavolta però si sono viste approssimazioni in fase difensiva che di solito non appartengono a questa squadra.
La palla che ha portato al pareggio di Corrado poteva essere rinviata ben prima che il 2000 amaranto indovinasse il gol che ha aggiustato troppo presto le cose per i padroni di casa. E nell’azione del primo rigore Caso doveva essere contrastato (e possibilmente fermato) in una zona di campo meno rischiosa, senza che Sbraga lo dovesse affrontare in area di rigore, con le incognite del… caso.
Non sono solo due episodi, nel corso di tutta la gara la nostra squadra ha dato l’impressione di essere meno attenta ai particolari, meno puntuale nei dettagli che di solito fanno la differenza.L’Arezzo non ha fatto cose strabilianti. Però si è fatto preferire per come ha approcciato la notturna. I padroni di casa ci hanno messo in difficoltà nella prima mezzora in mezzo campo grazie all’intraprendenza di Foglia ed alle qualità di Gori. E soprattutto sfruttando l’ampiezza di gioco con le sovrapposizioni sugli esterni, specialmente sulla fascia sinistra. L’undici di Di Donato ci ha affrontato senza remore, aggredendoci, senza aspettarci come aveva fatto l’Olbia che si era lasciata infilare dagli inserimenti dei nostri laterali d’attacco e da un Nardi imprendibile. In un contesto siffatto abbiamo faticato in mezzo al campo, siamo incappati in errori evitabili in fase di palleggio.
I toscani facevano girare la palla molto meglio, con una pulizia ed una qualità degna di ben altre posizioni di classifica.Eppure il vantaggio firmato da Sbraga poteva cambiare la storia di questa serata. L’Arezzo aveva accusato il colpo, era inevitabile fosse così. In un paio di circostanze abbiamo avuto persino la possibilità di affondare ancora, ma siamo stati, al solito, imprecisi al momento dell’ultimo passaggio.Ed invece i padroni di casa hanno trovato il pareggio, praticamente al primo affondo della ripresa. Sull’1-1 avevamo ancora la gara in pugno.
Non stavamo più soffrendo come nelle battute iniziali. Ci è mancata però la cattiveria giusta per creare l’episodio che indirizzasse definitivamente la contesa a nostro favore. Ed allora l’episodio è arrivato a favore dei padroni di casa. Cutolo contro di noi segna quasi sempre, ma quasi sempre su calcio di rigore…Anche sul 2-1 abbiamo pasticciato parecchio a ridosso dell’area avversaria. Non ci sono riuscite delle rimonte con l’intera gara davanti, difficile pensare di raggiungerne una con pochissimi minuti a disposizione, ma nel calcio non si sa mai...
La voglia di fare però si è tramutata in confusione nei sedici metri avversari. Il secondo rigore ha chiuso i conti, rendendo i minuti di recupero un’inutile sofferenza per noi.Dimentichiamoci, almeno per adesso, il secondo posto, il terzo ed anche il quarto. Questa amara serata deve servirci da monito per ritrovare umiltà, grinta e concretezza che sono armi irrinunciabili in un campionato tanto equilibrato. Possiamo fare risultato solo se e quando riusciamo a giocare con la fame e la voglia di vincere che abbiamo messo in quasi tutte le gare casalinghe.
Qualità ancor più indispensabili in trasferta dove è più facile imbattersi nel Cutolo di turno capace di indirizzare, con l’aiuto del pubblico, anche le decisioni determinanti.La Pianese che arriva al “Piola” con la zavorra dei 4 gol incassati in casa dal Como è una brutta gatta da pelare. Blasone e pronostico ci imporrebbero di far un sol boccone dei bianconeri toscani, tantopiù all’indomani di una sconfitta battuta d’arresto amara come quella di Arezzo. Sul campo invece sarà certamente molto più dura. Non sarà semplice piegare una squadra che un mesetto fa è arrivata ad un passo dalla vittoria (e sarebbe stata meritata) con il Monza. Ci vorranno pazienza, attenzione, unità d’intenti ed anche un pizzico di fortuna…
Dopo due settimane in giro è comunque bello tornare a casa, nel nostro stadio. Facciamo in modo che sia davvero una festa domenica pomeriggio…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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