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lunedė 18 novembre 2019 - 08:19
di Massimo Barbero

C’è voluto un goccio di mirto per trovare finalmente un po’ di ispirazione per buttar giù questo “editoriale”.

Perché non ci sarebbe bisogno di scrivere nulla dopo una vittoria in trasferta tanto bella, meritata, sintesi perfetta di quello che è questo Novara attualmente, nel bene (soprattutto) ed anche, parzialmente, nel male.

Credo che la cosa da sottolineare, prima di ogni altra, sia che questo successo porta la firma di tre reduci della passata stagione: Peralta e Bianchi, autori dei gol decisivi e Sbraga protagonista di una ripresa di livello assoluto. E’ questo il complimento più bello che possiamo fare oggi a Banchieri: rimarcare che sta facendo rendere al meglio tutti, giovani e meno giovani.

Ed in modo particolare elementi che nella passata stagione avevano deluso, anche sul piano caratteriale.Ad Olbia la cosa più sbagliata da fare sarebbe stata impostare una gara prudente, d’attesa, giocare con l’idea in testa che in fondo un punto in trasferta non va mai male. Difficile invece pensare di contenere o di gestire in un terreno dalle dimensioni ridotte e contro un avversario che ha l’arma migliore nella qualità e nella fisicità dei propri attaccanti.Per fortuna il Novara ha dato da subito l’intenzione di non avere la minima idea di rischiare perdere… di paura.

Si è buttato in avanti sin dal fischio d’inizio per cercare il gol del vantaggio, E l’ha fatto ancora in avvio di ripresa, malgrado gli sprechi del primo tempo lasciassero a tutti noi in tribuna il vago sentore di beffa imminente. Una mentalità “vincente” che i suoi frutti, almeno nel medio-lungo periodo, li garantisce sempre.Dopo l’immediato vantaggio siglato da Peralta gli azzurri sono andati fortissimo per un'altra ventina di minuti sciupando a più riprese l’occasione del raddoppio.

Quando ho visto quelle tre respinte consecutive nell’azione nata da un’incursione di Peralta e Cassandro ho pensato francamente che sarebbe finita male perché è sempre difficile fare bottino pieno in trasferta dopo aver sprecato tanto.E puntualmente è arrivato subito il pareggio di Parigi in un’azione forse viziata da un fallo al limite dell’area, ma che ha esaltato lo strapotere fisico di Ogunseye, un attaccante che può trasformare ogni palla inattiva in un pericolo per gli avversari. In quel frangente abbiamo tremato perché subito dopo lo stesso Ogunseye ha gettato alle ortiche un’occasione colossale per il raddoppio dopo aver soffiato palla a Pogliano e persino Sbraga ha avuto in area di rigore un’esitazione che sarebbe potuta risultarci fatale.In avvio di ripresa invece abbiamo colpito ancora subito, in maniera ancora più fulminea rispetto all’inizio del primo tempo. Il gol di Bianchi ha rappresentato un’autentica mazzata per un Olbia che non vince da una vita (successo sulla Giana del 1 settembre).

Non ne abbiamo approfittato in un quarto d’ora di autentico predominio sprecando un paio di ripartenze davvero interessanti al momento dell’ultima scelta.Poi, pian piano, la squadra di casa è tornata in partita, guadagnando metri e calci piazzati. Banchieri ha scelto maggiore equilibrio passando ad una sorta di 4-1-4-1 con Buba regista basso e Peralta (poi Capanni) e Schiavi sulle corsie esterne. Non abbiamo mai rischiato di subire il pareggio, ma abbiamo smesso di ripartire chiudendoci un po’ troppo a ridosso della nostra area.

Le cose sono andate meglio con Collodel, più adatto a fare l’interno, al posto di Nardi che pure era stato molto pericoloso fin quando aveva potuto concedersi le sue solite sgroppate in libertà. Riccardo ha vinto alcuni contrasti fondamentali in mezzo al campo ed ha trovato il corridoio giusto per innescare Bortolussi, interrompendo un periodo di supremazia, seppur sterile, da parte della formazione sarda.Paradossalmente abbiamo sofferto di più in inferiorità numerica, dopo l’espulsione di La Rosa che ha portato compagni e pubblico ad una reazione nervosa collettiva, quando tutto sembrava perduto. Gli avanti di casa sono stati bravi a guadagnarsi qualche punizione che ci ha tenuto sulle spine fino all’ultimo secondo di recupero. Ma onestamente sarebbe stato un gran peccato non vincere una partita del genere che ci ha visto esercitare una supremazia evidente per larghi tratti del match.Chiudo con qualche pensiero in libertà. Il primo è per Peralta che ha giocato una delle sue migliori partite in maglia azzurra.

Onestamente ero tra quelli che lo consideravano ormai perduto per la causa dopo la sterile mezzora finale di Monza che sembrava il degno proseguo del trend vissuto nella stagione passata quando si era gradualmente spento dopo qualche spunto interessante (in particolare a Pistoia). Invece sono contento di essermi sbagliato visto che in questo campionato Peralta ha dimostrato più volte di poter essere decisivo. Ieri lo è stato indubbiamente, al di là del gran gol segnato. E’ stato l’azzurro che ha interpretato meglio la partita in chiave offensiva, cercando sempre la giocata risolutiva con grande concretezza.Da un esterno che sale ad un esterno che scende. Il gol che non arriva comincia a pesare a Piscitella che è uscito un po’ imbronciato. Capisco il suo dispiacere, ma non credo sia un problema. Giocando come sa i gol arriveranno.

E comunque anche ieri, in una gara non proprio ideale per un laterale “puro” come lui è riuscito a rendersi utile e pericoloso tanto che la sua uscita ci ha tolto qualcosa.

I veri vincitori di questa domenica però sono gli 8 “cuori azzurri” che hanno affrontato un viaggio pesante ed oneroso pur di non far mancare il lor calore anche in Sardegna.

Questo successo è in gran parte anche il loro ed è giusto che squadra e giocatori azzurri abbiano riservato un degno omaggio ai tifosi presenti.

Dopo Gozzano il Novara ha dimostrato di saper vincere anche in trasferta con una certa personalità. In questo senso la crescita in termini di convinzione rispetto alla prudenza che aveva accompagnato il pur prezioso 0-0 di Pontedera a metà settembre è evidentissima.

E’ bello andare in giro a seguire una squadra che dal punto di vista caratteriale non ha mai tradito ed anche sul piano del gioco, al di là risultati alterni, è in evidente progresso rispetto alle prime 7 giornate già parecchio gratificanti per punti conquistati…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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