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mercoledì 06 novembre 2019 - 19:22
9 novembre 2014: Novara-Como 4-0

La vigilia di Novara-Como comincia per me nel primo pomeriggio del giovedì quando chiamo il ds Dolci per una chiacchierata piacevole ed interessante che uscirà sul “Corriere di Novara” di due giorni dopo.

Si parte da qualche inevitabile ricordo legato al biennio della clamorosa doppia promozione azzurra: “ Il nome di cui rimango più orgoglioso è quello di Attilio Tesser. Avevo lavorato con lui all’Alto Adige e conoscevo bene il suo valore. Nel complesso Sensibile ha condiviso con me ogni scelta”.Eppoi si passa a parlare di un Como che sembra la grande sorpresa del campionato: “Lavoro per una società che non fa mai il passo più lungo della gamba. La priorità è quella di mantenere un equilibrio economico ed organizzativo. Abbiamo lavorato anche sulle strutture”.

Queste parole mi ritorneranno in mente nell’estate 2017 quando anche questo Como (senza Dolci, già a Siena) salterà in aria dopo la strana apparizione di Lady Essien.Novara-Como è un big match perché i lariani sono balzati provvisoriamente in testa alla classifica. La domenica precedente li ho visti su “Sportube” battere con un po’ di fortuna il Pordenone del nostro amico Luciano Foschi.I

l sabato una doccia gelata ci attende all’uscita dei convocati sul sito ufficiale. Non c’è Faragò che veniva dato sicuro rientrante dopo la squalifica post Venezia ed un piccolo guaio muscolare rimediato proprio a Como in un’inutile gara di Coppa Italia giocata in un pomeriggio tremendamente ventoso da una formazione azzurra un po’ improvvisata.

Al telefono “Ciccio” Somma mi nasconde la verità, anche perché non è ancora certificata dagli esami di rito. In realtà Paolino ha accusato una brutta ricaduta del precedente infortunio e dovrà fermarsi fino a Natale.

La formazione di Toscano da settimane è praticamente obbligata, almeno a centrocampo con Dickmann e Garufo esterni, Pesce play maker, Nicolò Bianchi e Schiavi mezzali.

La domenica mattina, per sciogliere la tensione, accetto l’invito di Fabrizio Mastropierro e lo raggiungo al “PalaVerdi” dove si sta giocando una partita giovanile di hockey. C’è Fulvio Macini tecnico dell’Azzurra che racconta le angherie subite la sera precedente sulla pista del favoritissimo Roller Lodi.
Questa avventura in serie B di una società fondata in fretta e furia l’anno precedente è tutto ciò che rimane di una gloriosa storia cittadina cominciata addirittura nel 1924.

Si gioca finalmente alle 14.30, come accadeva di regola prima che arrivasse “Sportube” a dettar legge e c’è anche il tempo per pranzare al “Triathlon” del “Presidente” Alberto. Non riesco però a rilassarmi.
Sento l’importanza della partita. Eppoi c’è la telefonata di Nataliya che si è già stufata di stare ad un evento al Palazzetto e vuole venire allo stadio. Quando prende certe decisioni improvvise non c’è che da andargli dietro perché porterà inevitabilmente della positività come ha fatto nei 3 precedenti incontri: 3 partite viste, 9 punti in cassaforte, non male davvero!

Il caffè lo bevo da lei eppoi via al “Piola”. Circumnavigo il perimetro dello stadio al fianco dei signori Ambrosiani come avevamo fatto (allora per caso) due settimane prima con il Sudtirol e questa rimarrà una piccola, ma significativa, scaramanzia che porterà tanti successi fino ai giorni più entusiasmanti dell’era Baroni.

Danny in cabina è già teso, ha saputo della gravità dell’infortunio di Faragò ed è certamente una grossa tegola per noi. C’è tanta gente sugli spalti, non sembra una gara di Lega Pro. Ai 3140 abbonati si sono aggiunti oltre 1000 paganti. Nelle stagioni di B di Boscaglia-Corini-Di Carlo non sempre vedremo un pubblico simile al “Piola”. I comaschi fanno la loro gran bella figura in Curva Sud. Soltanto tre anni prima Novara-Como era un’amichevole organizzata in fretta e furia (ed ingresso gratuito) per riempire la domenica dello sciopero dei calciatori di A.

C’è Pdl a curare il pezzo principale per il “Corriere di Novara” ed io posso dedicarmi alla radiocronaca per “Onda” con Danny Faranna al mio fianco. In streaming andrà l’intera diretta integrale, in Fm solo le finestre garantite dal diritto di cronaca con “Demo” Morselli da studio a dirigere il traffico.

Toscano e Colella si sfidano con un 3-5-2 speculare in un incrocio che di solito è garanzia di noia e sbadigli. Invece stavolta le emozioni arrivano sin dal 9’ quando De Sousa buca la difesa di casa e calcia malamente a lato. a tu per tu con Tozzo. C’è da soffrire, forse più del previsto. Ed invece il Novara passa ancor prima del quarto d’ora: Garufo calcia una punizione dalla destra, in area in tanti lisciano il pallone, nemmeno la conclusione di Freddi è da manuale del calcio, ma tanto basta a sorprendere Crispino.

La simulazione di Fautario che finge di aver subito una scorrettezza da Dickmann rimediando un cartellino giallo sembra un chiaro segnale di eccessivo nervosismo da parte degli ospiti, ma i lariani si rendono ancora pericolosi con un siluro di De Sousa da fuori. Temiamo l’1-1 ed invece poco dopo la mezzora arriva addirittura il raddoppio. Garufo, che sembra maggiormente a suo agio sulla sinistra, sventaglia per Dickmann che mette in mezzo al volo un pallone impossibile, la foga costa cara a Giosa che, nel tentativo di liberare, infila il proprio portiere. Il tempo si chiude con un gol annullato al Como per evidente fuorigioco ed una parata di Crispino su conclusione di Bianchi.

Non sono rilassato durante l’intervallo, tutt’altro.

“E’ dura portarla a casa…” mi dice Guido Ferraro che di suo non si lascia mai trasportare dall’ottimismo, ma stavolta onestamente anch’io sono preoccupato per quello che ha fatto vedere il Como sinora.Ed invece il Novara che Toscano ha plasmato (dopo l’incertezza sulla categoria ed un mese e mezzo di rodaggio) è una vera e propria macchina da vittorie. A Mimmo non interessano i complimenti, ma solo i punti. Ed anche i suoi uomini ormai hanno assimilato questa filosofia.Lo capisco all’8’ della ripresa quando Freddi incorna di testa il pallone del 3-0 su punizione del solito Garufo. La mente corre ai gol segnati dal “sindaco” Lisuzzo nel periodo più dolce della nostra storia recente.
Sembra di rivivere, come per incanto, certe suggestioni.Colella si arrende fin troppo presto togliendo Ganz e De Sousa quando c’è ancora una bella fetta di partita da giocare. Adesso il nostro pomeriggio è davvero in discesa. Toscano ne approfitta per dare minuti ad un Gonzalez da recuperare ed a Buzzegoli che è appena rientrato dal grave infortunio. Con Pablo libero di inserirsi negli spazi il Novara sfiora ripetutamente il poker con i giovani Schiavi e Dickmann, grandi scoperte dell’ultimo mese.Il 4-0 invece arriva quando Felicione Evacuo lascia il posto ad un Manconi particolarmente ispirato.

E’ Jacopo a dare a Pablo la palla del poker sotto la Nord in festa. E’ il terzo gol in quattro giornate che l’argentino ritrovato segna partendo dalla panchina. Finalmente ha fatto centro anche in casa dove non timbrava dal 2-0 alla Juve Stabia in B nella sera dell’infortunio di Sansovini.E’ la seconda volta in un mese che una squadra si presenta al “Piola” da capolista eppoi se ne va con 4 gol al passivo. Il Pavia poteva vantare l’alibi della prematura espulsione di Malomo. Stavolta il 4-0 fa davvero girare la testa perché questo Novara pare essere diventato un formidabile mix di giovani e calciatori esperti. 

"Il 25 aprile festeggeremo un’altra promozione in B, accetto scommesse” sentenzia Marco Foti in diretta su “Azzurra” che ascolto con l’auricolare raggiungendo la sala stampa. Probabilmente senza tegola del deferimento sarebbe proprio andata così anche se il nostro cammino non sarà mai così travolgente come questo rotondo risultato lasciava supporre.

Mentre scrivo Maddaluno mi riferisce del clamoroso 7-0 che sta maturando a Torino tra Juve e Parma.

Massimo De Salvo può festeggiare il suo 37esimo compleanno nella maniera migliore dal punto di vista calcistico, ma in conferenza stampa è molto lucido e razionale nell’analisi: “Nelle ultime due gare, rispetto alle precedenti, abbiamo fatto meno bene in alcuni momenti, ma abbiamo raccolto di più”.

La linea verde azzurra pagava anche allora: “ Siamo l’unica società di Lega Pro – ricorda con orgoglio - a fornire due giocatori alla Nazionale Under 20. Alcuni adesso giocano per scelta. Ad esempio oggi avevamo Garofalo in panchina e Dickmann in campo”.

Mentre Colella viene torchiato dall’immancabile Lilliana Cavatorta, mister Toscano guarda già all’immediato futuro: “Una formazione per diventare davvero grande deve avere sempre fame. Ancor di più dopo un 4-0 a favore e dopo 4 vittorie consecutive. Da domani dobbiamo pensare al Real Vicenza, solo a quello”.

Il grande protagonista di questo pomeriggio è stato il centrale Gianluca Freddi che ha conquistato il pubblico del “Piola” con due gol determinanti: “E’ la mia prima doppietta in carriera e sono contento che sia arrivata in una partita così importante. La voglio dedicare a mio nonno, anche se è già passato un po’ di tempo dal giorno della sua scomparsa. E’ stato un periodo un po’ così per me e questi due gol sono per lui, visto anche che non segnavo da un po’….”.

Dopo cena mi metto a scrivere l’editoriale cullandomi in sogni che travalicano la realtà:“Vien naturale fare un paragone tra il Novara attuale e quello che infranse il muro della serie C nel 2009-10. La squadra di Toscano è stata capace di fare un filotto di vittorie consecutive (quattro) che nemmeno a quella di Tesser era riuscito in terza serie. Motta e C però avevano una straordinaria abilità nel leggere le partite.

Sapevano quand’era il momento di osare e quand’era invece il momento di accontentarsi di un punticino che allungava comunque la striscia positiva. Arriveranno anche giornate meno brillanti (o in cui l’avversario è più in palla di noi) e dovremo essere bravi a saperci gestire, senza esporci al suicidio calcistico come a Sassari, quando lo 0-0 era comunque ampiamente alla nostra portata”.

Prendo sonno dolcemente, ascoltando Mondonico che parla alla Domenica Sportiva. Ancora non lo posso immaginare, ma il cielo azzurro di questa bella giornata sta per essere oscurato da nubi nere.

Accadrà a Vicenza il sabato successivo, sotto la pioggia battente. E soprattutto a seguito di una telefonata di un amico: “Mi han detto che prenderemo dei punti di penalizzazione. Ne sai qualcosa?”.

Novara e Como andranno poi effettivamente in B a braccetto nella primavera successiva. Ma dopo un cammino tortuoso, ricco di sorprese e colpi di scena, al momento davvero inimmaginabili…

Massimo Barbero

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