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lunedì 21 ottobre 2019 - 08:00
di Massimo Barbero

Che bel Novara, che bel primo tempo…

Era tanto che non ci capitava di divertirci allo stadio per almeno 45 minuti. Per più di un’ora abbiamo reso piccola la Carrarese che resta una grandissima squadra.

D’accordo Maccarone e Tavano hanno comunque un anno in più, ma nel complesso mi pare che l’organico a disposizione di Baldini quest’anno sia più completo ed attrezzato di quello della stagione passata quando, di questi tempi, aspettando l’Entella, i gialloazzurri erano in piena corsa per il primato.

Non a caso l’ultima loro sconfitta risaliva a fine agosto, sul sempre ostico campo di PontederaIl tecnico nato a Massa, nelle dichiarazioni rilasciate in settimana, aveva insistito più volte sull’importanza di vincere a Novara dopo una serie di pareggi esterni che non potevano soddisfarlo appieno.

Quest’atteggiamento, un po’ spavaldo, l’ho ritrovato nell’approccio della sua squadra che è scesa al “Piola” pronta ad aggredire gli azzurri dal primo pallone giocato.Ma sin dalla prima azione costruita i ragazzi di Banchieri hanno dato la sensazione di essere sul pezzo. Giocavano palla con il piglio e la personalità di una squadra reduce da un filotto di vittorie, non come un undici gravato dal peso di una settimana di sole delusioni (almeno in termini di risultato).

Non avevamo smarrito la leggerezza delle prime giornate di campionato ed in più ci avevano aggiunto una feroce voglia di vincere, retaggio delle ultime battute d’arresto.Non a caso la zampata dell’1-0 l’ha messa, anticipando tutti, chi più di ogni altro, per ragioni di sangue, incarna la nostra voglia di vincere, la voglia di vincere di un tifoso del Novara che ha la fortuna di difendere sul campo i destini della squadra della propria città (e la bravura per poterlo fare, ovviamente). Ho rivisto in Riccardo Collodel la stessa voglia di rivalsa che aveva ogni cuore azzurro un po’ mortificato dalle ultime sconfitte. La stessa che aveva messo quand’era entrato nel derby con la porta avversaria che pareva stregata.

La stessa che aveva messo a Gorgonzola con quella discesa sulla destra dopo la beffa del vantaggio, al primo affondo della Giana Erminio.Ma stavolta è stato tutto il Novara ad incarnare la stessa voglia di vincere sua e nostra. Temevo la reazione di una Carrarese che quanto a gioco offensivo non è seconda a nessuno in categoria. Mi preoccupava l’assenza di Pogliano ad intaccare i meccanismi di un reparto difensivo che (Coppa Italia a parte) aveva sempre giocato con gli stessi centrali. Invece Bellich, all’esordio dal primo minuto, ha fatto benissimo. E con lui tutti gli altri.Abbiamo triturato la Carrarese sulle corsie esterne dove di solito è capace di dettare legge (ricordate l’impari duello Valente-Cinaglia a Carrara o l’ingresso decisivo di Latte Lath al ritorno?).

Cassandro e Cagnano hanno annullato ogni margine di rischio, proteggendo e favorendo l’incedere di Capanni e Piscitella, semplicemente devastanti là davanti.In mezzo al campo Bianchi si è confermato il solito guerriero difficilmente superabile. E Buzzegoli per un’ora è stato il formidabile direttore d’orchestra, capace di incanalare e dosare cotanta voglia di vincere collettiva. E come dimenticarsi di un Bortolussi semplicemente strepitoso nell’impedire agli ospiti di ragionare, pronto a buttarsi su ogni pallone per la causa.

E comunque capace di segnare un gol da attaccante che ha il fiuto per la porta.All’intervallo siamo arrivati con una sola cosa non all’altezza della situazione: il punteggio di 2-0 sul tabellone. Due reti di scarto erano un margine non sufficiente a fronte di cotanta supremazia. Eravamo inevitabilmente destinati a soffrire se non fossimo riusciti a piazzare anche il colpo del 3-0 prima di un fisiologico calo.Non abbiamo triplicato, ma non abbiamo mai nemmeno tremato di fronte all’avanzare di una Carrarese dall’attacco rivoluzionato. Fino a quel colpo di testa di Murolo che ha riaperto una gara che non poteva essere considerata chiusa con davanti un avversario dalle mille soluzioni offensive.

Lì abbiamo davvero tremato perché c’erano ancora una ventina di minuti (recupero compreso) per completare la rimonta. E’ vero siamo calati, ma forse era inevitabile che fosse così dopo un tempo a mille. Certi giocatori andrebbero clonati… per averne altrettanti in panchina freschi da mettere quando chi è in campo non ne ha più. Non si può e così fatalmente sono entrati elementi con altre caratteristiche. Peralta, ad esempio, è pericoloso ed efficace quando può limitarsi a fare la fase offensiva. Nelle partite di sofferenza, come è diventata questa dopo il suo ingresso (e non certo per colpa sua), deve crescere ancora un po’. Là davanti, batto ancora il tasto, avrei regalato una manciata di minuti a Pablo che in queste situazioni, quando c’è da portar su palla negli spazi infiniti, di solito si esalta. Forse meglio comunque lui rispetto a Pinzauti che mi pare più punta pura.

Opportuna invece la mossa di un Tartaglia in più per una difesa a cinque in grado di far muro di fronte ai tentativi ospiti.In questo frangente però a vincere la partita è stato soprattutto un pubblico che nel momento più difficile, proprio come contro l’Albinolefffe, ha triplicato l’incitamento facendo capire ad arbitro ed avversari che gli Azzurri in campo non erano soli a resistere. Un pubblico per nulla raffreddato dalle tre sconfitte ravvicinate e nemmeno dalle insidie meteo della prima vera domenica d’autunno rappresenta il primo grande traguardo centrato dal Novara di Banchieri che ha fatto di colpo riaccendere una passione che sembrava spenta da un triennio in costante calando.

Non ci era capitato spesso di sentirci così “in casa”, anche dopo qualche risultato negativo e questa constatazione rappresenta la migliore energia positiva da portarci dietro in un ciclo di ferro che comincia mercoledì sul campo del temibile Renate reduce da una sconfitta inattesa.

Per finire, per favore, non scivoliamo nella buccia della banana delle polemiche sul pallone non restituito alla fine. Sono cose che possono capitare in campo (la colpa iniziale è dell’arbitro che non ha fischiato fallo su Sbraga) e quel che c’era da dire l’ha detto Baldini alla fine in sala stampa “ Ci scusiamo, quella palla andava restituita…”. A ben vedere conterebbero più i fatti concreti delle parole esemplari, ma almeno per stavolta possiamo già dirci soddisfatti così…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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