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domenica 08 settembre 2019 - 11:33
di Massimo Barbero

Oggi è difficile scegliere un “attacco” adeguato per il commento ad una serata come quella appena vissuta.

Il rischio concreto è quello di sconfinare nella retorica che il “Nini” non gradirebbe.

Di certo posso dire che al “Nini” sarà senz’altro piaciuto parecchio il Novara visto ieri. E non tanto per il 3-0 finale che suona sin troppo pesante per un Lecco che è rimasto in partita fino al rigore procurato e trasformato da Schiavi. Da lassù credo invece che il “Nini” si sia particolarmente identificato in una squadra capace di stringere i denti, di soffrire, di andare oltre i propri limiti, di chiudersi compatta a difendere senza però mai rinunciare a provare a colpire.

Al “Nini” diciamo ancora una volta “Grazie”. Per essere riuscito a riunirci, a ricompattarci in quei toccanti minuti di silenzio in cui il suo “bandierone” faceva il giro del campo. Per aver accomunato in un’ideale e commosso abbraccio una città che tende troppo in fretta a dimenticare risultati ed emozioni per relegare in un angolino anche le glorie sportive più esaltanti, accontentandosi, se capita, di godere di un presente di comodo.

Stavolta, per fortuna, nessuno si è chiamato fuori. Da mercoledì mattina, quando ha cominciato a circolare la notizia della sua scomparsa, un magone collettivo ha accumunato novaresi di diversa provenienza e differenti generazioni. Ci sentiamo tutti un po’ più poveri ed un po’ più soli.

Adesso basta però Barbero…” mi direbbe ora (ovviamente in dialetto) il “Nini” che ha sempre preferito la concretezza dei fatti alle troppe parole spese. Ed allora ovviamente rispetto la sua volontà, limitandomi a rivolgere ancora ai suoi cari l’ennesimo abbraccio ideale di tutti i tifosi azzurri e degli sportivi in genere.

Veniamo alla partita!

Quando Bortolussi ci ha fatto stropicciare gli occhi con quel destro magico che ci è valso l’immediato vantaggio… molti di noi in tribuna hanno immaginato un “effetto Arezzo” per un Lecco che in Toscana due settimane fa era crollato subito, incassando tre reti nella prima mezzora. La sfida effettivamente si era messa subito nel migliore dei modi per un Novara solitamente bravissimo a lasciare il pallino agli avversari per poi colpirli negli spazi.Macchè! Da quella fuga di D’Anna su Barbieri (con salvataggio sulla linea di Sbraga) è cominciata un’altra gara, di grande sofferenza per noi.

I blucelesti hanno preso fiducia, noi abbiamo perso qualche certezza. Tommaso si è ricordato di colpo di essere un ragazzo del 2002 alla prima da titolare nel “suo” stadio. Gli ospiti hanno cominciato a puntarlo insistentemente da quel versante costringendo Collodel eppoi anche Pablo a snaturare un po’ il loro apporto alla squadra per andare a proteggerlo.Specialmente nella seconda parte di primo tempo abbiamo tremato parecchio, con qualche indecisione di troppo nella nostra area di rigore. Nei momenti più difficili ci ha tenuto in piedi un grandissimo Sbraga, autentico leader della retroguardia di casa. E, quando il serrate del Lecco stava diventando incessante, ricordo un’uscita coraggiosissima ed efficace di Marchegiani a sbrogliare la matassa, quasi un guanto di sfida lanciato alle velleità.Evidentemente mister Banchieri è stato impeccabile nel gestire i 15’ di intervallo.

Ha risparmiato a Barbieri una sostituzione che a quel punto avrebbe avuto il sapore di una bocciatura. L’ha rincuorato e caricato e dagli spogliatoi è uscito il “vero” Barbieri, un esterno capace di ribaltare i rapporti di forza sulla corsia di appartenenza costringendo Gaburro a sostituire persino il temibile D’Anna.Dopo l’intervallo la partita è cambiata. Il Lecco non è più riuscito a rendersi pericoloso, concedendo spazi sempre maggiori ad un Novara che ha legittimato vantaggio e vittoria con occasioni in serie.Questa volta tutti i cambi dalla panchina hanno rappresentato un valore aggiunto. Banchieri ha ridisegnato la squadra che voleva. Con Buzzegoli ad illuminare in cabina di regia, Bortolussi instancabile punto di riferimento avanzato, Schiavi fresco e brillante, Bianchi ancora in grado di operare inserimenti pericolosi. E, sulle corsie esterne, Nardi e Peralta efficacissimi nell’abbinare le due fasi. Prima del rigore del 2-0 abbiamo creato tantissimi pericoli facendo finalmente girare la testa ad un Lecco che evidentemente aveva dato tutto.

Dei 4116 abbonati che riporta il tabellino del sito ufficiale il grande motivo d’orgoglio è rappresentato dai circa 900 che si sono aggiunti dopo il bel debutto casalingo con la Juve Under 23. Perché si tratta di gente che non ha comprato “a scatola chiusa”, attratta dai prezzi di favore, né dello “zoccolo duro” che si abbonerebbe in qualsiasi caso e qualunque categoria. Ma di gente convinta in extremis dalla forza dei fatti.

La diretta Rai e soprattutto il “passaparola” da parte di chi era venuto alla stadio hanno trascinato al botteghino anche chi è rimasto piacevolmente colpito dal carattere e dalla compattezza degli azzurri contro i virgulti bianconeri. Un primo traguardo significativo per mister Banchieri e per i suoi ragazzi, confermato dalla bella atmosfera che si respirava ieri sera allo stadio. Anche nei momenti più complicati.

In una settimana piena di notizie spiacevoli (extracampo ovviamente) non dobbiamo dimenticarci di rivolgere un grosso in bocca al lupo ad Elia Benedettini che purtroppo dovrà fermarsi per diversi mesi dopo l’infortunio al ginocchio rimediato in Nazionale.

Mi spiace veramente molto per un ragazzo che ha sempre dato tutto per la causa, accettando decisioni e gerarchie senza mai inscenare, nemmeno per via indiretta, polemiche inutili e dannose, ma facendosi sempre trovare pronto alla chiamata dei vari mister che si sono succeduti a Novara dall’estate 2016 ad oggi.

Forza Elia, Ti aspettiamo presto in campo!

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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