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martedì 06 agosto 2019 - 15:28
38° puntata: 25 aprile 2012 Novara-Lazio 2-1

Speriamo almeno ci sia un po’ di f…”.
Una delle regole basilari per ogni radiocronista che si rispetti è quella di non dire mai quando indossi le cuffie qualcosa di cui poi potresti pentirti perché il rischio di andare in onda c’è sempre (specialmente con Ugo Ponzio in regia).
In questo caso non ho detto nulla di particolarmente grave. Solo una battutina innocente da bar che Ugo trasforma in un “tormentone” durante la trasmissione condotta da Marco Foti il giovedì sera.
Di tanto in tanto parte il ritornello. “Ma sentiamo cos’ha da dirci Massimo Barbero…”. E via con la frase summenzionata, effettivamente andata in onda nel pregara di Novara-Lazio il giorno prima.Perché avevo detto una cosa del genere? Perché Danny era piombato in cabina a metà tra il sorpreso e l’indignato per annunciarci l’assenza allo stadio del “cuginone” Matteo Francesco Faranna che aveva preferito una grigliata ad un Novara-Lazio di serie A. Da lì ne era scaturito il mio auspicio iniziale. Mi auguravo semplicemente che ad allontanarlo dallo stadio non fosse stata la carne da mettere sulla griglia, ma un altro genere di prospettive…

Novara-Lazio (e l’intera giornata) vengono recuperate mercoledì 25 aprile. La Uefa concede alla Figc una deroga a patto di non sforare le fatidiche 20.45, ora d’inizio delle semifinali di Champions.E’ una vigilia strana perché la vigilia di Novara-Lazio l’avevamo vissuta anche dieci giorni prima quando poi la terribile notizia della morte di Morosini aveva fatto saltare tutto con i nostri giocatori ormai giunti nel ritiro di Novarello.

Si gioca alle 12.30 proprio come sarebbe dovuto essere il 15 aprile. La mattinata festiva è breve e veloce. Tre passi in campagna, nelle zone di Hod, poi una ricca doppia colazione… ed è già ora di andare allo stadio.Rispetto a Napoli abbiamo recuperato pienamente Pesce e soprattutto Rigoni.

Ed allora Tesser ci regala una sorpresa riproponendo il 4-3-1-2 del girone d’andata. Sembra un azzardo al cospetto di una Lazio che all’Olimpico ci aveva fatto a pezzi. Ma la squadra biancoceleste ha perso diversi uomini importanti rispetto alla squadra di dicembre. E pare un po’ appagata, come se sentisse il terzo posto già in tasca. Spiego modulo e caratteristiche dei nostri giocatori a Luca Uccello con il quale ho ormai una certa confidenza. Lui, sampdoriano doc, attacca Sensibile per le sue scelte che comunque, alla fine, riporteranno i blucerchiati subito in serie A.

C’è Lotito in Tribuna d’Onore e ci sono diversi tifosi laziali doc. Ad esempio un Giudice che ha lasciato un ottimo ricordo a Novara che accompagna il figlio che sventola una bandierina biancoceleste.All’ingresso in campo delle squadre c’è Pippo Porcari che tiene per mano Marco Molina che indossa una maglietta della Lazio.

Il giorno dell’ottavo compleanno di Molina jr rimarrà indimenticabile. Tesser ha scelto di dare fiducia a Fontana dopo l’errore di Napoli. E così questa diventa, più di tutte le altre, la partita di “Jimmy”, quella in cui può far vedere quello che vale contro un avversario fortissimo. Nella prima mezzora vediamo un buon Novara, una squadra convinta e propositiva. Davanti Caracciolo svaria per creare gli spazi per gli inserimenti di Morimoto e Mazzarani. Su un rasoterra dalla destra dell’Airone è provvidenziale il salvataggio di Dias. Poi Lisuzzo, su una punizione dalla distanza, chiama Marchetti alla prima vera parata. Il vantaggio azzurro arriva al 35’: Mazzarani affonda dalla destra e mette in mezzo, Diakitè, nel tentativo di liberare anticipando Caracciolo, infila il proprio portiere. Lo speaker annuncia il gol di Mazzarani, io e Paolo in radio diciamo giustamente che è autorete.

Francesca Giusti corre in cabina a tentare di correggerci proprio mente matura l’immediato pari della Lazio. Fontana respinge la cannonata di Mauri, ma la sfera raggiunge Candreva che non ha difficoltà a spingere la palla in porta.

Osservo l’esultanza della panchina della Lazio e vedo chiaramente uno dei collaboratori di Reja mostrare il dito medio a quelli del rettilineo. Oddio, quelli del rettilineo sono tutt’altro che dei santi e questa reazione se la saranno pure meritata… ma una volta che si scende sul piano delle provocazioni reciproche… è di cattivo gusto venire poi in sala stampa a fare le verginelle indignate.

Vero Reja? Tra l’altro da quelle parti c’è anche un certo Baracani a fare il quarto uomo, così per aggiungere altro pepe…Incassato il pari il Novara per un po’ sbanda e rischia di capitolare ancora. Per fortuna Fontana è bravissimo a salvare la propria porta su Kozak. Poi però gli azzurri si ridestano e sfiorano per due volte la seconda rete. Dapprima Morimoto impegna Marchetti, poi Rigoni corregge, quasi involontariamente, di testa sopra la traversa una cannonata di Caracciolo.La partita è questa, vive di fasi alterne. Le due squadre sembrano stanche e decimate. La Lazio può contare sulla qualità superiore di Ledesma e Candreva e sugli inserimenti di un Mauri trequartista. Ma il Novara ha una gran voglia di vincere, tiene tantissimo a regalare ai propri tifosi un’altra soddisfazione, una delle ultime in serie A.Tesser ha la brillante idea di mandare in campo Mascara al posto di un Morimoto che pure non ha fatto male. Reja rinuncia ad un Rocchi che non è più quello dell’andata per tentare la carta Alfaro.Al 20’ c’è un episodio che potrebbe cambiare la storia del match.

Sull’ennesima palla inattiva la sfera carambola dalle parti di Kozak che devia in porta in posizione di netto fuorigioco. Netto per tutti, ma non per il secondo assistente Altomare, quello sotto i distinti, che non alza la bandierina. Secondi di panico mentre la sovraimpressione di Sky già indica il crudele Novara 1 Lazio 2. Poi è Orsato (quello di un memorabile Novara-Arezzo deciso da Omolade) a rompere gli indugi e ad alzare il braccio per un sacrosanto annullamento.Gli azzurri si scuotono sfiorando ancora il raddoppio con un paio di tentativi di Rigoni.

Le emozioni si susseguono sino al minuto 34’ quando Matuzalem ferma fallosamente Porcari proprio al limite dell’area. “Ci sono due soluzioni… quella di potenza di Radovanovic. Oppure il tentativo a girare di Mascara” dico al microfono. “ Vediamo che succede…” aggiunge Paolo che ha l’onore di urlare un prolungato “E’ Goooooooolll” vedendo che la sfera pennellata da Mascara incoccia sul palo e rotola in rete con l’ex vercellese Marchetti impotente.

Mancano dieci minuti abbondanti e siamo in vantaggio per 2-1!Qui finisce la partita e comincia la battaglia. Un dramma finanche epico per il “cuore” che mettono i nostri nel difendere un risultato platonico per la classifica, ma importantissimo per il nostro orgoglio. Dentro un altro attaccante (Rozzi) per Reja, dentro un altro difensore (Centurioni) per Tesser che urla come un indemoniato dalla panchina.

Fontana compie una superparata su Rozzi, ma ogni palla inattiva diventa un grosso brivido per noi. L’ultima, in pieno recupero, la pennella Ledesma nel cuore nella nostra area, ci sono tre saltatori ospiti pronti a colpire, ma riescono solo a sfiorare la sfera. Fontana respinge poi esulta come per un gol segnato alla concessione di una rimessa dal fondo che ci avvicina al triplice fischio finale. Abbiamo vinto! Nell’abbraccio tra Tesser e Lorenzo De Mani c’è tutto lo spirito di un Novara indimenticabile. E’ forse l’ultimo grande regalo di una squadra che resterà sempre scolpita nella nostra storia. Ad un passo dalla serie B è comunque un grande pomeriggio di festa.

Chi volesse gustarsi l’atmosfera di quel giorno può andare a riascoltare brandelli di radiocronaca di Emanuele Dotto e Livio Forma che non lesinano complimenti al Novara ed all’atmosfera che si vive al “Piola”.

https://www.youtube.com/watch?v=Xm8W3g8OiqI

Oppure andarsi a rivedere il solito, spettacolare, video di “Depa”.

https://www.dailymotion.com/video/xqg1sr

Con tanta adrenalina addosso azzanno qualcosa al buffet per poi scendere in sala stampa dove Tesser ribadisce, fiero di quello che i suoi ragazzi hanno appena compiuto: “la Lazio giocava per la Champions, ma noi avevamo un obiettivo ben più importante: il rispetto per la società ed i nostri tifosi. L’impegno non è mai mancato a questo Novara, non potevamo permetterci di sbagliare ancora…”

Si è rinnovata la magia del 25 aprile, a due anni dalla festa annunciata contro la Cremonese: “ Il 25 aprile 2010 – ricorda il presidente Accornero - ero contento come un bambino per il nostro ritorno in serie B. Ma oggi, se possibile, sono ancora più felice per questa vittoria. Perché è l’ennesima conferma che ci possiamo stare in questo calcio di vertice. Un pubblico straordinario ci ha trascinato alla vittoria. E non è finita… vogliamo rovinare la festa anche ad altre squadre…”.Mascara divide il merito del gol vittoria con un compagno: “Il quaranta per cento di questa rete è di Simone Pesce… E’ stato lui a dire a tutti che avrei dovuto calciare io, che avrei fatto centro...

E’ l’ennesima dimostrazione di quali valori positivi ci siano in questo gruppo, nonostante la bassa classifica”.Simone ringrazia, ma ribatte: “ Non scherziamo, il gol è tutto di “Peppe”. Io mi sono solo limitato a dire agli altri che molto spesso l’avevo visto fare centro da quella posizione…”.Mazzarani ha giocato una sorta di derby personale: “ Sono molto contento perché quella con la Lazio è una gara che sento in maniera particolare… Da romanista per me questa è una grande gioia però quello che davvero conta è che il Novara sia finalmente tornato alla vittoria”. Reja polemizza per il gol annullato: “ Non ho capito bene cosa sia successo, ma non ricordo un episodio del genere nella mia carriera. Arbitro ed assistente avevano convalidato la rete, poi hanno cambiato idea… Ad onor del vero il collaboratore mi era parso un po’ incerto sin da subito…”.

Poi, mentre scorrono le immagini in diretta dei gol di Udinese e Napoli che allontanano la zona Champions, il tecnico della Lazio attacca duramente il pubblico di Novara.Io finisco di scrivere in “sala lavoro” e rientro a casa quando le partite delle 15 non sono ancora terminate. Giocare all’ora di pranzo ti dà il vantaggio di godere di un pomeriggio lunghissimo. Ed allora, prima di Cesena-Juve, ho il tempo di scrivere l’editoriale nel quale non le mando a dire a Reja: “ In questi casi il verbo più appropriato da utilizzare è “rosicare”…

E’ quello che è successo a Reja che ha definito il pubblico di Novara: “il più maleducato che abbia mai incontrato in tutta la mia carriera”. Forse il tecnico goriziano dovrebbe insegnare anche ai componenti della propria panchina a non rispondere ai tifosi avversari… Una cosa è certa. Nel “correttissimo” Olimpico, date le distanze, per insultare qualcuno che sta sul terreno verde (o ai bordi) bisogna avere sottomano il numero di cellulare del destinatario… perché a voce è praticamente impossibile, salvo che si disponga di ugola sovrumana… Il tecnico della Lazio ha però certamente toppato quando ha aggiunto: “io a Novara non ero mai venuto…”. Eh no, caro mister gli almanacchi non mentono… Non ti dice nulla un 4-1 incassato con il Monselice con tripletta di tal Luciano Masuero? O un 3-0 subito dal tuo Gorizia l’anno dopo? O un 4-0 visto dalla panchina del Mestre, con doppietta dell’oggetto misterioso Fabrizi?

A questi lontani ricordi ora si aggiungerà l’immagine a colori della prodezza di Mascara…”Le statistiche mi regalano un altro spunto da rimarcare: dal 1953 in poi la Lazio a Novara ha sempre perso. “Sta di fatto che, ogni tanto, la storia si ripete. Ed oggi per la settima volta consecutiva il piccolo Novara in una gara di campionato ha battuto in casa la grande Lazio. Chissà cosa ne pensano coloro che ci avevano sotterrato di commenti impietosi dopo il 3-0 dell’andata…. Siamo ancora una squadra “improponibile” e “impresentabile”? O è stata tutta colpa del sintetico? O di quell’assistente irriverente che ha cambiato idea sul gol del 2-1 per gli ospiti?”. La giornata è ancora lunga e piena di calcio da vedere. Ceno al “Triathlon” con gli amici del “Corriere” poi ci spostiamo al mitico “Bar Torino” dei fratelli Tondina per guardare supplementari e rigori di Real-Bayern Monaco. C’è tanta voglia di prolungare la festa il più a lungo possibile, di non mandare agli archivi un anno che rimarrà comunque indimenticabile…

Massimo Barbero

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