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mercoledė 24 luglio 2019 - 18:08
36° puntata: 11 aprile 2012 Parma-Novara 2-0

Buongiorno Mister…”.

Di fronte ad un saluto del genere, semplice ma nel contempo formale, qualsiasi allenatore del mondo risponderebbe con un educato “Buongiorno”.

A maggior ragione dovrebbe farlo l’allenatore che in questo specifico momento rappresenta tutti i calciofili italiani: Cesare Prandelli, Ct della Nazionale catapultato a Novarello per l’allenamento della mattina di Pasquetta. Vedo Bozzani piazzato in maniera strategica con il suo obiettivo e so bene che un professionista come lui non può essere lì a caso. Rimango al suo fianco per pochissimi minuti ed ecco puntualmente apparire il Commissario Tecnico che ha preso il posto di Lippi dopo il deludente Mondiale in Sudafrica.

Che non ricambia nemmeno il mio “Buongiorno…” lasciandomi l’impressione, magari frettolosa e superficiale, che certe etichette appiccicate dall’opinione pubblica siano più di facciata che altro.
La visita di Prandelli al “Villaggio Azzurro” è breve, sembra quasi un dovere da compiere, anche se il saluto con Tesser risulta cordiale e sentito da entrambi. Rigoni meriterebbe una chiamata in Nazionale per tutto quello che ha fatto vedere in questo campionato. Non ci sono in Italia tanti giocatori capaci di interpretare quel ruolo abbinando, come lui, dedizione ad una qualità di livello elevato.

La sfortuna si chiama Campionati Europei. Con il grande appuntamento alle porte è difficile pensare di poter fare esperimenti convocando ora un giocatore che ha già varcato la trentina, sempre facendo la spola tra C e B fino al “miracolo Novara”.Il momento più piacevole della giornata è l’incontro con la simpatica ed affascinante Veronica Baldaccini di Sky. Renato Ambiel, da vero gentiluomo, fa gli onori di casa. Il suo paese Natale (Carbonia) a me fa venire in mente un’infuocata partita di C2 ed una radiocronaca mai portata a termine da Gianni Milanesi per le intemperanze del pubblico locale.All’ora di pranzo vado a Cameri per una megagrigliata a casa del leggendario “Gallac”.

Prima della gara d’andata col Parma aveva sentenziato: “Ma Morganella riuscirà almeno a vederlo Biabiany?”. Visto l’esito finale del match… l’avevo sfottuto per qualche settimana… Ora spero vivamente che profezia e risultato possano ripetersi pari, pari.Il martedì sera sul tardi arriva la notizia del gol partita nei supplementari play off segnato dall’amico Fabrizio Mastropierro a Pordenone…

L’Effenbert è ad un passo dalla A1 e sembra francamente un gran bell’auspicio. Ma il nostro stato d’animo non è più quello dei giorni felici. La presenza di Paolo Molina a Parma rimane in dubbio fino all’ultimo. Papà non si è ancora stabilizzato e lui è giustamente in ansia. Io mi preoccupo anche, nel caso dovessi fare la radiocronaca, dell’articolo per il “Corriere” da spedire a brucio. Tutti quanti sappiamo che la festa sta per finire. “ Godiamoci il Novara in A finchè dura…” mi dice la mattina davanti all’Unep il saggio avvocato Teruggi, appassionatissimo di calcio.Alla fine si parte… Siamo in 4 perché dopo tempo immemorabile c’è di nuovo con noi Jean Paul Bonomi.

La sua presenza basta ad elettrizzarci, per quella sorta di piccolo, piccolissimo, “gusto del proibito” dato dall’aver portato con noi l’amico allontanato da giornale e radio. L’offrirgli il panino con cui ceniamo attingendo dal “fondo cassa” è un gesto significativo, come a dirgli “sei sempre uno di noi”.

Strade ed orario sono quelli della leggendaria sera del 14 agosto 2009 quando eliminammo dalla Coppa il Parma di Guidolin. C’è molta più gente attorno al “Tardini”, ma soprattutto siamo noi ad essere cambiati, di nuovo coi piedi per terra.In quella tribuna stampa di solito non si coglie grande cortesia. I colleghi locali hanno un po’ di puzza sotto il naso giustificata da anni di coppe e sfide scudetto. Come se fosse un merito individuale loro aver avuto al timone Tanzi al posto di Croso…

Stavolta però trovo un giornalista simpatico che mi chiede notizie dell’esonero di Mondonico e mi fornisce la sua versione dei fatti. Secondo le fonti che ha raccolto, la frattura con la squadra sarebbe nata durante la riunione tecnica del pregara a Bologna… Non aggiungo dettagli perché non sarebbe corretto parlare di chi non c’è più e non potrebbe smentirmi. Una tv locale sottolinea come il Novara abbia recuperato al Parma 6 punti nelle ultime 10 gare. Ne restano 10 da rimontare. Un’enormità. Dobbiamo vincere, solo vincere. Altrimenti sarà tutto finito.

Parma-Novara è uno scontro diretto per la salvezza” dice al microfono di Radio Rai Ugo Russo che si è ristabilito al meglio dopo il malore di Livorno che ci aveva fatto temere che non avremmo mai più ascoltato la sua voce.

Il problema è che il Parma, dopo la sconfitta di Udine, è determinatissimo a chiudere il discorso salvezza il prima possibile. Le due squadre si affrontano con un modulo speculare, ma nei duelli individuali prevalgono quasi sempre i giocatori di casa.Tesser ha operato qualche avvicendamento, forse fisiologico alla luce del fatto che abbiamo giocato soli 4 giorni prima.

Purtroppo la coperta si rivela estremamente corta perché il Komandante è costretto a ricorrere a due tra i peggiori acquisti della campagna acquisti estiva ed invernale: Morimoto che torna a fare coppia con Mascara come a Catania e Rinaudo che non giocava dalla serata d’esordio di Mondonico con il Chievo ai primi di febbraio. Ma non sarebbe giusto parlare di singoli.

E’ tutto il Novara che sbaglia l’approccio, che appare timido, impreciso ed insicuro nei contrasti. I due gol gialloblu nascono proprio da una serie di pasticci azzurri al limite dell’area.Donadoni poi può contare su un Giovinco ispiratissimo. Il giocatore che si era nascosto al “Piola” salvo poi voler risolvere la partita da solo dopo il 2-1 di Rigoni oggi è l’uomo in più degli emiliani. Dapprima la “zanzara atomica” sfiora il palo con un velenoso diagonale, poi chiama Fontana alla prima parata su punizione dalla sinistra. “Jimmy” è strepitoso a deviare sul palo un colpo di testa di Zaccardo con Floccari che poi non riesce a ribattere in rete da distanza ravvicinata.E il Novara? Ha una fiammata improvvisa al 26’ quando Mascara innesca Rigoni, ma Mirante sventa la minaccia. Sembra il momento della sveglia ed invece è solo il preludio al vantaggio dei padroni di casa. La scena è solita: un disimpegno errato da parte dei nostri sul pressing insistito degli avversari, la sfera arriva a Jonathan che pesca Giovinco che, forse in fuorigioco, non lascia scampo a Fontana.L’uragano Parma si abbatte su un Novara disorientato fino all’intervallo. Per noi c’è solo una punizione di Mascara deviata in corner.

Per loro c’è un Jonathan devastante che sulla destra fa il bello ed il cattivo tempo. Floccari non centra la porta, il brasiliano di proprietà dell’Inter no… e puntualmente segna in diagonale contro di noi il suo primo gol italiano.Tesser aggiusta le cose tra l’intervallo ed i primi minuti della ripresa. Fuori Rinaudo e Mascara dentro Radovanovic e Rubino per un Novara più convinto e determinato. Sembra tardi però. Forse non sarebbe tardi se Rigoni segnasse il rigore del 2-1 attorno al quarto d’ora (fallo di Santacroce su Morimoto). Marco, di solito infallibile, calcia centralmente, Mirante che pure si era buttato se la trova addosso e riesce a respingere. La porta sotto la curva di casa dove Bertani aveva segnato il gol qualificazione in Coppa diventa la porta della nostra condanna definitiva.E’ un Novara diverso. Che continua a spingere fino alla fine e che qualcosa di pericoloso lo crea. Con le conclusioni dalla distanza di Radovanovic ed un paio di girate di Rubino e Morimoto.

Ma il 2-0 non cambia più e per i giocatori azzurri che si fermano sotto la curva stavolta non ci sono applausi.Nel mentre accade una cosa stranissima. A dieci minuti dal termine circa arriva la notizia della punizione vincente di Del Piero che ha regalato la vittoria (ed una bella fetta di scudetto) alla Juve contro la Lazio. Nonostante Parma sia abituata alla serie A ormai da un ventennio… in tribuna molti esultano, si sente un piccolo boato come quello per il gol di Amauri al “Piola”.

Il fatto che la partita abbia avuto un esito segnato già da parecchio tempo mi fa almeno completare gli articoli con una rapidità che oggi non riuscirei più ad avere. Dopo aver spedito i miei pezzi, cedo con tranquillità la mia chiavetta a Renato Ambiel che è in difficoltà con la sua.

Poi scendiamo in zona mista dove Tesser non si nasconde: “ Nel primo tempo non siamo proprio scesi in campo. I ragazzi sentivano troppo la tensione, c’era un silenzio irreale nello spogliatoio. Non siamo questi e l’abbiamo dimostrato nella ripresa…”.“Jimmy” Fontana non le manda dire: “Parlo a titolo personale, nel primo tempo mi sono vergognato… Non è una questione di matematica o retrocessione. C’è una maglia ed un impegno da onorare sempre”.

Morimoto non si scompone nemmeno di fronte alla solita lunghissima domanda di Danny e ripete quello che aveva in mente di dire: “Se avessimo segnato il rigore la partita sarebbe cambiata”.

Si riparte verso casa, ma al primo autogrill ci fermiamo per un altro panino. Il “fondocassa” che speravo di usare a Napoli tra due settimane se ne va quasi del tutto. Non ho fame, non mangio nulla. Anzi telefono al presidente Accornero per l’ultima battuta veloce da girare al “Corriere”: “C’è molto dispiacere perché il sogno sembra finito proprio dove tutto era iniziato…”.

Quel magico Ferragosto del 2009 pare già lontanissimo e l’indomani, dopo poche ore di sonno, il mio “Editoriale” è improntato al sentore comune di resa ormai definitiva…. “Stavolta è proprio finita… La sconfitta di Parma ha cancellato le ultime illusioni di un sprint con il cuore in gola, a caccia di un sogno… Illusioni che poi, a ben pensarci, non erano esattamente tali. Dopo la battuta d’arresto di Roma scrivevo che non tutto era perduto. E non erano parole di circostanza… Se avessimo vinto contro Genoa e Parma oggi saremmo comunque a 5 punti dal quart’ultimo posto… ad un passo dal Lecce dei miracoli. Quantomeno ieri abbiamo avuto la consolazione (si fa per dire…) di essere stati battuti da un avversario superiore in tutto e per tutto. Non ci sono stati episodi esterni, arbitri nemici, pali e traverse a remarci contro. Il Parma ci ha surclassato nel primo tempo e ci ha contenuto nella ripresa. Soltanto il rigore di Rigoni avrebbe potuto, forse, modificare un esito parso già scontato dopo una manciata di minuti…La realtà è che noi dobbiamo sempre esprimerci al 110 per cento delle nostre possibilità per essere competitivi in questo campionato. Non possiamo permetterci di rifiatare mai, nemmeno per mezzora. Altrimenti la brutta figura è puntualmente dietro l’angolo. Soltanto il miglior Novara può competere (e talvolta vincere) con squadre più quotate e costose della nostra. Ma è impossibile essere sempre al top della condizione psico-fisica, tantomeno quando ci sono impegni così ravvicinati. Dopo una lunga rincorsa lo scivolone è spesso più vicino di quanto non sembri.Queste considerazioni si agganciano ad altre, di carattere generale. Se il punto di riferimento delle nostre speranze era dato da Parma, Genoa, Fiorentina, Siena, etc… è evidente che per salvarci quest’anno avremmo dovuto fare una vera e propria impresa. E forse persino qualcosa di più…”.

Massimo Barbero

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