L'editoriale Azzurro
martedė 02 aprile 2019 - 08:00
di Massimo Barbero
Era un po’ che non mi capitava di non riuscire a prendere sonno dopo una sconfitta azzurra…
La rimonta dell’Entella di ieri ha riaperto nei novaresi presenti la ferita, mai rimarginata, del 18 maggio di un anno fa perché è come se questo lasso di tempo fosse passato invano per noi.
In quasi 11 mesi non abbiamo costruito nulla, anzi. Del Novara visto ieri sera c’è poco da salvare nella prospettiva di una squadra competitiva (per i play off o per il prossimo futuro).
E questo quello che ci ferisce e preoccupa di più. Più di una battuta d’arresto certamente amarissima, ma forse indolore per la nostra apatica classifica.Mi spiace in maniera particolare per il nostro amico Matteassi che in questo anno e mezzo da ds del Piacenza ha svolto un lavoro eccellente e che meriterebbe di vedere premiati gli sforzi della propria squadra almeno dalla chance di giocarsi il primo posto nello scontro diretto.
Invece Piacenza-Entella della nona giornata d’andata (sigh) è stato rinviato al 23 aprile quando i giochi potrebbero già essere fatti.E’ strano il calcio… Boscaglia da allenatore del Novara ha avuto un solo rigore a favore in 21 partite di campionato vissute al “Piola”…
Ieri gli è bastato sedersi sull’altra panchina… perché gliene fossero assegnati ben 2 (con tanto di cartellino rosso al difensore avversario) in un quarto d’ora scarso.Non voglio fare polemiche, ci sono le immagini ed ognuno può giudicare. Io penso che quello di Tartaglia non sia un fallo, ma non ho mai studiato il regolamento arbitrale e certi tocchi di mano sanzionati in area anche in serie A, spesso grazie al Var, mi lasciano molto perplesso. Mi è spiaciuto solo vedere squadra, panchina e tifoseria ospite fare tutto quel cinema per una pallonata presa in piena faccia da Sbraga sull’1-0 per noi. Dopo cotanto teatrino… il penalty per gli ospiti era nell’aria e puntualmente si è materializzato alla prima occasione utile...Ah le immagini! Stavolta ci sono…
Dei rigori non fischiati a Chiavari per il Novara (di cui uno su Cacia in pieno recupero quando anche allora eravamo rimasti in dieci) e del gol misteriosamente annullato ad Eusepi… a dicembre nella sintesi di Eleven Sport, guarda caso, se ne persero le tracce…Ah, l’andata!
Ieri pomeriggio mi stuzzicava in maniera particolare l’idea di andare allo stadio perché pregustavo una bella partita proprio sulla scorta di quello a cui avevamo assistito, sotto una pioggerellina molto “british”, ai primi di dicembre a Chiavari. Al di là del pronostico che ci vedeva ovviamente sfavoriti, mi aspettavo grandi cose dalla sfida tra una squadra più forte obbligata a vincere ed un avversario senza particolari assilli di classifica, ma chiamato al riscatto davanti al pubblico amico dopo la brutta figura con il Cuneo.
Invece è stata una partita noiosa, potenzialmente da 0-0, ravvivata solo dalla prodezza di Mallamo e, purtroppo, dai due rigori pro Entella. Non ricordo parate di Di Gregorio né interventi di Paroni. Non ricordo contropiedi orchestrati dalla truppa di Boscaglia nemmeno quando i nostri erano sotto di un uomo e di un gol.Alla lunga i numeri non mentono. Nelle precedenti 5 trasferte l’Entella aveva segnato soltanto un gol con Mota in pieno recupero a Lucca quand’era in svantaggio. Ed il Novara finora in casa ha perso 5 volte e vinto soltanto 4.
Nella prima ora di gioco l’Entella, chiamata a fare la partita, ha creato appena un paio di mischie con intervento decisivo dei nostri centrali nell’area piccola ad evitare il tocco risolutivo degli attaccanti liguri. Nel primo quarto della ripresa, nella condizione tattica ideale per noi una volta sbloccato il risultato, non siamo riusciti ad imbastire una ripartenza degna di questo nome. Lampi di Stoppa hanno ravvivato un finale azzurro ormai compromesso inducendo il saggio Ayroldi a chiudere il recupero con una ventina di secondi d’anticipo… non si sa mai!!!
La spinta data dai 3 ingressi in campo effettuati sul punteggio già di 2-1 ci lascia il rimpianto che forse si sarebbe potuto operare questi cambi anche prima, quando il punteggio era ancora in equilibrio, con i nostri in sofferenza per l’inferiorità numerica e la pressione dei liguri, ingolositi dal possibile ribaltone.Ma con questo quadro generale diventa stucchevole disquisire di uomini e di scelte più o meno azzeccate.
Sannino è già a metà del proprio cammino perché 5 delle 10 partite che rimanevano al momento del suo avvento in panchina se ne sono ormai andate. E la strada da compiere è ancora lunga, lunghissima… ammesso che sia possibile andare da qualche parte con una rosa composta da troppi elementi non all’altezza.
Il tecnico di Ottaviano avrebbe bisogno molto più tempo per correggere o almeno limitare i grossolani errori che si continuano a vedere nei pressi della nostra area di rigore. Pasticci o distrazioni che vanificano il tipo di squadra che il mister vorrebbe vedere in campo: unita, compatta, attenta e battagliera. Una condotta di gara come quella proposta con l’Entella (che in caso di risultato positivo avremmo elogiato) viene puntualmente vanificata da svarioni individuali (ieri che Sbraga e Rigione se la sono cavata dignitosamente sono stati Visconti e Cinaglia a toppare. E Tartaglia ha sulla coscienza il primo cartellino giallo davvero evitabile).
Nel frattempo questo Novara sembra aver perso anche quella freschezza e quella serenità che nel momento migliore della stagione (dalla trasferta di Chiavari alla gara casalinga con la Carrarese) aveva esaltato almeno le qualità che la squadra ha, in rapporto alla media della categoria, dalla cintola in su. Ieri, quando l’Entella si apriva concedendoci qualche spazio, abbiamo sbagliato davvero troppo al momento dell’ultimo passaggio o della scelta determinante.Basta così… non serve aggiungere altro… Come aveva detto Sannino nella conferenza stampa pregara “le parole contano poco, ora servono i fatti”.
Nonostante tutto… fino all’ultimo minuto dell’ultima partita di stagione… un pizzico di speranza nel cuore continueremo ad averlo… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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