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lunedì 04 febbraio 2019 - 13:37
di Massimo Barbero

Al momento di lasciare il “Piola”, alle soglie dell’assideramento, attorno alle 21.30... ho acceso la radio… che annunciava il terzo gol del Brescia a Pescara dopo appena una quarantina di minuti di gioco. Tre gol a Pescara? Noi nello scorso campionato con Corini in panca a Pescara non abbiamo fatto nemmeno 3 tiri in porta in tutta la partita. Giocatori diversi? Probabilmente sì… La parabola di Sciaudone (tanto sciagurato sottoporta dalle nostre parti, quanto finora implacabile in Calabria) mi suggerisce però altre considerazioni, meno oggettive. Prima o poi il vento negativo che spira dalle nostre parti da troppo tempo dovrà pur cambiare rotta...

In un refolo di ottimismo… voglio augurarmi che il Piacenza abbia segnato, nel bene o nel male, lo spartiacque delle nostre sofferenze sportive. Tutto è cominciato ai primi di agosto di un anno e mezzo fa con quell’inattesa eliminazione in Coppa, anticamera di un campionato di B di sole tribolazioni…Ho scelto questo insolito “preambolo” per esprimere tutta la mia delusione per uno 0-0 che serve a poco, davvero a poco. Poteva essere l’occasione giusta per capitalizzare l’ennesimo 1-0 vercellese targato Morra e riavvicinare almeno Carrarese e Piacenza ed invece… il nulla di fatto trascina solo altri rimpianti.Ogni volta che giochiamo col Piacenza… ho la sensazione che il Novara sia superiore, per valori tecnici e mentalità propositiva, alla truppa di Franzini. Però se ad ormai due terzi di campionato siamo dietro 8 punti ai biancorossi… qualcosa vorrà pur dire. Dopo 23 partite giocate la classifica non può essere una casualità.In tutto fanno 13 pareggi, davvero troppi. Davvero un dato numerico non in linea con la mentalità di una squadra (la nostra) che ieri la vittoria l’ha cercata fino alla fine, anche quando è rimasta in dieci uomini.

Un anno e mezzo dopo… Franzini non ha cambiato l’atteggiamento tattico con cui ci aveva affrontato ad agosto 2017 quando tra le due squadre c’era una categoria di differenza. I biancorossi si sono ripresentati al “Piola” ancora corti e tutti dietro la linea della palla, malgrado nel frattempo la loro rosa sia stata arricchita dal ds Matteassi con l’innesto di diversi elementi di valore, specialmente in attacco. Con tutto il rispetto, sembrava di vedere in campo un Gozzano, con la stessa umiltà e sagacia tattica e un bel po’ di qualità in più.Non a caso il Novara ha avuto le palle gol migliori nella parte finale di partita, proprio quando la superiorità numerica ha convinto l’ex del Brescello ad uscire dal guscio per andare a cercare il colpaccio. Lì è emersa finalmente la nostra supremazia, sino a quel momento soffocata dagli spazi angusti di un avversario attento e diligente. La stessa cosa era successa all’andata quando l’1-0 di Cacia ad inizio ripresa aveva indotto il “Piace” ad un assalto all’arma bianca.Nel complesso meglio il Novara nella prima mezzora, ma meglio gli ospiti nella fase centrale della gara. E nell’ultimo terzo di partita ricordo almeno 4 nitide opportunità per noi a fronte di un Di Gregorio sostanzialmente inoperoso.Peccato per l’ennesima espulsione, figlia di un eccesso di generosità evitabile da parte di Schiavi (sin lì il migliore in campo) in occasione della seconda ammonizione, ma anche di un cartellino giallo assurdo (il primo ovviamente), conseguenza dell’iniziativa personale di un assistente che prima aveva ignorato un colpo proibito a palla lontana nei confronti del nostro giocatore, proprio sotto ai suoi occhi. Dopo la sconfitta interna con il Siena il presidente Gatti aveva lanciato i propri strali nei confronti dell’operato arbitrale insinuando il dubbio di favoritismi per le società non ripescate in estate. Mi pare che da allora sia stato “ripagato” con gli interessi. A Gozzano e Pisa ne sanno qualcosa…

Recriminazioni e palle gol a parte, il Novara non ha vinto per quello che rimane il limite più grande di questa squadra: l’estrema difficoltà di sbloccare le partite con un episodio, un rimpallo, un calcio piazzato. Quasi tutti i nostri 13 pareggi sono la conseguenza di una superiorità (più o meno evidente) che non abbiamo saputo concretizzare. Nella prima mezzora ieri abbiamo giocato davvero bene fino alla trequarti avversaria. Ma alla resa dei conti… ricordo appena una sfarfallata di Eusepi ad un passo dalla porta ed un tiro di Sbraga a lato su azione d’angolo. E null’altro….

Qualche giorno fa al mio “referente tecnico” avvocato Antoniazzi avevo detto che il miglior “acquisto” del Novara al mercato di gennaio era la conferma di Ronaldo (il brasiliano mi aveva fatto cambiare idea con l’atteggiamento con cui si era presentato in campo ad Alessandria nel momento più difficile). La prova di ieri di Pompeu conferma le mie sensazioni tanto che mi stuzzica l’idea di una coesistenza con Buzzegoli (con un modulo diverso) almeno per qualche frangente di partita. Peraltro si è visto anche un Bastoni davvero interessante per qualità tecniche e personalità.Ma la notizia davvero “epocale” di questa settimana è certamente un'altra.

Sono andato a rileggermi quello che avevo scritto su questo sito domenica 5 luglio 2015, al momento della nomina di Morganti a Direttore Generale del Novara Calcio. In questi tre anni e mezzo per me nulla è cambiato. La mia stima nei suoi confronti è rimasta la stessa di quell’estate. Anzi, se possibile, è cresciuta dopo averlo intervistato in maniera approfondita (fine agosto 2017) per “Il Fedelissimo” ed aver avuto l’ennesima conferma di una preparazione, di una scrupolosità e di una serietà sopra la media di un calcio troppo spesso superficiale.Ricordo dopo Novara-Juve dell’andata al “Piola” il suo fitto colloquio con Fabio Paratici. Sembrava un semplice scambio di battute tra due ex compagni di squadra… ed invece forse, all’indomani del divorzio da Marotta, stava nascendo nella testa del dirigente bianconero un’idea che si è concretizzata in questi giorni.Voglio essere sincero fino in fondo. Nella soddisfazione per vedere premiate come merita le qualità di una persona che vale davvero, non riesco a nascondere un po’ di rammarico nel constatare che anche il “Nini dei tempi nostri” (mia definizione) ha accettato una proposta (per quanto gratificante, per quanto irrinunciabile) che lo allontana, a stagione in corso, da un Club che in questo momento di “impasse” e di vuoto (ricambio?) dirigenziale… avrebbe avuto più che mai bisogno del suo smisurato “cuore azzurro”.Ma avendo conosciuto la dedizione di Paolo alla causa, sul campo e fuori… gli devo la fiducia che si è guadagnato in oltre vent’anni di prove d’attaccamento concrete. Probabilmente anche stavolta ha soppesato, con la maturità di sempre, “pro e contro” anche nell’ottica del club di famiglia ed ha scelto di conseguenza quella che riteneva la cosa migliore per tutti.Ed allora, di vero cuore, in bocca al lupo Paolo!!! Ed ovviamente… Arrivederci!!!

A proposito di Morganti… ho bene impressa in mente la sua assoluta ed impeccabile compostezza… di fronte allo strepitare di Baldini (già espulso) in tribuna all’andata a Carrara in quella strana partita “a porte chiuse” in cui tutti gli addetti ai lavori “accreditati” si sentivano legittimati ad insultare senza freni arbitro ed azzurri in campo. Il tecnico dei gialloazzurri gode di ottima stampa e di una popolarità alimentata (oltre che dal suo indubbio valore professionale) da una serie di frasi “sparate”, di quelle che piacciono alla gente. Ovviamente ogni opinione è lecita e rispettabile. Personalmente però preferisco chi si comporta seriamente come Paolo, in ogni frangente, senza il bisogno di gettare pericolosa benzina sul fuoco.Le parole contano poco… l’unica “vera” rivincita sui toscani possiamo e dobbiamo prendercela sul campo domenica pomeriggio…

Forza Novara sempre!


Massimo Barbero

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