L'editoriale Azzurro
giovedė 29 novembre 2018 - 19:01
di Massimo Barbero
Questo pareggio di Pontedera mi ha fatto tornare alla mente il vivace e sportivamente disperato gesticolare del grande Michele Facchinetti che avevo incrociato davanti a scuola una mattina di quasi 30 anni fa, all’indomani di uno 0-0 sul campo toscano che lui aveva vissuto, ovviamente, in presa diretta.
Nostalgia a parte, se fossimo davvero alla “prima di campionato” stavolta non sarei tornato deluso da quest’ennesima trasferta.
Per 70’ infatti ho visto il Novara giocare da squadra di serie C: convinta, combattiva, determinata su tutti i contrasti. Abbiamo sempre provato a vincerla, senza mai rischiare di perderla, fatta eccezione i per 10’ finali quando, specialmente dopo l’infortunio di Stoppa, non ne avevamo proprio più.
Resta l’handicap (non da poco) della solita difficoltà a tradurre in vere e proprie occasioni da gol una mole di gioco comunque importante. Un limite che in trasferta possiamo mascherare con una serie di pareggi che non sarebbero nemmeno da buttare (almeno presi singolarmente) se vincessimo con regolarità in casa dove invece i nostri problemi in fase di costruzione diventano un limite insostenibile.Come ripete spesso il saggio Paolo Molina, è tutta una questione di aspettative.
Dopo il trittico casalingo Pro Patria-Albissola-Gozzano (chiuso senza nemmeno un gol all’attivo) purtroppo non considero più il Novara attuale una squadra in grado di lottare per il primato e non ragiono nell’ottica di una rincorsa che, allo stato, pare mera utopia. In campo voglio vedere innanzitutto voglia di lottare ed equilibrio e da questo punto di vista non posso dirmi scontento di quello che abbiamo mostrato al “Mannucci”.
Se in casa iniziassimo le partite con lo stesso piglio… son convinto che sarebbe più semplice anche sbloccarle o, quantomeno, trascinare il pubblico dalla propria parte.Viali sembra aver assestato la difesa preferendo la concretezza dei vari Tartaglia, Chiosa e Bove agli eccessi di sicurezza, talvolta fatali, del discontinuo Sbraga.
La sfida contro l’Entella, tra soli tre giorni, rappresenterà un test davvero probante riguardo ai progressi fatti registrare dal nostro reparto arretrato che sin qui ha preso una sola vera e propria sbandata, nella mezzora finale di Carrara (ma la formazione di Baldini impallina le avversarie, almeno in casa, con una regolarità disarmante).
Il vero problema rimane il centrocampo. Il tecnico azzurro le sta tentando tutte, ma come si suol dire in questi casi… cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. E’ questo il reparto nel quale patiamo attualmente il gap maggiore rispetto alle migliori formazioni del girone.Davanti la soluzione più efficace, specialmente giocando ogni 3-4 giorni, dovrebbe essere l’alternanza Cacia-Eusepi anche per non spremere eccessivamente i nostri uomini di riferimento del reparto offensivo.
Il problema è che il ruolo di seconda punta rimane vacante, specialmente oggi, dopo la rinuncia a Sansone e l’infortunio di Stoppa. Manconi ha un’opportunità più unica che rara di dimostrare che vale ancora una maglia azzurra da titolare. Fossi nel mister… gli parlerei chiaro e lo caricherei di fiducia e responsabilità. A 24 anni e mezzo deve tornare ad essere determinante. Almeno in serie C.
Un paio di considerazioni a margine. La prima riguarda Francesco Ghirelli: l’idea di incontrare le tifoserie per una sorta di confronto è tutt’altro che da buttare… ma bisognerebbe abbinarla alla voglia di spostarsi dalla Toscana, da sempre base della Lega di terza serie. Pretendere un “meeting” coi tifosi del Novara di mercoledì sera a Pontedera all’ora di cena suona più come una presa in giro che come un gesto di buona volontà. Mi piacerebbe rivedere il Presidente nella nostra città a parlare e discutere con chi frequenta settimanalmente gli stadi. E nuovamente con al suo fianco la dottoressa Stradiotto che ieri sera si è espressa in termini molto critici riguardo alle restrizioni solitamente applicate al “Piola”, soprattutto in tema di striscioni.
Il secondo punto da rimarcare riguarda il salto di qualità fatto registrare dal Pontedera. Da quelle parti ero stato solo nel gennaio 1999 e di quel viaggio infernale con l’amico Pdl ricordo solo (oltre alle 3 pare al passivo) tanta acqua diventata neve da Masone in poi…
Oggi ho ritrovato una società disponibile ed organizzata, con strutture ben tenute, a cui si aggiungono campi per il settore giovanile e locali la cui ricettività va al di là dell’evento agonistico. E’ questa la serie C che ci piace e che vorremmo trovare ovunque.
Domenica chi viene a salutare Boscaglia? Non mi dite che c’è qualcuno che adesso lo rimpiange … Io quella stagione, trascorsa quasi sempre nella parte sinistra della classifica di serie B, onestamente la rimpiango parecchio…
Che fretta c’era? Di tornare a Pontedera…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
|