L'ex di Piacenza-Novara
mercoledė 03 ottobre 2018 - 17:33
intervista a Giuseppe Gemiti
Piacenza-Novara è sempre una sfida dal sapore particolare per Giuseppe Gemiti che ha militato in entrambe le società, lasciando ovunque buoni ricordi: “In biancorosso ho vissuto una stagione molto positiva - racconta l’ex azzurro che oggi allena il Genoa Under 14 – con me in squadra giocavano Daniele Cacia e Tommaso Bianchi. Mister Iachini mi inventò un nuovo ruolo, abbassandomi ad esterno di difesa. Sfiorammo i play off nel famoso campionato che vedeva al via Juventus, Genoa e Napoli… L’anno successivo le cose andarono meno bene. Ottenemmo la salvezza soltanto a due-tre giornate dalla fine”.
Quali le differenze e quali i punti in comune nel modo di vivere il calcio di queste due città di provincia? “Entrambe ti permettono di lavorare molto bene, con grande serenità. A Novara però ho trovato un entusiasmo maggiore, conseguenza dei grandi risultati ottenuti nei primi due anni. A Piacenza nel 2006 ad un certo punto eravamo in testa alla classifica ed allo stadio a dicembre venivano appena 3000 persone…”.
Cos’è mancato finora al Novara per diventare quello che è stato il Piacenza dalla metà degli anni novanta e per almeno un decennio? “Posso parlare della nostra stagione in A. Abbiamo sempre giocato bene contro tutti, ma specialmente all’inizio abbiamo commesso errori di inesperienza determinanti. Probabilmente c’è mancato un attaccante da 10-15 gol in grado di fare la differenza. Allora peraltro la quota salvezza era fissata molto più in alto rispetto alle ultime due stagioni… Per quanto riguarda i campionati successivi non so spiegarmi cosa sia successo. Il Novara ha sempre avuto dei nomi importanti. Probabilmente quando le cose non vanno bene all’inizio tutto diventa poi molto difficile…”.
A proposito, come mai non sei rimasto in azzurro più a lungo? “Nell’estate 2012 avevo ricevuto una proposta dallo Spezia, ma poi non se n’è fatto più nulla. Avevo detto a Giaretta che sarei stato disposto a rinnovare il mio contratto con il Novara che scadeva l’anno successivo, ma evidentemente il ds non credeva più in me. E così ho accettato la proposta del Livorno con cui ho rivinto il campionato”.
Beppe Gemiti è risultato determinante nell’ultimo Piacenza-Novara (1-2 il finale) anche se il suo nome non figura nel tabellino dei marcatori di quella gara. Dapprima ha pennellato il cross per la rete del vantaggio di testa di Marianini, poi ha salvato sulla linea un gol fatto sull’1-1: “In quella stagione mi è capitato 3-4 volte di evitare reti avversarie perché spesso facevo l’uomo sul palo e quegli interventi sono valsi dei punti pesanti per raggiungere l’obiettivo serie A. Eravamo davvero un gruppo straordinario…”.
Il Novara è sempre stato nel suo destino. Contro di noi ha giocato anche la sua ultima partita in B. Accadde in quel memorabile Bari-Novara 3-4 nel quale, per fortuna, almeno allora non riuscì a salvare sulla linea il colpo di testa di Galabinov nei supplementari: “Il nostro centrale se l’era perso. E per colpa di un errore vanificammo una grande rimonta. Peccato perché con quella squadra avremmo potuto raggiungere un obiettivo importante…”.
Poco male perché sei ripartito vincendo un altro campionato a Cremona. Com’è scendere in C per chi ha sempre giocato in A o in B? Ci possono essere dei problemi? “In linea di massima no, ma dipende tutto dall’aspetto mentale. Non devi prendere questo campionato con leggerezza perché troverai avversari carichi di motivazioni e qualità. In quella Cremonese avevamo diversi giocatori di esperienza, ma siamo stati bravi a calarci nella categoria ed a non mollare nemmeno quando l’Alessandria aveva preso il largo”.
Una domanda da tecnico che lavora in un settore giovanile: come vedi la novità delle seconde squadre anche in rapporto all’esperienza tedesca che dura da diverse stagioni? “In Germania nelle seconde squadre vengono schierati i giovani che escono dalla Primavera e non sono ancora pronti per il salto nel massimo campionato. Se utilizzate per questo scopo possono aiutare a crescere tanti ragazzi”.
Torniamo alla notturna di domenica, come vedi questo Piacenza-Novara? “Mi aspetto una bella sfida, tra due squadre che giocano un buon calcio, decisamente propositivo e possono puntare in alto. Il Piacenza è partito molto bene, con 3 vittorie consecutive, ma credo che anche il Novara sarà all’altezza dell’impegno…”.Per finire un saluto ai tifosi azzurri che hanno letto quest’intervista: “Con molto piacere. Sono stati anni bellissimi da tutti i punti di vista. Porto sempre Novara nel cuore e ci torno ogni volta davvero volentieri…”.
Massimo Barbero
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