L'intervista a Luca Matteassi
martedė 02 ottobre 2018 - 15:00
una piacevole chiacchierata con il DS del Piacenza
Ufficialmente Direttore Sportivo dallo scorso gennaio, è toccato a lui costruire il Piacenza 2018/2019, squadra capace di vincere le prime 3 gare di questo campionato.
Stiamo parlando di Luca Matteassi, ex centrocampista azzurro, che da alcuni anni ha sposato il progetto emiliano.
Una squadra profondamente mutata rispetto alla scorsa stagione e che ha visto una partenza sprint, portando entusiasmo in una piazza affamata di calcio "non posso che essere molto contento di questo inizio. Per noi è l'anno del centenario e ci teniamo a far molto bene. La Proprietà quest'anno ha aumentato il budget e mi ha permesso di comprare gente forte e di categoria, affamata e con qualità. Gente con grande voglia e che ha sposato il nostro progetto. Sulla carta penso di aver allestito una squadra che possa ambire a un' ottima posizione. Siamo partiti forte e pensiamo di poter competere per le zone alte della classifica. Però ora non bisogna guardarla, 3 vittorie su 3 non devono gasarci. Dobbiamo stare con i piedi per terra e ricordarci che con il Gozzano, nel primo tempo perdavamo 3 a 0. Quella gara ci deve insegnare che la cattiveria deve essere giusta con tutti. L' obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile. E' un girone difficilissimo con almeno sette squadre ad ambire al primo posto. Noi cercheremo di essere una rompi scatole per tutti. Abbiamo cambiato molti giocatori, per me è stata un'estate di duro lavoro. La C è un bagno di sangue economicamente parlando e bisogna fare plusvalenze importanti. A Gennaio avevamo preso giocatori come Pesenti, in estate ragazzi che conoscono questa categoria e che sono pronti. Siamo una squadra veramente tosta".
Piacenza di Matteassi capace di sconfiggere nell'estate scorsa il Novara in TIM CUP "fu un una bella vittoria, contro una squadra di categoria superiore. Domenica mi aspetto un match dove arriverà un Novara determinato a conquistare i 3 punti. Una rosa forte e che cercherà di mostrare in campo le proprie qualità. Verrà qui per vincere, ne sono sicuro. Nonostante la non brillante prova con la Juventus B, domenica vedremo un Novara aguerrito. Contro però troverà un gruppo con un entusiasmo alle stelle, che cercherà di vincere la gara. Sarà un match molto bello e combattuto".
Un'estate pazzesca quella appena terminata e che ha toccato anche il Piacenza che si è visto rinviare una gara "mesi dove la confusione ha regnato sovrana. Ci sono regole precise e non capisco perchè non siano state rispettate. Mi spiace che sia toccato al Novara perchè ciò ha portato problemi a Viali e Charly. Partire quando altre squadre hanno già iniziato da settimane e a dir poco complicato, perchè devi recuperare un gap molto importante".
Piacenza è una città che vede la presenza di due squadre in serie C. Una situazione particolare e che Luca vive da vicino. Perchè non si è mai ufficializzata una fusione? "E' una domanda che mi è stata fatta tante volte qui in città. Non sta a me giudicare ma credo non faccia bene a nessuno avere due squadre. Da noi ci sono i fratelli Gatti che amono questa piazza, questa maglia. Per il bene di questa città, essendo piacentini, continuano a metterci dei soldi. Da quest' anno è presente anche il socio Roberto Pighi. Insieme stanno cercando di far crescere sempre di piu questa realtà'".
Compiendo un passo indietro e riavvolgendo il nastro dei ricordi si ritorna ai suoi anni azzurri. Proprio a Novara un inizio molto difficile per lui "fu tutta colpa mia perchè arrivai spento. I primi mesi furono difficili perchè giunsi con un approcio sbagliato. Avevo giocavo molto nel pre campionato con il Verona e speravo di rimanere li. Quindi quella cessione mi colpì molto. Quindi arrivai con la testa lasciata in Veneto, psicologicamente e fisicamente molle. Poi però sono riuscito a mettermi in forma e sono contendo di aver dato il mio contributo. Ho ricordi bellissimi di quegli anni e quando andai via, fui molto triste. Anche mia moglia soffrì per quel nuovo trasferimento".
Tornando a quei giorni, quanto ti è dispiaciuto perdere il treno "famiglia De Salvo" e quindi gli anni successivi che hanno scritto la storia con l'arrivo addirittura in Serie A? "Mi è dispiuciuto perchè avevo capito che era arrivata una Proprietà importante con un progetto serio. Purtroppo cambiando modulo con Tesser che non prevedeva l'utilizzo di esterni, non rientravo più nei piani e quindi andai via senza comunque chiedere nessuna buoniuscita nonostante l'anno di contratto ancora in essere e senza creare problemi a nessuno. Certo, mi è dispiaciuto perdere un presidente come De Salvo. Li ho lasciato il cuore e spero un buon ricordo tra i tifosi".
Daniele Faranna
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