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giovedė 05 luglio 2018 - 10:16
20° puntata: 21 dicembre 2011 Novara-Palermo 2-2

Il mio Novara-Palermo comincia con più di 24 ore d’anticipo.

Il martedì sera alle 18 (sigh) è in programma Siena-Fiorentina, piccolo spartiacque del nostro campionato. Dobbiamo sperare che la squadra di Sannino non vinca per mantenere la quota salvezza ad una distanza accettabile. Finisce 0-0 dopo quasi due ore di sofferenza (mia) in studio a cercare di connettermi con qualche diretta streaming pirata…

Siamo a 4 punti dal quartultimo posto. E se dovessimo vincere domani sera… talloneremmo i bianconeri della Città del Palio alla vigilia di un mercato di gennaio che alimenta grandi speranze (di rinforzi ovviamente). Il nulla di fatto al “Franchi” mi fa trascorrere una serata piacevole. Mi gusto la cena di studio anche perché da Cagliari arriva la notizia di un Milan corsaro al Sant’Elia. Nemmeno gli isolani sono troppo lontani in classifica!La prima giornata del “nostro” campionato di A viene recuperata soltanto il 21 dicembre per colpa di un calendario troppo intasato. Ricordate quello che era successo ad agosto quando l’ennesimo sciopero minacciato dai calciatori (e chi ci crede più ormai?) si era trasformato nell’occasione per una vera e propria “serrata” da parte dei presidenti? Quante cose sono cambiate da allora… Ovviamente abbiamo perso quasi tutto l’entusiasmo per una A appena conquistata… A Palermo non c’è più Gonzalez, prestato al Siena.

E nemmeno Pioli, allontanato ancora prima del via del campionato. E neanche Mangia, esonerato a poche ore dal recupero del “Piola”. L’ex tecnico della Primavera del Varese si era presentato il sabato precedente in conferenza stampa con un panettone, proprio a voler rimarcare: “Vedete che riesco a mangiare il panettone a Palermo?” Mossa incauta perché l’indomani aveva perso malamente a Catania e Zamparini l’aveva cacciato senza pensarci due volte. Al suo posto c’è un Mutti, mister già in parabola discendente, ma comunque tecnico di esperienza e sostanza. Insomma, questo cambio proprio alla vigilia della partita con il Novara… non è una bella notizia per noi. I malati d’azzurro ricorderanno anche un clamoroso 0-3 interno contro il Leffe allenato da Mutti ad inizio 1992. Altri tempi…Proprio come allora però… questa è una partita da vincere a tutti i costi per noi.

Ma in difesa non c’è Lisuzzo (infortunato), non c’è Centurioni (squalificato) e forse nemmeno Ludi, sofferente da inizio stagione per un problema che si trascina dall’esordio al “Bentegodi”. Dovrei dire che non c’è nemmeno Dellafiore… ma sarebbe una piccola “mancanza di rispetto” nei confronti di tre centrali che hanno appena scritto pagine indelebili della storia recente degli azzurri.Il pomeriggio in studio scorre lento. Fino al momento di uscire. Come la sera del 3-1 con l’Inter ceno azzannando una piadina nel locale aperto da Max Palombo (l’ex “Novara Point”) e come allora mi dirigo a piedi da lì verso lo stadio. Non fa freddo, ma mi trascino una forma di lieve mal di gola che accentua la stanchezza per queste lunghe giornate prenatalizie.

La seconda tappa è al “Bar Torino” per un caffè nel locale dei fratelli Tondina. La tappa si fa molto più lunga del previsto perché davanti al televisore trovo l’avvocato Andrea Crola che, appena uscito dall’ufficio, sta mangiando davanti alla tv che trasmette Udinese-Juventus per poi andare al “Piola”. La compagnia è tanto inattesa quanto piacevole, ma lo saluto ben prima del triplice fischio finale perché devo raggiungere il mio posto in cabina.La “prima voce” è quella di Paolo Molina che sta rimontando nella nostra “sfida” dei punti raccolti al microfono. Avevo cominciato alla grande (5 punti nelle prime 3 radiocronache in A) ma poi il giro era cambiato (io quasi sempre in trasferta e Paolo in casa) e così avevo subito l’inesorabile ripresa dell’Amico-collega. All’arrivo delle formazioni scopriamo che Ludi c’è. Ha stretto i denti, ancora una volta. Meglio lui, cuore azzurro acciaccato che l’oggetto misterioso Labrin, tra l’altro destinato a rientrare al Palermo.Per l’occasione Tesser rilancia Giorgi ed avanza Rigoni nella posizione di trequartista alle spalle dell’artiglieria pesante Granoche-Rubino.

La mossa potrebbe sorprendere subito i rosanero: tacco spettacolare di Pablo, Rubino fa blocco e consente a Rigoni di partire. Il numero dieci azzurro fa la cosa giusta e allarga per Giorgi, che si viene a trovare davanti con lo specchio libero, ma perde il pallone incredibilmente. Sono passati solo 23 secondi. Da quest’errore clamoroso Giorgi non si riprenderà più. E’ “la stecca” che segna in pratica la fine anticipata dell’esperienza in azzurro di uno degli acquisti del mercato estivo su cui riponevamo le maggiori aspettative. Ma non è l’unica bocciatura di serata. Destino analogo toccherà a Granoche che pure si sbatte con un leone, ma non riesce proprio ad infilare la porta avversaria. Poco prima del quarto d’ora un suo diagonale dalla destra si perde a lato.Nel frattempo però il Palermo si è ripreso, non è più la squadra spaurita dei minuti iniziali. E prima del 20’ trova incredibilmente il vantaggio: Gemiti lascia scorrere pericolosamente un pallone che arriva dalle parti di Ilicic che lo rimette in mezzo, Ludi invece non lo lascia passare, ma la sua deviazione è sfortunatissima e si trasforma in un incredibile autogol. E’ la prima rete dei rosanero lontano dal “Barbera” di tutto il campionato. Siamo sotto su autorete come  contro il Parma quando poi avremmo vinto in rimonta. Ma adesso fa freddo, freddissimo. Perché il tabellone dà il Lecce in vantaggio a San Siro (Inter) ed il Cesena avanti a Bergamo.Il Novara è stordito, ma abbozza una reazione. Un tiro a giro di Granoche si perde a lato, poco dopo Paci non inquadra lo specchio della porta di testa.  Chi di autogol ferisce… sul cross di Porcari la deviazione di Migliaccio scavalca Benussi… e si perde di poco oltre la traversa. Poco prima dell’intervallo arriva l’episodio che potrebbe cambiare la gara. Paci che aveva cominciato il 2011 facendo espellere Felipe Melo in un Juve-Parma… lo chiude facendo cacciare anche Ilicic, protagonista di un gesto di reazione sul centrale marchigiano. La superiorità numerica scuote i nostri che vanno vicinissimi al pareggio proprio allo scadere: Porcari crossa sul secondo palo, splendida sponda di Rubino per Granoche, che colpisce il legno, la sfera rimbalza su Benussi e finisce a lato tra le maledizioni dei tifosi azzurri. Per “El Diablo” è forse l’ultima occasione per entrare nel tabellino dei marcatori in questo campionato di serie A.

Trascorriamo l’intervallo rasserenati, convinti di rimontarla prima o poi. Ma adesso il Novara non è più quello dei primi minuti. E’ una squadra impaurita, bloccata, che non sfrutta la superiorità numerica. Tesser sconfessa le sue scelte iniziali inserendo Mazzarani per un Giorgi spaesato. Eppoi immette Meggiorini e Morimoto per le torri Granoche e Rubino che hanno dato tutto. Meggiorini, disturbato da Paci, prova una rovesciata spettacolare, ma troppo centrale per sorprendere Benussi. La parata più difficile la deve compiere Ujkani. Purtroppo il raddoppio è solo rimandato: Bertolo entra in area con troppa facilità infilandosi tra Morganella e Paci e firma il 2-0 quando è già scoccato il 28’.Qui lo scoramento è generale. I veri tifosi del Novara intonano il primo coro di semicontestazione del campionato: “Tirate fuori i c…”. Gli altri, quelli che hanno scambiato il “Piola” per un salotto, prendono già la strada di casa. Ed è nei loro confronti che scriverò l’indomani su “Forzanovara”: “Saluto affettuosamente tutti coloro che sullo 0-2 hanno lasciato il “Piola”… Ormai dovreste averlo imparato… con questo Novara, nel bene o nel male, le partite non sono mai finite…”Non è finita nemmeno questa perché subito dopo la mezzora Mazzarani accorcia le distanze con la complicità di una deviazione decisiva. Ed al 39’ Rigoni realizza il 2-2 con una girata al volo su assist di Morganella. 2-2 sotto la Nord, come contro la Reggina. Ma stavolta non è il momento di fare festa, bisogna provare a fare bottino pieno. E’ Edo Renosto a rimandare Marco e compagni a centrocampo, nel momento dell’euforia ritrovata. In effetti ci sarebbe il tempo di andare a vincerla. Ed invece rischiamo seriamente ancora di perderla perché in pieno recupero Bertolo si invola nella nostra area con una libertà assoluta e calcia malamente a lato. Sull’altro fronte c’è una punizione dal limite per noi. Danny si alza in piedi pronto ad esultare per il più bel regalo di Natale… ma la palla non supera nemmeno la barriera.2-2… siamo a 3 punti dalla zona salvezza con tutto il mercato di riparazione davanti… e per come si era messa… può andar bene così perché alla fine Lecce e Cesena hanno perso anche nettamente. Benedico i pantaloncini di Gheller che avevo indossato (un regalo del “gemello” Fabrizio Gigo) memore del gol di Mavillo alla Cremonese in pieno recupero in un posticipo serale  del 22 dicembre di 3 anni prima.

Come allora, abbiamo evitato in extremis il mattone di una sconfitta casalinga prenatalizia.Non devo scrivere e così mi gusto con calma le interviste. Parla Mazzarani. E Jean Paul Bonomi ricorda che il 2011 finisce con un suo gol, proprio com’era iniziato. A Modena quando il trequartista romano vestiva la maglia gialloblu. In realtà si chiude un anno che più di tutti è stato l’anno di Marco Rigoni: ha segnato i gol che ci hanno portato in A ed ora realizza i gol che ci tengono aggrappati al sogno serie A. Accornero promette rinforzi durante il mercato di gennaio sottolineando come la società avesse lasciato da parte un “tesoretto” da impiegare in caso di necessità invernali. Speriamo…. perché vorremmo prolungare quest’avventura il più a lungo possibile… Saluto con affetto Giacomo Brichetto che abbiamo ritrovato sulla panchina rosanero. Ho sempre avuto un bel rapporto con lui, ragazzo dall’educazione e dalla maturità superiore alla media.Smaltita l’adrenalina, ci rendiamo conto che questo 2-2 fa poca, pochissima, classifica. Se non vinciamo partite come questa… dove potremo mai andare a prendere i punti per restare in serie A? Non c’è la solita allegria nel postgara al “Triathlon”.

E nemmeno nei commenti dell’indomani. Al Tribunale di Borgomanero ed a Pella dove mi fermo per i soliti auguri natalizi e dove tutti mi dicono: “Il Novara non ce la fa…”.E’ vero, è così, ma il cuore non vuole arrendersi e sogna un altro miracolo. Il mio editoriale dell’indomani è comunque molto lucido nell’analizzare situazione e prospettive: “Diciamolo fuori dai denti: questo pareggio casalingo contro un Palermo privo di Hernandez, Miccoli, Pinilla, Zahavi (e con Ilicic espulso dopo nemmeno un tempo) rappresenta una grossa occasione perduta. Basti pensare che nel primo tempo, pur senza fare cose trascendentali, abbiamo fatto rimarcare una chiara supremazia: ricordo almeno quattro nitide opportunità a fronte soltanto dello sfortunato autogol di “Charlie”.Tutt’altra musica nella ripresa quando in superiorità numerica sono emersi tutti i nostri limiti tecnici e caratteriali. Il Palermo ha gestito il vantaggio senza troppi affanni, creando anche i presupposti per un raddoppio che è puntualmente arrivato, a seguito dell’immancabile “bambola” difensiva. Per fortuna questa squadra ha delle risorse inimmaginabili. Quando la dai per spacciata riesce a tirar fuori quello che non ti aspetti. Nemmeno lo 0-2 è una scalata impossibile (ci eravamo già riusciti con Chievo e… Atalanta) per un Novara che spesso in condizioni estreme riesce a compiere quello che non gli era riuscito in una situazione “normale”. Ed allora le giocate di Mazzarani e di un Rigoni da Nazionale ci hanno permesso di evitare almeno un Natale con il broncio per una sconfitta casalinga comunque immeritata”.

Massimo Barbero

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