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domenica 01 luglio 2018 - 11:40
di Massimo Barbero

Il 1 luglio non è solo il giorno del compleanno di Danny Faranna (Auguri Direttore!!!) E’ anche (o soprattutto) lo spartiacque tra una stagione di vera “cacca” quale quella appena trascorsa… ed un futuro che speriamo e vogliamo decisamente diverso…

Siano benedetti i Mondiali che ci permettono di vedere un po’ di pallone… finalmente in chiaro ed accessibile a tutti… e dimenticare così per qualche ora le vicissitudini che riempiono in questi giorni le colonne dei giornali sportivi o le pagine dei siti specializzati italiani. D’accordo, in Russia lo spettacolo è più che altro confinato sugli spalti, coloratissimi e pieni di gente che esulta anche per dei gol apparentemente inutili. Però è già un gran bel passo avanti rispetto ai nostri stadi, quasi tutti grigi, vuoti e decadenti, dai quali la gente viene allontanata con restrizioni sempre più assurde. Dimenticando forse che il calcio deve il proprio straordinario successo quasi esclusivamente alla passione popolare. Se si dovesse affievolire quella… tutto il resto crollerebbe a cascata e persino le beneamate Tv a pagamento si darebbero alla fuga, trascinandosi via ovviamente anche i milioni di proventi che tengono in vita (?) società agonizzanti.Ogni settimana un mio caro amico, non troppo appassionato di vicende azzurre, mi chiede, quasi a titolo di cortesia, “Chi ha comprato il Novara?” “Nessuno, ma abbiamo fatto la fideiussione”.

Sembra un’amara battuta ed invece è già moltissimo in una realtà in cui ci sono presidenti come Giorgio Lugaresi che da anni non versano l’Iva (vedi intervista sulla “Gazzetta” di domenica scorsa) senza mai prendere un solo punto di penalizzazione. Fa tenerezza l’ingenuità e lo smarrimento di certi personaggi… quando improvvisamente il “carrozzone” del calcio decide di presentare loro il conto, dopo avergliene perdonate di ogni per troppi anni. Della lunga storia dei Lugaresi a Cesena mi rimarrà impressa l’immagine delle lacrime e dell’abbraccio del buon Giorgio alla moglie dopo il gol del miracoloso 2-1 di Moncini al Parma al 98’ o giù di lì… In quel frangente sembrava sussurrare a chi stava condividendo i suoi patimenti economico-sportivi: “Ce la facciamo anche stavolta…”. Purtroppo temo non sarà così (anche se il Presidente continua ad ostentare grande ottimismo) ed onestamente mi spiace per i tifosi di una squadra rivale (a cui si augurano le sconfitte sul campo, non i fallimenti).Alt, basta così! Ho voglia di pensare un po’ al campo ed al pallone… se no si rischia di trasformare l’amato calcio in un mero duplicato delle preoccupazioni quotidiane, con annesse scadenze, stenti e difficoltà. Mi fa piacere sapere che le “fantasie” sul nuovo Novara che sta per nascere siano partite dai nomi di attaccanti importanti. Perché in serie C, più che altrove, la differenza la fanno gli uomini-gol. Di solito chi li ha se li gode ed esulta, gli altri si perdono puntualmente in rimpianti e recriminazioni. Le nostre ultime due esperienze in terza serie sono state entrambe esaltanti, ma diversissime tra loro.

La squadra affidata a Tesser era una formazione di categoria superiore che ha saputo calarsi con grande umiltà in un contesto differente, sfoderando però, per una trentina di giornate almeno, la stessa voglia di vincere di un Figline o di un Pergocrema. Quella consegnata a Toscano era una rosa con diversi elementi “di categoria” che però poteva contare su un parco attaccanti da serie B, su un portiere affidabile e nel girone di ritorno anche su un regista di qualità e personalità, recuperato da un serio infortunio, quale Buzzegoli. E’ difficile imboccare la strada del gioco in serie C. Persino il Novara di Tesser ha incantato di rado da questo punto di vista. Molto spesso invece ha risolto le partite con una o più prodezze di qualche singolo. Ripenso alle sofferenze contro il Figline nel caldo torrido di San Giovanni Valdarno o al gelo del “Piola”. Quell’anno abbiamo visto molte gare di quel genere, nelle quali abbiamo lasciato spesso l’illusione all’avversario di avere in mano la partita, conservando però la fondata convinzione di poter colpire comunque da un momento all’altro (come è quasi sempre accaduto). Non a caso abbiamo puntualmente battuto le grandi (2 volte il Perugia oltre a Benevento e Cremonese all’andata quando il primato era in discussione) e lasciato punti pesanti al Viareggio che ci affrontava con l’umiltà del più debole, difendendosi ad oltranza anche in svantaggio. Quel Novara ha divertito molto di più una volta giunto in serie B, allorchè ha potuto finalmente confrontarsi con avversarie che parlavano la stessa lingua calcistica, votate al gioco ed alla manovra. Nell’estate 2009 Sensibile ha avuto intuizioni decisive in tutti i reparti, ma la differenza rispetto all’ottavo posto dell’era Notaristefano l’hanno fatta gli uomini-gol sparsi tra attacco e trequarti. Quante occasioni a tu per tu con il portiere aveva sbagliato nel campionato precedente il maldestro Sinigaglia?

Quante partite casalinghe erano finite 1-1 dopo una messe di occasioni fallite da parte nostra? Quanto avevamo sofferto ad inizio 2009 dopo gli infortuni in sequenza di Bertani e Rubino? Aggiungendo a Raffaele e Cristian… Motta, Rigoni, Ventola e l’allora sconosciuto Gonzalez… invece non avremmo mai potuto correre rischi di questo tipo… lungo il nostro cammino. Per rendere l’idea  di quanto sia scorbutico e non semplice da decifrare il campionato di serie C… basti pensare che in quell’ultima stagione nel limbo dopo 33 anni di oblio… si era fatto preferire il confermato Tombesi (dopo di noi ha militato solo nella Lupa Roma ed in una Triestina ad un passo dal fallimento) ad un esterno sinistro del calibro di Gemiti che per freschi trascorsi, età e qualità tecniche valeva ancora la serie A.Nell’era Toscano invece abbiamo giocato in punta di piedi fino alla sconfitta di Sassari giunta il primo sabato di ottobre (sin lì appena 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte). Eravamo noi a fare regolarmente la partita, ma i gol li segnavano molto spesso gli altri. Il brasiliano Gustavo sembrava un po’ l’emblema di quel Novara estremamente lezioso. Poi il Mister ha deciso saggiamente di cambiare strada: più sostanza in mezzo al campo, più spinta dagli esterni, più concretezza in attacco. Ne è nata una squadra meno bella,  ma estremamente efficace. Con una difesa “bloccata” ed un centrocampo attento. E la consapevolezza che prima o poi là davanti uno tra Corazza, Evacuo e Gonzalez (o Della Rocca) l’avrebbe messa. Non a caso abbiamo risolto a nostro favore nella ripresa tante partite che, tra i fischi e gli sbadigli, sembravano destinate allo 0-0. Il successo di Cremona incarna proprio questo modo di essere: il possibile nulla di fatto contro la squadra allenata da Giampaolo si è trasformato in tre punti d’oro grazie ad una prodezza di Corazza e per merito di una paratissima di Tozzo nel finale. E come dimenticare l’incornata di Evacuo a Mantova quando l’1-1 suonava ormai come una sentenza sulle nostre speranze già minate dai tribunali sportivi?Quattro anni fa proprio gli acquisti di Corazza ed Evacuo (annuncio arrivato il 9 luglio) avevano rappresentato il biglietto da visita più eloquente circa le nostre intenzioni nella stagione del ritorno in Lega Pro. Dal nome dei nostri attaccanti titolari probabilmente capiremo anche ambizioni ed aspettative per il campionato che comincerà tra un paio di mesi scarsi (26 agosto).

Vale la pena fare un piccolo sforzo in più per arrivare a punte in grado di fare la differenza perché in terza serie avere gente abituata a segnare con frequenza è quasi sempre garanzia di competitività. Più che in altre categorie, nelle quali non si può prescindere dal gioco, dalla manovra, dalla qualità in mezzo al campo. Per fare un paragone ahinoi doloroso… il Novara 2017-18 non aveva un attacco proprio da buttare, almeno sulla carta: Maniero, Sansone, Macheda, Puscas… non valgono gli ultimissimi posti in B. La differenza in negativo l’hanno fatta i centrocampisti… l’equivoco perdente Orlandi-Ronaldo, il flop di Casarini e Sciaudone, l’infortunio di Maracchi e la frettolosa rinuncia a Schiavi. In C ci si può accontentare della sostanza in mezzo al campo (ricordate il proficuo apporto del diligente Bianchi?).

A patto di avere davanti giocatori in grado di fare la differenza.Un’ultima considerazione. Dopo la “sparata” del suo procuratore mi sarei aspettato almeno due righe di rettifica e/o precisazione da parte di “capitan Casarini”. Invece nulla. Da questo punto di vista Ludi ha ancora molto da lavorare per eliminare le tracce… di un gruppo incapace di comprendere le situazioni ed assumersi le proprie responsabilità.  Possibile che un giocatore esperto come Federico non sia riuscito ad intuire quanto quelle parole, se effettivamente pronunciate e soprattutto se specchio reale dei suoi pensieri, possano aver ferito i tifosi che per questa caduta in C soffrono da una quarantina di giorni? Meglio davvero voltare pagina. Vogliamo giocatori umili, carichi e motivati per ritrovare presto la voglia di gridare… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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