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domenica 13 maggio 2018 - 08:57
di Massimo Barbero

Un’altra occasione sprecata, l’ennesima!
Se Puscas avesse girato in porta il pallone del 2-1 a venti minuti dalla fine mandando al tappeto un Perugia che appariva ormai alle corde avremmo condannato alla serie C l’Entella risorpassando d’incanto Avellino ed Ascoli.

E’ un rimpianto che ci porteremo nel cuore almeno fino alle 22.30 di venerdì sera.
Da Bari in poi abbiamo avuto quantomeno 4 nitide opportunità per sbrogliare di colpo la matassa salvezza, ma purtroppo al dunque ci è sempre mancato qualcosa…L’incredibile doppietta di Moncini in Cesena-Parma di domenica scorsa aveva cambiato di colpo le prospettive di questo Perugia-Novara.
Senza l’inattesa (a quel punto) rimonta dei castoriani… un pari al “Curi” avrebbe fatto forse la felicità di entrambe le squadre. Con il Cesena invece avanti di tre lunghezze in classifica e l’Avellino caricato da un calendario estremamente in discesa (la solita fortuna dell’uomo delle salvezze Foscarini…) il punticino in Umbria non ci bastava più. Il Novara doveva giocare solo per vincere e con un minimo di onestà intellettuale dobbiamo riconoscere ai nostri di averlo fatto.

E’ stata battaglia ed ahinoi ne paghiamo le conseguenze anche dal punto di vista disciplinare con 3 cartellini gialli pesanti sul groppone che si aggiungono all’assurda squalifica di Macheda.

Onestamente al posto di Di Carlo avrei fatto scelte diverse
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Privilegiando inizialmente la sostanza (leggi Maracchi e Sciaudone) per cercare di contenere il Perugia, restare aggrappati alla partita eppoi cercare di giocarci tutte le nostre carte nei minuti finali quando i padroni di casa avrebbero forse pagato la loro attuale, non brillantissima, condizione fisica. Detto questo, nel primo quarto di gara a determinare il risultato sono stati gli episodi. Il Novara ha fatto di più, molto di più, ma ha sbagliato troppo nell’area di rigore biancorossa. Il Perugia si è trovato in vantaggio grazie ad un tiraccio di Volta che si è imbattuto nella deviazione determinante di Golubovic. A quel punto abbiamo rischiato davvero di precipitare. Come ad Empoli un palo altrui ci ha tenuto in vita, ma stavolta siamo arrivati all’intervallo sfiduciati e poco lucidi (come dimostra anche l’ammonizione presa da Moscati per fermare platealmente  una ripartenza appena fuori l’area di rigore biancorossa).

Ad inizio secondo tempo Di Carlo ha sconfessato sé stesso ritornando ad un 4-3-1-2 di maggiore sostanza in mezzo al campo che ci ha permesso di bloccare le ripartenze avversarie e di riprendere il controllo della partita. Un controllo non del tutto sterile perché Orlandi ha avuto subito la palla del pareggio. L’1-1 è stato solo rimandato di pochi minuti e quando Moscati ha trafitto Leali tutti quanti abbiamo pensato che la nostra stagione potesse svoltare di colpo.

Perché il Perugia sembrava bloccato, impaurito, svuotato di energie. Ed i nostri rivitalizzati dalla possibilità di segnare un gol decisivo. Breda ha aggiustato le cose inserendo Kouan al posto di un Gustafson che stava patendo un clima non certo... scandinavo. Una bella mano però gliel’ha data Ros che si è dimenticato di sanzionare Volta con il secondo cartellino giallo tradendo un metro di giudizio che aveva portato sin lì il fischietto di Pordenone ad ammonire, senza esitazioni di sorta, 3 nostri giocatori diffidati su 5. In fondo potremmo dire che nei 25 minuti finali del Novara è racchiuso tutto il sunto della stagione azzurra: l’incapacità nostra di sfruttare le occasioni favorevoli innanzitutto, ma anche l’immancabile “aiuto” arbitrale (al contrario ovviamente) che potrebbe fare la differenza. Di diverso purtroppo c’è stato l’errore di Puscas che quei gol non li aveva mai sbagliati in tutto il girone di ritorno… 

Passati i 10-15 minuti peggiori, il Perugia si è assestato ed il finale si è trascinato senza ulteriori sussulti. Al posto di Sansone avrei inserito un Di Mariano o un Chajia (se realmente a posto) per cercare di colpire ancora gli avversari sulle corsie esterne… ma questi sono dettagli. In quei frangenti il gol… può arrivare quasi esclusivamente a seguito di una “moncinata” (due-tre rimpalli che liberano l’attaccante avversario incredulo davanti alla porta) più che a seguito di azioni lineari ben congegnate…Purtroppo è un pari amarissimo perché ci è costato il doppio sorpasso di Avellino (era quasi scontato) ed Ascoli (questo era meno prevedibile). Per fortuna l’Empoli ha inguaiato a sorpresa il Brescia cancellando, per quanto ci riguarda, almeno in parte le conseguenze negative dell’impresa della truppa di Cosmi all’Adriatico. Con un successo sull’Entella saremmo certi di superare almeno una tra Ascoli e Brescia che si sfidano tra loro.

E mi fermo qui… inutile sprecare altre energie a pensare a quel che succederà sugli altri campi. Perché la partita che conta la giochiamo al “Piola”.
Perché se non facciamo risultato noi non ci sarà un domani… qualunque cosa accada altrove.
Delle 4 squalifiche la più pesante è indubbiamente quella di Moscati, l’uomo in più di questa stagione che con Di Carlo ha sempre giocato (e quasi sempre anche con Corini) risultando un piccolo Simone Motta di questo sofferto Novara per l’importanza tattica ed i gol (e gli assist) sfornati. Anche Sciaudone è costretto a fermarsi nel suo momento migliore… quando stava cominciando finalmente ad emergere la sua esperienza.
Golubovic invece sembra un po’ logoro, dopo tante battaglie. Forse è davvero il momento di dare la seconda maglia da titolare (dopo la sfortunata parentesi di Frosinone) a Maracchi che sembra uno degli azzurri più abituati a reggere il peso di certe battaglie per evitare il baratro.

Onestamente in 35 anni da tifoso del Novara da stadio non ricordo un’ultima giornata come quella che ci attende venerdì sera… con ancora tutte le soluzioni possibili… dalla peggiore… alla più esaltante… passando ovviamente per le due intermedie (play out da quintultimi o quartultimi).

Il fattore campo può e dev’essere fondamentale.
Senza scomodare Salerno o Avellino, ricordo il “Rigamonti” di Brescia stracolmo per la sfida di un anno fa con il Trapani. Ed anche a Chiavari, nella situazione opposta, farebbero un casino indiavolato in tribuna… come accadde nel pomeriggio degli scempi di Manganiello… quando anche il presidente Gozzi inveiva contro direttore di gara ed avversari.

Chi tifa Novara venerdì sera sarà allo stadio senza se e senza ma
Chi preferisce divano, telecomando e tablet per sputare sentenze da casa… non merita di leggere queste righe… riservate a Cuori Azzurri temprati dalla sofferenza sportiva.

Nelle ore di insonnia mi è venuta in mente una chiave di lettura carica di speranze… In fondo nelle ultime stagioni, vado in ordine alfabetico, le nostre dirette rivali la loro dose di fondoschiena l’hanno già avuta….

Penso all’Ascoli riammesso in B per la condanna del Teramo eppoi salvo per due volte all’ultima e penultima giornata contro avversari demotivati. Ed all’Avellino salvo un anno fa all’ultima giornata battendo il Latina già retrocesso (senza contare l’immancabile “cul de Foscarini” di cui il simpatico mister ha beneficiato alla guida di Cittadella e Pro Vercelli). Ed al Brescia ripescato nel 2015 grazie al ricorso del Novara di un anno prima eppoi salvo all’ultima giornata un anno fa grazie al suicidio del Trapani con il Cesena già tranquillo. Ed infine all’Entella riammesso in B nel 2015 per l’effetto dei famosi “treni del gol” che hanno condannato il Catania. Noi quando abbiamo fatto male (nel 2013-14) l’abbiamo pagata duramente. In campo e nelle aule della giustizia sportiva.

Ora ci toccherebbe un po’ di sano culo arretrato… Anche per avere culo però bisogna meritarselo.
In campo innanzitutto, ma anche fuori. In fondo la salvezza (ormai certa) del Cesena è arrivata così: con due vittorie al “Manuzzi” romanzesche a dispetto del pronostico.Basta così… non riesco a scrivere altro… Nemmeno a parlarvi di Cellino che licenzia Boscaglia ormai salvo per trovarsi nella cacca con l’amato Pulga… O di Santopadre che caccia Breda nel giorno della conquista dei play off… E tantomeno dell’imposizione delle seconde squadre che alla lunga ucciderà il calcio di provincia… Ora conta solo tifare. E sperare… E magari gufare…

Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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