La storia del Novara Calcio
EZIO RIZZOTTI
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Ezio Rizzotti detto “sciavata”
Novaresissimo del rione sant'Agabio, nato il 28 dicembre del 1912, giovane di talento, si avvicinava al calcio nella mitica squadra del circolo Cairoli, in corso Risorgimento. Erano gli anni Trenta, quando esplose in tutta l'Italia una gran passione per il calcio. Andavano a ruba i giornali sportivi, specie quelli illustrati; i tifosi si entusiasmavano alle imprese della Nazionale, dell'Ambrosiana-Inter, della Juventus, del Torino, del Bologna... La Nazionale italiana di Vittorio Pozzo vinceva consecutivamente due titoli mondiali e un titolo olimpionico. Il Novara, allora, era considerato una delle “provinciali” più forti e agguerrite. Era il Novara di Mornese e Versaldi, il braccio e la mente; era il Novara del direttore tecnico avvocato Bocca; del portiere folle Caimo; degli attaccanti Romano, Torri, Rizzotti; dei terzini Mazzucco, Galimberti e Bonati. Insomma, era una squadra azzurra fortissima soprattutto sul proprio nuovo campo di via Alcarotti, lo stadio Littorio, inaugurato nel 1931, in pompa magna. Ecco proprio lo stadio Littorio fu teatro delle prime imprese di Ezio Rizzotti. Ala sinistra di potenza e velocità, famose le sue sgroppate sulla fascia, micidiale il suo tiro sinistro trasversale. Era soprannominato “sciavata” perchè disponeva di un tiro falso, appunto una “ciabattata” che spesso ingannava i portieri. Era cresciuto al circolo Cairoli facendo sfracelli fra le squadre dopolavoristiche. Il Novara l'aveva immediatamente portato fra le riserve. Debuttava prestissimo, il 14 dicembre 1930, non ancora diciottenne a Parma. E su quel campo, Rizzotti -un predestinato- mise a segno il suo primo gol, il gol della vittoria azzurra. Fece in tempo a giocare alcune partite sul vecchio terreno di via Lombroso, in un Novara quasi tutto novarese comandato da “Mondo” Mornese. Chiudeva la stagione con un buon bottino per un giovanissimo debuttante, sette gol in 24 partite. La gran giornata di Ezio Rizzotti era tuttavia quella del 20 settembre 1931, prima partita ufficiale al nuovo stadio di via Alcarotti. Serie B, Novara-Cagliari. Gli azzurri faticano sul terreno troppo soffice, ma al 27° della ripresa ci pensa proprio Ezio Rizzotti a conquistare il successo pieno con una stangata da sinistra., una delle sue celebri “ciabattate”. Rizzotti, umile e modesto, anche tranviere a Milano, calciatore semiprofessionista, continuerà una lunga meriitoria carriera col Novara giocando 204 partite in otto stagioni, con un bottino di 69 gol, terzo fra i cannonieri azzurri di tutti i tempi. Un'ala sinistra formidabile che conquistò col Novara due promozioni in serie “A”, mettendo a bersaglio gol sempre decisivi, determinanti. Soffermiamoci un momento sul Novara edizione 1935-1936, quel rullo compressore che conquistò la promozione in serie “A”. Ebbene, in quella fortunata stagione, gli azzurri vinsero tutte le 17 partite allo stadio di viale Alcarotti! Sottolineo tutte. Ezio concluse la sua carriera ancora giovane nella squadra Pavese di Pavia, in serie “C”. Intanto era scoppiata la guerra, e non c'era più tempo per pensare al football. Ezio Rizzotti, il popolare “sciavata”, era sposato con Teresa, aveva avuto due figli amatissimi, Maria Angela e Giovanni, e quattro nipoti: Carlo Magretti (il fondatore del sito forzanovara.net), Antonella, Elisa e Raffaella che, purtroppo, non l'hanno mai conosciuto. Perchè Ezio, il celebre mancino del Novara calcio anni Trenta, muore giovanissimo il 30 ottobre del 1943, dopo aver contratto in guerra una micidiale malattia. Non aveva ancora 31 anni.
Gianfranco Capra
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