L'editoriale Azzurro
domenica 21 agosto 2016 - 14:01
di Massimo Barbero
Dopo quasi due settimane di “stacco” sono andato a Carate per capirci qualcosa di più su questo Novara, ad 8 giorni dal via del campionato. Ed invece Boscaglia (giustamente, dal suo punto di vista) per oltre un’ora ha schierato coloro che non erano stati impiegati dall’inizio nell’ultima gara di Coppa con il Latina. Così il test è stato davvero poco indicativo. Ho apprezzato alcuni spunti di Di Mariano sulla fascia sinistra, l’intesa con Armeno sempre sulla corsia mancina, l’ammirevole applicazione di Buzzegoli anche in questo contesto, la capacità di Adorjan (che deve migliorare molto sotto altri aspetti) di essere comunque al posto giusto al momento giusto, la grinta del baby Malberti in difesa. E soprattutto la determinazione in panchina di Boscaglia nel richiamare chi facesse qualcosa di non corretto. L’entusiasmo che mette il tecnico di Gela nel lavoro quotidiano sul campo può essere davvero l’arma in più di questa squadra che ha bisogno di trovare nuovi stimoli per non abbassare pericolosamente la guardia. Seguendolo da vicino in questo primo mese abbondante d’azzurro, ho colto quanto la sua scrupolosa attenzione ai particolari anche nelle amichevoli possa essere funzionale al lancio ed alla crescita di giovani ed elementi meno affermati. Proprio come è successo negli anni scorsi a Trapani ed a Brescia.
Quando al 18’ della ripresa circa sono entrati quasi tutti i possibili titolari della gara con i granata… mi aspettavo di vedere una pioggia di occasioni e magari di gol… contro una Caratese che aveva già speso tanto e presentava un minor numero di alternative in panchina. Invece la partita è praticamente finita lì con Galabinov e compagni evidentemente non stimolati a dovere ed incapaci di tirare una sola volta verso la porta avversaria… Se le amichevoli fanno poco testo, quelle giocate a fine agosto con il campionato che incombe sono ancora meno attendibili. Le gambe non sono ancora al cento per cento (e guai se lo fossero…) e la testa è già altrove. Un anno fa avevamo giocato a ritmi molto bassi al “Piola” contro Como e Varesina. Una settimana dopo, alla pur beffarda prima in serie B, la musica era già decisamente cambiata.
Così l’ultimo ricordo attendibile che mi resta di questo Novara appartiene alla sfida della scorsa settimana con il Latina sbirciata in differita via internet sul canale azzurro, senza più essere condizionato dall’ansia del risultato e/o dal dovere di scrivere un pezzo di corsa. Contro i pontini si era vista una squadra decisamente in progresso rispetto a quella in tono minore del primo tempo con la Juve Stabia. Nel complesso posso dire che Da Costa sembra già quello del girone d’andata del passato campionato. David ci ha tenuto in corsa in Tim Cup con due interventi determinanti: sullo 0-1 con la Juve Stabia e sullo 0-0 con il Latina. Troest e Scognamiglio rappresentano una garanzia dal punto di vista fisico e temperamentale ed un doppio pericolo per le difese avversarie sulle palle inattive a nostro favore. Boscaglia ha insistito tanto in questo precampionato su Beye che potrebbe partire titolare domenica con il Trapani. Koch e Calderoni sono apparsi in crescita rispetto all’esordio al “Piola”, ma da loro ci si attende qualcosa di più. La probabilissima conferma di Buzzegoli è una gran bella notizia perché Viola non è ancora quello della passata stagione e Bolzoni (che comunque ha svolto una preparazione quasi completa) ha bisogno di ritrovare in partita l’intensità pre infortunio. Boscaglia ci ha messo poco a capire l’importanza di avere in campo un esterno come Corazza che ritorna e si sacrifica sempre, punta l’uomo e qualche volta fa persino gol. Pochi allenatori moderni rinuncerebbero al suo contributo. Contro il Latina Sansone ha fatto vedere per almeno un tempo le sue innegabili potenzialità mentre Galabinov… ha ripetuto lo scontato copione della passata stagione... fatto di lunghe pause e giocate determinanti. Dei giovani hanno convinto Di Mariano e soprattutto Armeno che ha mostrato di essersi calato in categoria superiore (e in un diverso ruolo) nel modo migliore dal punto di vista temperamentale. Ingiudicabile Kanis che dopo la Nazionale ha avuto pochissimo spazio per mettersi in mostra.
Purtroppo questo campionato comincia troppo presto per un Novara che avrebbe bisogno di aspettare la fine del mercato per presentarsi al via al cento per cento, con tutte le caselline riempite. Forse il Trapani arriva a questo debutto un po’ più pronto di noi per le certezze date dall’incredibile girone di ritorno della passata stagione e da qualche incognita in meno in rosa.
Nell’era Tesser ci eravamo abituati a completare l’organico molto prima della fine d’agosto. Nel 2009 all’ultimo giorno di mercato erano arrivati Strukelj e Jidayi (e subito dopo Shala), nel 2010 e nel 2011 non era giunto praticamente nessuno in extremis. Quando nel 2012 erano stati formalizzati acquisti a pioggia nell’ultima settimana di trattative (Lepiller, Lazzari, Parravicini e Mehmeti subito gettati in campo con l’Empoli) il Komandante aveva un po’ sofferto il fatto di non aver plasmato (anche dal punto di vista umano) il proprio gruppo durante la preparazione come aveva potuto fare invece nelle stagioni precedenti.
Ovviamente non esiste una regola assoluta. Un anno fa, per contro, proprio la pazienza di Teti nell’aspettare l’ultimo soffio di trattative si era rivelata determinante. Le prime due giornate di serie A avevano generato una serie di “scontenti” pronti a cercare un rilancio in cadetteria. Faraoni, Poli e forse Dell’Orco non avrebbero mai scelto di scendere di categoria prima di capire che per loro non c’era spazio nelle società di appartenenza. Con tutto il rispetto per ragazzi che hanno dato tantissimo nell’anno del nostro ritorno in B, con al loro posto Garufo, Bergamelli e Foglio forse la passata stagione del Novara non sarebbe stata la stessa…
Quest’anno accadrà probabilmente qualcosa del genere. Dopo aver plasmato il grosso della rosa prima dell’inizio del ritiro, il Novara si è praticamente fermato. Ha piazzato il colpo Scognamiglio sfruttando abilmente la confusione improvvisa venutasi a creare a Pisa (e cedendo quasi in contemporanea Vicari) poi si è messo ad attendere gli eventi. Con la differenza che in mezzo stavolta c’è questa partita con il Trapani da affrontare a trattative ancora aperte e senza due “certezze” quali Scognamiglio e Casarini, purtroppo squalificati per le ammonizioni prese con il Pescara. Dovremo saper soffrire, in campo e sugli spalti, cercando di sfruttare il fattore campo e con la consapevolezza che nell’unico confronto diretto sinora giocato con una formazione di B (l’ex bestia nera Latina) abbiamo dimostrato di avere già qualcosa in più di una diretta avversaria.
Non è fondamentale essere al cento per cento domenica sera, non è una corsa contro il tempo. Con il Trapani saremo comunque competitivi e questo per il momento basta. La cosa che conta è avere una rosa completa ed attrezzata alle 23 del 31 agosto quando finalmente finirà un mercato troppo lungo e logorante soprattutto per le società di B esposte, più di quelle delle categorie inferiori, alle lusinghe verso i propri big da parte dei club della massima serie.
La presentazione piazzata di lunedì sera mi fa venire in mente la memorabile serata del luglio 2009 che rimane uno dei ricordi più belli tra le mie esperienze sul palco. Quella volta io e l’impeccabile Fabrizio Gigo avvertivamo una magia tutta particolare. Non eravamo in tantissimi come lo saremmo stati in altre occasioni future (vedi serie A), ma c’era la gente giusta, che ci credeva. Io ho che ho avuto la fortuna in questi anni di vivere l’evento da posizione privilegiata, so che il frangente più emozionante è quando la piazza comincia a riempirsi di gente impaziente di applaudire i propri beniamini. In quel momento età, lavoro e settore abituale allo stadio… non contano. Il cuore dei presenti è ugualmente grande e rigorosamente azzurro. Di quella notte del 2009 mi è rimasto in testa un coro… “Sensibil…izza la città!!!” che aveva scandito le parole del nuovo del ds azzurro appena salito sul palco. Ora per uno scherzo del calendario il grande Pasquale… tornerà al “Piola” da avversario proprio nella prima di campionato. Ma ora come allora c’è bisogno di sensibilizzare (stavolta con la s rigorosamente minuscola) la città… di urlare forte nel cuore di Novara il nostro amore per i magici colori azzurri…. La nostra storia ultracentenaria prosegue con un altro campionato di primissimo piano da affrontare a testa alta… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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