Ricordi di un’estate…
martedì 28 giugno 2016 - 20:45
Seconda puntata -1992-
Domenica 21 giugno 1992: mentre l’Europeo che vedrà il trionfo della Danimarca appena ripescata è già alla semifinali, il Novara di Nicolini è ancora a caccia del punto salvezza in un “Voltini” di Crema insolitamente gremito (la società ha concesso l’ingresso a prezzo unico a mille lire). D’accordo, le possibilità che gli azzurri scivolino nell’assurdo spareggio retrocessione a tre (che terminerà a luglio inoltrato) con squadre degli altri gironi sono davvero minime, ma la paura di rivivere un incubo come quello di Modena è comunque condivisa.
I nostri sbloccano il risultano con un colpo di testa di Farsoni. Poi si concedono all’arrembaggio della truppa di Veneri che non vuole terminare l’annata con una sconfitta interna. D’un tratto dalla tribuna gremita scende un signore con i capelli bianchi che si piazza attaccato alla rete. E’ Santino Tarantola, da 8 anni ex presidente del Novara, che non smette per un solo secondo di incitare i calciatori azzurri, come fossero ancora i suoi calciatori.
Non c’è bisogno di aggiungere altro. Si è capito che Tarantola è pronto a tornare al timone della società di Viale Kennedy per smuoverla da un torpore che negli ultimi 5 campionati l’ha portata ad una retrocessione e ad altre due salvezze all’ultima giornata.
La novità emerge in tutta chiarezza sin dal direttivo del Novara Calcio convocato per il giorno successivo. Tarantola sarà il general manager con pieni poteri tecnici e la solidità garantita da Gianfranco Montipò alle spalle. E’ un progetto con le idee chiare che prevede Angelo Sala direttore sportivo e Gigi Del Neri (reduce dalla promozione in C1 con il Ravenna) allenatore. Dalla Sparta (che Tarantola ha portato in pochi anni dalla terza categoria ad un passo dalla C2) arriveranno Paladin, Binda e Vitalone. Circolano anche i primi nomi di veri “nuovi” acquisti: l’esperto attaccante Iorio e la giovane promessa Della Morte.
Tutto bello, ma il consiglio direttivo convocato per lunedì 29 giugno non ufficializza gli auspicati cambiamenti. Sembrano le solite lungaggini burocratiche ed invece la mattina del 4 luglio “Il Quotidiano” di Giuseppe Cortese sveglia i novaresi con la classica doccia gelata. L’accordo è saltato e pertanto la società rimarrà nelle mani di Montipò. Viene anche pubblicato uno schema con tutti i nomi dei giocatori che avrebbe desiderato Del Neri. Sono riportati tre uomini per ogni ruolo in questo Novara dei sogni, quasi una coltellata al cuore per i tifosi azzurri spaventati da altri anni di probabile anonimato.
Ci si prepara all’ennesimo campionato in tono minore (forse con la conferma di Nicolini in panchina) ed invece la sera di lunedì 6 luglio matura il controribaltone: otto anni dopo il Novara Calcio torna nelle mani di Tarantola con il fido Aschei presidente. Montipò assicurerà comunque una generosa sponsorizzazione dall’esterno. La mattina dopo, forse galvanizzato dalla notizia, supero brillantemente l’ostico esame di Diritto Privato e torno dalla Statale di Milano pregustando un’estate piena di novità ed acquisti roboanti.
Il tempo per allestire il Novara ’92-93 è però davvero ridotto. Nemmeno una decina di giorni ci dividono dalla chiusura del calciomercato di Cernobbio. Il grande dilemma è dove piazzare Beppe Folli, gravato di un ingaggio importante e di uno score di reti modestissimo. Si ipotizza uno scambio con l’ex compagno (al Chievo) Fiorio, ma è solo una “boutade”.
La sera del 15 luglio Sala rientra da Cernobbio senza una vera e propria punta. Del Neri dovrà cercare di rilanciare Folli, mentre la società si guarderà attorno per individuare un uomo libero da affiancargli.
In compenso sono arrivati tanti elementi nuovi: i portieri Pozzati e Fantoli, i difensori Moro, Schillaci e Dianda, i centrocampisti Obbedio e Ponti a cui si aggiunge un Caponi che Del Neri vuole utilizzare come esterno. Senza dimenticare gli spartani Paladin e Vitalone (alla fine Binda ha scelto il Lecco), il vigevanese Polizzotto ed il giovane laziale D’Elia che mai vedremo in campo. Birtig, che sembrava destinato alla conferma, è passato al Siracusa, Farsoni alla Turris, quasi tutti gli altri invece restano “congelati” in attesa di sistemazione.
Il Novara viene presentato la mattina del 20 luglio, a poche ore dalla partenza del ritiro con la presenza di Stipari a ratificare il passaggio di consegne. L’Italia intera è sconvolta dall’attentato a Borsellino del giorno precedente. Nel nostro microcosmo la novità è il mancato arrivo di Polizzotto che non ha raggiunto l’accordo economico con la società. Si sprecano le solite belle parole con l’annuncio dell’ingresso nel consiglio dell’appassionato sindaco Malerba. Si paventa anche una possibile sponsorizzazione della Clinica San Gaudenzio, ma è davvero troppo presto per questo.
Comincia il tormentone della seconda punta da affiancare a Folli. Irraggiungibile il solito Fusci, il prescelto da Del Neri pare tale Turrini. Ogni settimana sembra quella buona per il suo arrivo, ma alla fine tal Turrini firmerà a fine agosto per il Leffe, spiazzando il Novara.
Il varo dei calendari fa sorridere Del Neri: il nostro campionato comincerà a Varese, proprio dove è iniziato il cammino del suo Ravenna, poi promosso con largo anticipo, l’anno precedente.
Il ritiro di Arona è particolarmente affollato perché ci sono tanti giocatori in procinto di essere ceduti. Dopo 10 giorni di preparazione arriva il momento della prima amichevole contro il Corsico allenato da Bacchin che sino a qualche mese prima aveva ricoperto la carica di ds del Novara. Gli azzurri, dopo qualche sofferenza iniziale, si impongono per 4-1 con gol di Paladin, doppietta di Vitalone e sigillo del partente Di Vincenzo. L’indomani altro successo, sempre a Meina, contro il Como che milita in C1: 1-0 con guizzo di Guatteo e finale caratterizzato da una rissa tra le due panchine originata da un diverbio tra Folli ed un avversario.
Ai primi di agosto si va a Vercelli per disputare un suggestivo “Torneo del Quadrilatero”. In semifinale eliminiamo le bianche casacche (che militano in Interregionale) con un 3-1 scandito dalla doppietta di un redivivo Folli e dal gol di Vitalone. In finale facciamo soffrire l’Alessandria che conserva lo 0-0 con qualche affanno. Ai rigori la spunta comunque il Novara che alza il trofeo in una premiazione scandita dal sarcasmo del solito Cassina che profetizza un veloce coinvolgimento in “tangentopoli” per il sindaco e gli assessori comunale di Vercelli che salgono sul palco sorridenti, ma imbarazzati.
Angelo Sala premia invece i giocatori con una gita domenicale in Val Vigezzo impreziosita da un assaggio di polenta. Prima del “rompete le righe” ferragostano ci sono altre due amichevoli, decisamente di impatto minore: a Casteggio e contro la Gallaratese, stranamente nel biellese, all’insolito orario delle 11 di mattina.
L’attesa è tutta per il debutto in Coppa Italia in programma la sera del 19 agosto nel nostro stadio contro l’Alessandria. La formula adesso prevede una sfida andata e ritorno, stile coppe europee, decisamente più allettante. Gli abbonati hanno l’ingresso gratuito ed il colpo d’occhio è confortante. La squadra di Del Neri però fa fatica e nel finale perde sugli sviluppi di una punizione che Pozzati non trattiene e su cui si avventa il “buitre” Banchelli per il gol vittoria dei grigi.
Il ritorno al “Moccagatta” pare senza speranza anche perché nel finale di primo tempo il Novara resta in dieci per l’espulsione di Paladin. Ed invece gli azzurri, in un’insolita maglia arancione, paiono una sorta di moderna Olanda in grado di coprire tutto il campo e di esibire un gioco palla a terra efficace e piacevole. Obbedio ci porta in vantaggio ad inizio ripresa, poi dopo il pari dei padroni di casa, la truppa di Del Neri si getta ancora all’assalto alla ricerca del gol qualificazione. Ed invece a vincere (2-1) sono nuovamente i mandrogni con una rete in contropiede nel finale, segnata in sospetto fuorigioco.
Novara eliminato, ma Novara competitivo. Il problema adesso è quello di trascorrere le tre settimane che ci separano dal via del campionato senza altri impegni ufficiali in programma. Per omaggiare gli abbonati (che avrebbero avuto diritto anche a due gare di Coppa) viene organizzata un’amichevole in famiglia contro la Sparta che ora ha come presidente Francesco Tarantola.
Con la fine di agosto intanto sfuma la possibilità di ingaggiare Turrini. Il Novara va a caccia di Girelli, attaccante dell’Aosta che i rossoneri però non lasceranno partire tanto facilmente. Dalle cronache locali emerge oltretutto la notizia di un Novara “in terza fascia” (cioè obbligato a vendere per poter comprare) e dunque già distante dall’eccellenza gestionale delle stagioni precedenti, pur così deludenti sul campo.
Del Neri si aggiusta con le punte che ha e va a far visita al Lumellogno dell’amico Lorenzi in una serata purtroppo flagellata dal vento e dal maltempo. L’ultima amichevole è al “Curotti” di Domodossola: 2-1 con doppietta di Folli e centro di Battro.
Beppe pare rinato e segna il gol vittoria anche a Varese alla prima di campionato. Come nel 1991 gli azzurri cominciano la loro ennesima avventura in C2 con una affermazione in trasferta firmata da Folli. L’innegabile ottimismo stavolta si mischia agli inevitabili scongiuri…
Massimo Barbero
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