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2 aprile 2011: Novara-Ascoli 1-0

Ad inizio aprile 2011 è scoppiata un’estate anticipata nel Nord Italia. Fa un caldo pazzesco, come fossimo già oltre la metà di maggio. Alla vigilia della sfida con l’Ascoli, tutto sudato, vado a Romentino per chiudere una piccola pratica e l’aria condizionata del posto mi giocherà davvero un brutto scherzo. Ma di questo me ne renderò conto unicamente dopo la partita con i bianconeri.

Il venerdì sera prima del match con i marchigiani, mentre bevo una birra al “Pubblic House” della leggendaria “Rosy” con l’amico di sempre Luca Biolcati, la mia preoccupazione è solo legata alla classifica degli azzurri. Siamo ancora terzi, ma il Varese è ad un passo da noi. E nemmeno il settimo posto è troppo lontano. La notizia del successo del Torino nell’anticipo con il Grosseto mi angustia un po’ perché temo addirittura una rimonta granata.

La sconfitta con l’Albinoleffe dopo la brutta gara di Vicenza ci ha fatto precipitare nello sconforto. Abbiamo davvero paura che il giocattolo si sia rotto, come sostiene qualcuno. E’ la settimana del “si sono messe di mezzo le mogli” dichiarazione rilasciata a “La Stampa” da uno storico supertifoso che sentenzia di uno spogliatoio ormai irrimediabilmente spaccato. Sono i giorni del “tanto non vogliono salire” che gli occasionali ti spiattellano con fare saccente anche mentre ti stai rilassando con un buon caffè al bar.Ed invece basterebbe mettere a confronto la formazione che ha giocato a Bergamo con l’Albinoleffe con quella che Tesser può schierare con l’Ascoli per capire che non c’è nulla poi di così misterioso. All’“Atleti Azzurri” eravamo rimaneggiatissimi, oggi ripresentiamo la formazione tipo. Il Novara non può più permettersi di rinunciare a certi uomini chiave, come poteva fare ad ottobre quando andavamo a mille qualsiasi squadra avessimo in campo.

L’Ascoli non è più la cenerentola della prima parte del girone d’andata. Castori ha rilanciato i bianconeri che credono fortemente nella salvezza, malgrado le reiterate penalizzazioni. Stavolta però il tecnico, oggi famoso per le imprese del Carpi, non è in panchina per una squalifica ed il suo posto è preso dal vice Bocchini. Una defezione che toglie qualcosa alla carica degli ospiti che schierano il “solito” Giorgi. In difesa c’è ovviamente quel Micolucci che diverrà famoso per vicende extratecniche… ed allora… via il dente via il dolore. So bene che questa partita è passata alla storia per qualcosa di ben diverso dal risultato sul campo, ma le emozioni che ho vissuto quel giorno raccontandovela in presa diretta erano autentiche e per me questo basta ed avanza. Per il resto bastano i processi sportivi e penali.

Il mio sabato mattina prima della partita con l’Ascoli comincia con il colpo di citofono di Jean Paul Bonomi che parla in stretto dialetto marchigiano e si finge tifoso bianconero in trasferta. Mi pare di avvertire il refrigerio di un po’ di piacevole fresco ed invece sono solo brividi. Ma di questo me ne accorgerò solo con il passare delle ore. Pranziamo, come al solito, al “Triathlon” ovviamente nella zona esterna e l’attesa scorre via serena e piacevole.

Prendo posto in cabina dopo aver salutato frettolosamente Federico Calcagno, il simpatico giornalista Rai che commenta quasi sempre le partite di hockey. Come detto, il Novara gioca in formazione tipo, con l’organico praticamente al completo.

C’è un sole splendido al “Piola” ed un’atmosfera molto bella. Quando il Novara entra in campo i quasi 5000 spettatori (1600 paganti circa) applaudono calorosamente Tesser ed i giocatori. Attilio si gira verso il “rettilineo” e ringrazia. Sembra che di colpo i frequentatori da salotto, quelli che “pretendono” un Novara vincente perché fa bene alla loro immagine farsi vedere nello stadio di un Novara che vince sempre… si siano dileguati con la stessa rapidità con cui erano apparsi. Sugli spalti ci sono solo i veri innamorati dei colori azzurri che sanno bene che una neopromossa che torna in B dopo 33 in quella maniera merita comunque applausi. Il messaggio post Sassuolo di Sensibile ha colto nel segno.

La squadra sembra avvertire la scossa benefica e parte forte. Dopo pochi secondi Marianini recupera un pallone sull’out e mette in mezzo dove Faisca libera in chiaro affanno anticipando due azzurri tra le imprecazioni di Tesser. All’8’ Tozzi di Ostia Lido si prende i primi fischi perché non vede un gigantesco fallo di mani di Di Donato in mezzo al campo. Verso il quarto d’ora Guarna (sì, quello dei 6 gol al passivo con lo Spezia) diventa protagonista negando un gol che sembrava fatto a Lisuzzo prima ed a Marianini poi. Il Novara gioca bene, con scambi di prima palla a terra come non accadeva da diverso tempo. La spinta degli azzurri sulle corsie esterne è continua con Morganella e Gemiti molto propositivi. Al 24’, dopo l’ennesimo miracolo di Guarna, è Lisuzzo a provare un destro pericolosissimo che si stampa sulla traversa a portiere battuto. Il “Sindaco” ha incredibilmente smarrito la via del gol che trovava con grande facilità in Lega Pro. Ma il vantaggio azzurro è nell’aria ed arriva proprio alla mezzora. L’azione è tutta di prima: da Rigoni a Motta per Gonzalez che smarca Bertani il quale non lascia scampo a Guarna. “Goooooll Gonzalez Bertaniiiii come ai bei tempiiiii gooool!!!” urlo in radio memore di quell’autunno da sogno.

Nel finale di tempo però diventa protagonista Tozzi che dapprima ignora un fallo di mani in area di Faisca (che forse andrebbe anche espulso) poi, sul rovesciamento di fronte, ammonisce Porcari che, diffidato, salterà Empoli-Novara del venerdì successivo. Poco prima un giallo pesante da squalifica l’aveva preso anche Morganella. E così la gente sbotta perché non può davvero più. Da quando Antonio Conte ha denunciato le malefatte arbitrali contro il suo Siena… non ce ne hanno più passata una. Siamo reduci dal rigore solare negato con il Varese, dall’incredibile gol convalidato al Vicenza con annessa squalifica di Bertani per bestemmia pronunciata nello spogliatoio.  Prima che finisca il collegamento corre in cabina un Danny Faranna (allora a “Punto Radio”) inviperito che urla, attirandosi gli improperi del suo futuro grande amico Ugo Ponzio che ancora non lo conosce a fondo…

La ripresa è meno bella. L’Ascoli si riaffaccia in avanti senza creare grossi pericoli. Il Novara invece adesso è meno brillante e pensa soprattutto ad amministrare il prezioso vantaggio. Tozzi completa il suo show allontanando dalla panchina “Edo” Renosto per proteste. D’altronde il quarto uomo è Pairetto… che non è esattamente un mostro di simpatia… Tesser capisce che bisogna a tutti i costi portare a casa una vittoria che manca da oltre un mese e mezzo. Ed allora inserisce Parola al posto di Simone Motta avanzando Rigoni. L’ex del Cagliari gioca uno degli scampoli di partita in azzurro più convincenti. A metà ripresa Pablo colpisce un palo clamoroso da 30 metri. E subito dopo, dolorante, lascia il campo per fare posto a Rubino. L’argentino sembra un giocatore ritrovato, lo si è visto fare degli scatti rabbiosi che non si vedevano da diverso tempo. Con l’ingresso di Centurioni al posto di Rigoni Tesser passa definitivamente al 5-3-2 anche per contenere gli ingressi di Romeo e Mendicino. E’ la mossa che il buon Attilio attua di solito quando vuole portare a casa una partita senza correre rischi. Ed in effetti il finale scivola via abbastanza tranquillo. Marianini eppoi Porcari impegnano ancora Guarna. Poco prima del fischio finale però Di Donato non inquadra la porta da buona posizione.

La “sala lavoro” ci accoglie con le sue prelibatezze dell’epoca. Siamo davvero felici per una vittoria che mancava da tanto. In sala stampa Massimo De Salvo, più volte pungolato sul discorso arbitrale, si lascia scappare un “Vorrà dire che non siamo molto simpatici…”. Tesser invece fa un piccolo passo indietro: “Forse c’è stata qualche eccessiva protesta da parte nostra…”. Paolo Molina porta a termine le interviste con il solito entusiasmo.

Tutto bene? Apparentemente si… ma c’è qualcosa che non va. La mia voce è più roca del solito. Non è solo il piacevole fastidio che mi lascia una radiocronaca di 90 minuti… e nemmeno il gelato basta a farmi tornare a posto. Non mi gusto neanche il derby Milan-Inter che sbircio un po’ in tv ed un po’ al “Tre Gazzelle”. Avverto un caldo comunque esagerato, anche considerando la temperatura alta. Quando dopo l’una di notte lasciamo il “Gunther” dove ci siamo seduti all’aperto… la diagnosi è chiara… Ho preso un malanno ed in effetti l’indomani il termometro si alza oltre il consentito… come non mi succedeva da un lontano Triestina-Novara con provvisorio vantaggio di Max Pani saltato per un po’ di febbre… Non c’è tempo per stare a casa a curarmi. C’è la separazione della mia amica Caterina da seguire… Eppoi Empoli-Novara, per giunta di venerdì sera. Non si può lasciare vuota neanche una sola figurina di questo album azzurro indimenticabile…

Massimo Barbero

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