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17 novembre 2013: Trapani-Novara 2-1

La prima volta non si scorda mai… e quello che vi sto per raccontare è il debutto di Daniele Faranna come prima voce in diretta radio. Ognuno ha le proprie “colpe” da scontare… ed io ho quella di aver lanciato Danny anche come radiocronista dopo le sue esperienze, già ampiamente positive, da opinionista a “Punto Radio” eppoi ad “Azzurra”…

L’idea si concretizza dopo una breve trattativa via mail con Daniela Baracchini di Radio Onda: “Sai, domenica sono impegnato con il Corriere. Eppoi Danny merita un premio per tutto quello che sta facendo per la radio…”. Puntuale la risposta: “Hai ragione, Danny va premiato… e comunque quello che decidi tu va sempre bene”. Oltre alle mie incombenze con la carta stampata avevo preso questa decisione perché ritengo poco gestibile un campionato intero di B da un solo radiocronista. La Lega Pro è diversa, raramente ci sono viaggi massacranti ed impegni infrasettimanali. In cadetteria invece si rischia di arrivare a Natale già un po’ logorati (e meno stimolati) dal rincorrersi delle partite a tambur battente.

A neanche 3 mesi dal sofferto debutto di Avellino, questo campionato ci ha fatto ampiamente capire che non sarà semplice salvare la pelle. Dopo il 5-0 di Terni sono arrivati 3 pareggi consecutivi con squadre di alta classifica (Cesena, Crotone e Latina) a farci tirare un po’ il fiato, ma il successo manca dallo scialbo 1-0 al Padova di metà settembre. Anche il Trapani non vince dallo stesso giorno (4-0 alla Reggina il 14 settembre) ed in tutto sono 9 giornate senza i tre punti per entrambe. Un’eternità! La squadra di Boscaglia è rinfrancata dal rientro di Mancosu che ha saltato il derby con il Palermo della settimana precedente. Oltre agli squalificati Nizzetto e Caccetta, manca il centrale Terlizzi, infortunato.

Noi non siamo messi meglio, anzi. Le assenze sono innumerevoli. Non ci sono Kosicky (in Nazionale), Salviato, Ludi, Mori, Potouridis, Lepiller ed ovviamente Rigoni che con Aglietti viene convocato a corrente alternata. Mi deprimo un po’ sul volo Bergamo-Trapani scorrendo la nostra formazione (con la notizia delle ultime defezioni di Mori e Lepiller) sulla “Gazzetta dello Sport”. “Firmo per il pari oggi, ma non per il pari con il Pescara” dico a mi chiede un parere.  Specialmente in difesa è un ecatombe e per questo la settimana prima avevo scritto nel consueto “editoriale: “non trascurerei la possibilità di lanciare comunque dall’inizio Vicari… Nel precampionato aveva mostrato cose interessanti e credo sia il momento di dargli una chance. In fondo anche Faragò e Bruno Fernandes avevano cominciato la stagione nelle retrovie…”. Invece Vicari va in panchina assieme a Dondoni, altro giovane della Primavera.

La giornata è bella e soleggiata e la “combriccola” azzurra è numerosa ed allegra. L’aeroporto “Birgi” però evoca ricordi sinistri: sono atterrato lì due anni prima nel giorno del primo esonero di Tesser dopo Palermo. Ed il calendario mi ricorda che è il 17 novembre, l’anniversario dell’avvento di Aglietti in panchina dopo la sconfitta di Vicenza giunta dopo un primo tempo illusorio.

In questo frangente delle nostre trasferte i 10 anni di differenza con Danny (ovviamente a mio sfavore) si fanno sentire. Io me ne starei tranquillo a passeggiare in riva al mare per non sprecare energie preziose prima di una lunga giornata. Luì è animato da un fuoco perenne che lo porta a voler fare avanti-indietro. Saliamo ad Erice con la famiglia Pax sull’auto noleggiata da tempo. Lì incontriamo anche “Antonio del Lago d’Orta”. Eppoi subito di nuovo giù a Trapani. Al mare e quindi in cerca di un posto dove andare a mangiare. Esasperato dalla milionesima foto scattata da Danny… gli rispondo con un gesto poco educato… che rende invece l’immagine particolarmente allegra. Sembra che faccia mulinare le braccia in segno di festa…

Pranziamo in un bel baretto in cui ci rimpinziamo di specialità locali spendendo pochi euro. La cortesia dei titolari si incrina soltanto quando, dopo aver pagato, riveliamo di essere arrivati a Trapani solo per la partita. Eppure la B dovrebbe essere l’occasione per buoni affari anche in bassa stagione per le attività commerciali del posto. Senza fare troppo gli schizzinosi per le simpatie calcistiche…

Prendiamo posto al “Provinciale” con largo anticipo. Osservando il riscaldamento degli azzurri sembra che l’avventura di Comi, Katidis e Iemmello sia già al capolinea. Non paiono esattamente motivatissimi nella preparazione. Aglietti fa fuoco con la legna che ha e ripropone il 4-4-2 delle ultime settimane con Tomasig in porta, Nava e Pesce esterni bassi, Perticone e Bastrini coppia centrale. A centrocampo Marianini gioca a destra e Lazzari a sinistra con Genevier e Faragò in mezzo. Davanti parte dall’inizio la collaudata coppia Gonzalez-Rubino. Nelle file dei padroni di casa c’è Garufo come laterale di difesa. 

Il Trapani comincia meglio, ma Tomasig pare reattivo malgrado sia alla sua prima (ed unica) presenza stagionale. L’ex portiere della Reggiana anticipa prontamente in uscita Mancosu lanciato a rete. Dopo il quarto d’ora però il Novara prende quota e si rende minaccioso con due colpi di testa ravvicinati di Gonzalez e Rubino. Il vantaggio azzurro arriva subito dopo la mezzora con un’incornata di Raffaele su calcio di punizione di Genevier dalla sinistra. Danny può sfogare abbastanza liberamente la propria gioia al microfono. La sua cronaca è vivace e piacevole da ascoltare. “se vinciamo – penso tra me e me – gli lascio il microfono a tempo indeterminato…”. Anche il Novara pare galvanizzato dal gol. La squadra diventa improvvisamente rabbiosa e determinata nei contrasti come quasi mai lo è stata nel corso di tutta quella stagione. Però il Trapani non sta a guardare. Colpisce una traversa con Pirrone ed impegna Tomasig con un rasoterra di Gambino. Si va all’intervallo comunque fiduciosi. Era da Reggio Calabria che non chiudevamo un primo tempo in vantaggio… 

La ripresa comincia con una grossa sorpresa. Esce Gonzalez per lasciare spazio a Josipovic. E’ un evidente bocciatura per Pablo, ma anche per Comi e Iemmello che siedono in panchina. Aglietti ha rotto molto presto con Rigoni, ha escluso Rubino sino a quando ha potuto. Ed ora stanga anche Pablo con quella che è più di una sostituzione. Sta di fatto che dagli spogliatoi escono due squadre completamente diverse. Il Trapani stringe d’assedio un Novara impaurito e tremante. Con l’ingresso di Basso al posto di Pacilli la supremazia dei granata sulle corsie esterne diventa imbarazzante. I siciliani conquistano sei angoli consecutivi. Sull’ultimo dei quali Rizzato va al cross dal fondo dalla sinistra per la deviazione vincente di Mancosu. E’ 1-1 e c’è ancora mezzora da giocare. Tomasig deve subito compiere un altro intervento su un tiro di Garufo (che ogni tanto qualche bella botta in porta la piazza…). L’ingresso di Vicari che si mette sulla destra al posto di uno stralunato Nava riequilibra finalmente le cose. Entrambe le squadre vanno a caccia di un successo che manca da oltre due mesi. Lazzari è il più pericoloso dei nostri ed ispira altrettante occasioni per Rubino e Josipovic. Sull’altro fronte è ancora Garufo a sfiorare il 2-1.

A 8’ dal termine arriva l’episodio che cambia il finale di questa storia. Basso affonda ancora dalla destra e tenta un diagonale, Tomasig sembra tuffarsi al rallentatore e la sfera s’insacca pian piano nell’angolino. La gioia per il giocatore del Trapani è moltiplicata dal fatto che è praticamente al rientro dopo un grave infortunio. In quest’istante si consuma la perla radiofonica della prima cronaca di Danny. In radio si sente “Tiro di Basso…” poi un lungo silenzio interrotto solo dalle urla di gioia del pubblico di casa. Dopo 20 secondi di buco prendo la parola io: “Purtroppo il Trapani è passato in vantaggio. Il gol è stato di Basso con un diagonale che ha sorpreso Tomasig. Ora vediamo se ci sarà una reazione azzurra…”.

E Danny? La delusione l’ha proprio stordito… è come se avesse perso conoscenza per qualche secondo tanto da non accorgersi che nel frattempo uno spettatore di casa si è arrampicato sul vetro davanti a noi… per esultare e rivolgerci plateali gesti di scherno. Sta di fatto che questo silenzio radiofonico è quanto di più ficcante e significativo si potesse immaginare. Non potevano esistere parole migliori di quelle non pronunciate da Danny. Non c’è davvero più nulla da dire su questo Novara che si consegna alla vittoria dei padroni di casa senza abbozzare nemmeno una reazione.

Negli spogliatoi incontriamo un Aglietti che pare rassegnato per la piega che sta prendendo la stagione. I calciatori azzurri non parlano. Raccolgo le dichiarazioni di Rubino al cellulare, mentre Danny sta guidando verso l’Aeroporto. Raffaele ha segnato un altro gol inutile in Sicilia come quello di Catania un anno e mezzo prima ed è ovviamente amareggiato.

Lascio Danny parcheggiare e mi dirigo di corsa verso un angolo dell’Aeroporto dove sembra non esserci gente per finire i miei articoli per il “Corriere di Novara”. “Scrivi quello che pensi con il cuore, come sempre” mi incoraggia un tifoso azzurro. Una volta spediti gli ultimi pezzi rialzo la testa e comincio a parlare con la gente, delusa e preoccupata. Nel mirino c’è Aglietti, criticato anche per aver mandato in campo Vicari che pure è stato uno dei migliori nella ripresa. La sensazione è che l’avventura del buon Alfredo in azzurro sia ormai al capolinea, giusto un anno dopo il suo arrivo. Si rincorrono le voci più disparate: “avrà l’ultima chance venerdì sera contro il Pescara”; “No, hanno scelto Bigica. Hanno deciso Rubino ed i senatori”. Per spararla grossa… butto lì il nome di Chiappara come nuovo allenatore…e qualcuno mi guarda stranito… Sono passati solo 4 anni dalla sua partenza verso Roma eppure c’è qualcuno dei supporters al seguito che non ha mai visto giocare l’esterno “pallino” di Borgo. Con il semprepresente Bartolomeo cominciamo invece a pensare, con preoccupazione, all’ipotesi peggiore (Pro Vercelli di nuovo in B e Novara in Lega Pro) che diverrà, ahinoi, realtà ai primi di giugno. Il solito ritardo per salire sull’aereo serve a stemperare un po’ l’amarezza con i racconti di qualche passeggero occasionale che parla d’altro. 

Il freddo di Bergamo ci fa capire che il tepore della Sicilia è già un ricordo. Come l’ingenuo entusiasmo della mattina quando abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio convinti di tornare con qualche punto in tasca. Le rotonde che mi portano a casa di Danny a Romentino paiono più buie del solito stasera. 

Il mio editoriale dell’indomani comincia così: “Sono molto deluso. Deluso innanzitutto da un gruppo di giocatori che ci sta facendo riassaporare in peggio (sul campo 1 punto in meno rispetto ad un anno fa) le amarezze dell’autunno 2012. Allora sul banco degli imputati erano finiti Attilio Tesser ed il suo staff. Ora è la volta di Alfredo Aglietti e c… Due allenatori molto diversi tra loro che però ci hanno fatto vivere i momenti più esaltanti della nostra vita da tifosi del Novara… triturati dalle negatività di una serie di professionisti che hanno mostrato preoccupanti (anche per loro) limiti caratteriali”.

A distanza di due anni e mezzo il campo ha “riabilitato” il buon Alfredo. Non era il peggiore di tutti i mali ed una bella fetta di responsabilità per quell’annata assurda era di chi ha costruito quella squadra. E di alcuni confermati forse troppo coccolati anche da noi tifosi ed opinione pubblica. Nel pomeriggio del lunedì dopo Trapani matura la rivoluzione: via Cattani ed Aglietti, dentro Larini e Calori… Un primo “ribaltone” che però non basterà a cambiare davvero le cose…

Massimo Barbero

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