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domenica 07 febbraio 2016 - 10:57
Consueto appuntamento a firma di Massimo Barbero

Ieri nella parte finale di primo tempo, in poco meno di mezzora, il Novara ha trovato tutto quello che aveva cercato invano nelle prime 3 sfide del 2016: gol quasi ad ogni occasione, qualche rimpallo fortunato nei momenti decisivi, i rigori che nelle precedenti gare non ci erano stati fischiati e persino un innegabile errore di un assistente a proprio vantaggio. Probabilmente in questo momento non siamo l’impenetrabile corazzata di metà ottobre. E nemmeno quel collettivo di “marziani” della settimana dell’Immacolata. Ma non siamo neppure quella formazione in caduta libera che le 4 sconfitte consecutive (solo quella di Modena è davvero meritata) facevano pensare agli osservatori distratti.

Alla vigilia mi aveva colpito una dichiarazione di Tesser in conferenza stampa. Pareva orientato a passare alla difesa a cinque per arginare un “Novara in campo con quattro attaccanti”. Sabato mattina molti giornali, anche campani, avevano disegnato il suo Avellino proprio con questo schieramento. Mi sorprendevo nell’immaginare il Komandante che a Novara malvolentieri aveva ripiegato sulla difesa a cinque quando si trattava di fermare Lavezzi, Cavani, Ibra o la prima Juve di Conte (e che con il classico 4-3-1-2 aveva battuto Inter e Lazio) scegliere di abbandonare il modulo delle vittorie in serie di dicembre perché preoccupato di contenere un Novara a secco di gol da oltre 450’. Quella frase del grande Attilio mi è tornata in mente quando, dopo pochi minuti, Baroni ha deciso di sostituire l’infortunato Faragò con Gonzalez per un attacco “avanti tutta”. Evidentemente i 4 giocatori offensivi proposti dagli azzurri hanno davvero mandato in cortocircuito gli ospiti nel primo tempo. Forse non a caso, per quello che può contare, Castaldo e compagni sono andati meglio nella ripresa con l’inserimento di Pisano e Bastien arretrato a svolgere i compiti di Arini. In occasione del primo gol l’Avellino ha incassato un contropiede che di tesseriano ha davvero nulla. Me ne ricordo poche di ripartenze del genere “beccate” dal Novara negli anni della conduzione del tecnico di Montebelluna… Forse un’ occasione clamorosa non concretizzata dal Varese di Castori su di un angolo a nostro favore gestito male nell’ottobre 2012 quando però eravamo già in dieci uomini ed un po’ lunghi e stanchi essendo arrivati al finale di gara…

Al di là degli episodi, la partita di ieri va letta proprio così. Nell’incapacità della difesa campana di mantenere nel primo tempo un equilibrio adeguato. E di contenere, anche nelle situazioni di parità numerica, i nostri attaccanti. In questo senso va riconosciuto che gli innesti di Nadarevic e Lanzafame ci hanno dato certamente maggiore qualità e pericolosità in fase offensiva rispetto, ad esempio, a quella che ci offrivano Manconi e Rodriguez che avevano giocato assieme all’andata. Col passare delle settimane capiremo se gli inserimenti saranno anche funzionali al collettivo. I gol e le vittorie però certamente aiutano, anche in questo senso.

Devo fare (volentieri) il “mea culpa” e riconoscere che nei precedenti commenti domenicali… avevo espresso delle riserve, evidentemente affrettate, su Garofalo e persino sull’Evacuo visto a Chiavari. Ho colpevolmente sottovalutato il carattere e l’orgoglio personale di questi due giocatori che ieri sono stati determinanti. La spinta di Agostino ha rappresentato una spina nel fianco per la difesa avellinese nel corso di tutto il primo tempo. E Felice ha trasformato la delusione per quel rigore sbagliato (che avrebbe dato il là alle solite immancabili polemiche, stavolta legate ai suoi trascorsi) in carica ulteriore che l’ha trascinato in porta nell’azione viziata (buon per noi) dalla “dormita” dell’assistente Mondin. Quando ho visto un signore come Tesser adirarsi così dalla posizione più adatta per giudicare… ho capito che evidentemente il collaboratore sotto la sua panchina aveva preso un abbaglio… Nel computo errori-favori arbitrali siamo comunque sempre sotto per 321 a 1 in questa stagione… O qualcosa del genere…

Come Baroni non ho apprezzato la gestione del secondo tempo da parte dei nostri. Siamo entrati in campo un po’ troppo molli e forse senza la follia di Pucino (fallo probabilmente da rosso diretto) l’Avellino sarebbe anche riuscito a farci correre qualche brivido. D’altronde un 4-0 per noi all’intervallo in una partita di campionato non me lo ricordo proprio (con il Crotone incassammo il 4-1 allo scadere del primo tempo). E di fronte avevamo l’Avellino, mica la Casatese!

Come Baroni non riesco a fare pace con il mercato di gennaio. D’accordo è divertente stare incollati ad internet… e seguire le notizie in tempo reale… che Danny ci inoltra da Milano. Ma per questo basta ed avanza il “Fantacalcio”… Capisco invece l’amarezza di un allenatore che lavora per settimane con degli uomini e per degli automatismi e si trova improvvisamente davanti delle facce nuove. E soprattutto deve convivere con un mese lunghissimo in cui si gioca e contemporaneamente  si tratta. Il caso Poli è emblematico. Baroni ed il suo staff sono stati talmente bravi da indurre Castori a riprendersi prima del previsto quel Poli che lo stesso Castori aveva lasciato in panchina al debutto campionato quando il Carpi era stato travolto dalla Sampdoria. E, senza fare dietrologie di nessun tipo,  pensate che il Poli che ha giocato con Latina e Crotone, con in testa le telefonate di Castori e Romairone ed un armadietto da liberare, fosse davvero lo stesso di qualche settimana prima quando aveva in mente solo il sogno di riguadagnarsi la serie A a fine stagione? Di fronte ad un bivio del genere è umanissimo avere altri pensieri… difficili da rinchiudere nello spogliatoio anche quando l’arbitro ti chiama per l’ingresso in campo…

Per quanto riguarda il mercato di riparazione del Novara… sospendo ogni ulteriore giudizio… per almeno un mese, cioè fino a quando avremo avuto il tempo di valutare meglio Mantovani, Nadarevic e Lanzafame e capire l’apporto che potrà dare Bolzoni. Non condivido l’opinione di chi avrebbe voluto un nuovo attaccante. Quando la squadra gira Evacuo e/o Galabinov i gol li fanno ed è davvero difficile (costoso e rischioso) trovare in giro gente più forte e/o motivata di loro. Ben diversa era la situazione quando avevamo la necessità di rimpiazzare il Piovaccari, Comi o Iemmello di turno… e scovare qualcosa di meglio a gennaio non era obiettivamente troppo complicato… Rimpiango invece il mancato arrivo del Drascek di turno… un incontrista, senza troppe pretese, ma in grado di avvicendare, se del caso, i nostri titolari. Con le uscite di Pesce e Signori e l’ingresso del solo Bolzoni (ancora ai box) i conti non tornano… anche se il cambio di modulo rispetto al progetto di 4-3-3 estivo… ha un po’ variato le necessità iniziali…

Chiudo facendo i complimenti ai supporters dell’Avellino. La loro passione è molto più genuina ed autentica di quella di coloro che si sono scoperti d’un tratto… tifosissimi del Crotone… Sin dall’ora di pranzo… per quel che ho potuto vedere… la calata biancoverde è stata festosa, serena e civile… Ed ad un certo punto della ripresa… se qualcuno fosse entrato al “Piola” ignaro di tutto… avrebbe pensato che la squadra in vantaggio per 4-0 era proprio quella ospite…

Per fortuna sabato si va a Como… dove lo zoccolo duro del tifo azzurro “vero” si potrà compattare, offrendo un bel colpo d’occhio come in tutte le trasferte accessibili di questa affascinante stagione… Forza Novara sempre!!!

(foto by Lapresse.it)

Massimo Barbero

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