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17 agosto 2008: Livorno-Novara 3-0 (Tim Cup)

Di questi tempi una trasferta per il Novara a Livorno rientra nella normalità delle cose. Ma non sempre è stato così. Soltanto 7 anni fa, all’inizio dell’era De Salvo, era una sorta di evento o quasi. Non giocavamo al “Picchi” (ex “Ardenza”) dal gennaio 1991 quando in C2 avevamo colto un prezioso 1-1 in piena Guerra del Golfo. Alla fine di quel campionato gli amaranto erano falliti. Ma subito dopo erano ripartiti dai dilettanti (con Achilli presidente) con entusiasmo sempre maggiore. Folle oceaniche seguivano la squadra toscana in amene trasferte suscitando l’ammirazione degli appassionati di ogni latitudine. La scalata preparata da Achilli era diventata realtà con Spinelli presidente. Sino ad arrivare alla serie A conquistata nel 2004 e difesa fino all’estate 2008, proprio quella del nostro racconto.

Il Novara è reduce da un campionato costellato da luci ed ombre, con Discepoli prima e Bellotto poi. In panchina è arrivato Notaristefano che ci aveva dato lezione di calcio con l’umile Legnano. Dal mercato sono giunti Tombesi, Porcari (un ritorno) e Bertani, ma in discussione ci sono troppi protagonisti dell’annata precedente che non convincono appieno la maggioranza dei tifosi (Brichetto e Gallo in primis, ma anche Gheller, Ludi, Chiappara e lo sfortunato Sinigaglia).  Ci guadagniamo la passerella di Livorno in Tim Cup superando per 3-1 al “Piola” il Marcianise (2 gol di Sinigaglia, 1 di Rubino e 2 rigori parati da Brichetto) in un caldissimo pomeriggio di agosto. 

La “Danny Faranna tour” aveva programmato l’evento da tempo: 2 giorni a Livorno, subito dopo Ferragosto con un po’ di mare e tanto Novara (in testa e nel cuore).  Stavolta do forfait perché la data del secondo turno di coppa coincide con quella di un momento ancora più imperdibile della mia estate: l’ormai consueta “minivacanza” a Lido della Nazioni (Comacchio) a casa Biolcati. Cinque giorni che fanno regolarmente da spartiacque tra il Ferragosto e l’inizio della vera e propria stagione calcistica, scandito dal “Trofeo Berlusconi”. Pian piano mi sto affezionando a questo gruppo di amici ormai ultratrentenni che da tempo immemorabile si ritrovano per una volta all’anno nell’abitazione di villeggiatura dei genitori per interminabili serate in compagnia.

La partenza (per Lido delle Nazioni) è fissata come al solito per Ferragosto, più o meno all’ora di pranzo, quando le autostrade ormai sono deserte. Stavolta a farci compagnia non c’è il sole. Non sono nuvole passeggere, ma una vera e propria settimana di grigiore che fa credere a molti che l’estate sia già da mandare agli archivi. E così durante il viaggio di andata nasce l’idea di spezzare il soggiorno al Lido con una gita fuori porta: un paio di giorni in Croazia oppure… perché no?… a Livorno per la partita di Coppa! Soltanto a sentire nominare il “Picchi” gli occhi mi si illuminano, anche se il tutto sembra confinato ad una delle tante sparate che si dicono quando si è lontani da casa. 

Il Lido ci accoglie con molta freddezza e troppe nubi. La compagnia di amici è ai minimi termini ed il maltempo fa rinviare i classici fuochi sul lago della serata di Ferragosto. E così quando il pomeriggio del 16 torna a splendere il sole… la decisione ormai è presa… l’indomani si va a Livorno! La sera mentre andiamo a Cena “da Serafina” a Bertinoro l’inseparabile Andrea da Reggio Emilia ci propone “domani ci troviamo a vedere il Trofeo Berlusconi?” ma viene gelato da un: “no, andiamo a Livorno… vieni con noi?”. La macchina organizzativa si è già messa in moto. L’efficiente Francesca Giusti ci fa trovare 2 accrediti stampa richiesti fuori tempo massimo. 

La particolarità del nostro folle viaggio… è data dal fatto che nessuno sa (né genitori né amici) della nostra trasferta lampo. Una delle poche eccezioni è rappresentata da Alberto Sartorio che è stato preavvertito della mattana che abbiamo in programma. La promessa di aggiornamenti in tempo reale dallo stadio basta a farlo dissuadere da commenti di disapprovazione quanto mai giustificati. 

Sono passate da poco le 14 quando io e Luca Biolcati ci mettiamo in viaggio con la sola condizione che alla prima coda incontrata avremmo fatto marcia indietro e rinunciato al “blitz” azzurro. Ed invece il viaggio scorre via veloce: imbocchiamo la Padova-Bologna, poi la Bologna-Firenze, infine la Firenze Mare. Prima delle 18 siamo già a destinazione. Parcheggiamo lungo lo stradone, a due passi dallo stadio ed ad un passo dal mare. I prezzi popolari (5 euro per la gradinata) fanno sì che si siano formate lunghe code per vedere il debutto casalingo del Livorno che punta all’immediato ritorno in A. In realtà mi vien da pensare che quasi tutti i 3262 paganti della serata fossero in biglietteria in quel momento… Scorgiamo qualche tifoso del Novara sparso tra tanti accenti toscani… ed allora in me matura la saggia idea di confessare almeno in famiglia in luogo in cui mi trovo.

Dopo un gelato ritiriamo gli accrediti appena dietro al padre di Mazzoni (allora secondo portiere) che rivela con una punta di giustificato orgoglio: “me li ha lasciati il mì figliolo”. Incontriamo Alberto Boggio, ormai ex tecnico della “Berretti” eppoi il presidente Accornero accompagnato dal figlio Massimo. Ingerito un veloce panino prendiamo posto in tribuna.

Decido, anche per rispetto di chi mi ha accompagnato, di spegnere il cellulare per sottrarmi alle richieste di tabellini, commenti, aggiornamenti. Dopo 8 anni ininterrotti di radiocronache in casa ed in trasferta (e molto spesso anche in Coppa) mi manca qualcosa, un pezzo della mia vita, ma almeno posso godermi la partita con le formazioni in mano. 

Il Livorno è una corazzata costruita per tornare subito in A anche se lo farà attraverso la strada più tortuosa. In panchina siede Leo Acori tecnico ex Rimini ai tempi tra i più quotati (ma i play off li vincerà Gennaro Ruotolo). Tra i pali c’è De Lucia, portiere del Monza nello 0-0 benedetto con il Bassano dello scorso 1 maggio. In difesa spicca Perticone che allora era solo una giovane promessa del Milan, reduce dalla mancata promozione con la Cremonese di Mondonico. Sulla sinistra agisce il nostro ex Bonetto, ormai relegato a terzino. Oltre ad ex giocatori di nome come Grandoni ed Antonio Filippini c’è un trequartista destinato ad esplodere quale Diamanti ed un bomber nel pieno della sua carriera come “Ciccio” Tavano. Davvero troppo per una squadra di serie C! Però è anche la sera in cui il Padova di Sabatini elimina il Piacenza a domicilio ed il Benevento si guadagna il sogno (poi incubo) dell’Olimpico (sponda Lazio) grazie ad una doppietta di Felice Evacuo a Treviso. Dunque mai dire mai…

Notaristefano risponde con il 4-4-2 di inizio stagione. Davanti a Brichetto ci sono i confermati Gheller, Centurioni, Ludi e Tombesi. In mezzo Porcari affianca Gallo, all’ultimo anno di carriera. Gli esterni sono Matteassi e Chiappara con Sinigaglia (preferito a Bertani reduce un infortunio) a far coppia con Rubino. In pratica degli acquisti estivi gioca il solo Pippo che pure è un “cavallo di ritorno” avendo militato nel Novara di Cabrini prima di salire in B con l’Avellino.

Il fischietto è Baracani che avevamo già conosciuto la stagione precedente quando ne aveva combinate di tutti i colori a Cittadella espellendo anche il medico sociale ed un signore della panchina quale Giancesare Discepoli che puntualmente siede in tribuna a Livorno.

Passano poco più di 8 minuti ed il Livorno è già avanti: Rosi affonda dalla destra e serve Tavano che anticipa tutti e fa 1-0. E’ un gol che scaccia i timori reverenziali degli azzurri che cominciano a giocare a calcio. Facciamo girare la palla bene, tentando anche qualche conclusione dal limite. Gallo ritrova per una sera il sapore dei palcoscenici lasciati poco più di un anno prima dopo il biennio nel Toro. Può illuminare la manovra con una libertà che raramente gli è consentita in serie C. Matteassi e Chiappara sono esterni diligenti, impegnati a convincere il mister che il 4-4-2 che aveva tradito Discepoli può invece funzionare con Notaristefano. Poco prima della mezzora Chiappara sfiora il pareggio con un colpo di testa di poco a lato. Ma quando il Livorno si ridesta sono sempre dolori per noi. Brichetto deve sventare una grande conclusione di Tavano. Poi è addirittura Perticone a sfiorare il raddoppio con un rasoterra insidioso.

Andiamo al riposo con un accettabile 1-0 al passivo. E nel primo quarto d’ora della ripresa il Novara produce il massimo sforzo per arrivare alla rimonta. C’è una conclusione dal limite di Sinigaglia che esce di un niente. Ed un probabile rigore ai danni di Rubino che Baracani (deferente con i più forti) ignora. Il fischietto fiorentino è invece inflessibile nell’espellere Maggiolini per doppia ammonizione. In undici contro dieci la gara non ha più storia. Notaristefano rinuncia a Matteassi per inserire Tombesi. Ma non può impedire il raddoppio di Diamanti che scarta un paio di uomini ed insacca con un gran sinistro. Diamanti non ha ancora la fama del fantasista destinato a giocare da protagonista gli Europei 2012, però si vede bene che è un gran talento. L’anno prima, anche se giocava poco, l’avevo preso al “Fantacalcio” coronando (solo in parte) il mio vecchio sogno di averlo in squadra che risaliva ai tempi del Prato. In una delle prime riunioni dei “Pazzi e Visionari”, un sabato mattina dopo la sconfitta di Ivrea, avevo detto: “Per il Novara a gennaio vorrei Diamanti (allora era ancora in C2) e Bertani…”  Il giocatore che però strappa i miei applausi più convinti in questa gradevole sera post ferragostana è Tavano che lascia posto a Paulinho. Entrano anche Evola e Brizzi, ma il Novara non ha più velleità di combinare qualcosa di buono. 

Dopo il 3-0 di Volpe ci alziamo per rientrare con qualche minuto d’anticipo evitando il traffico che porta all’Autostrada. Gli spettatori a fianco commentano con sarcasmo “Pensavano di vincere la Champions…”. Mi fermo a salutare Matteassi e Maggiolini che hanno già preso posto in tribuna e sono arrabbiati con Baracani. Nel mentre Loviso centra la traversa sfiorando un 4-0 che avrebbe il sapore della disfatta.  Poi via verso Lido delle Nazioni… Sono quasi le 2 quando ci sediamo sui tavolini del “Charly”. Io conservo volutamente al collo il pass di Livorno-Novara… Non è da tutti passare dalla tribuna stampa del “Picchi” ad un pub di “Lido delle Nazioni” in poco più di 3 ore! 

Ma il bello arriva l’indomani… quando mentre passeggio sul mare ricevo l’immancabile telefonata di Danny Faranna che mi racconta la partita per filo e per segno con tanto di giudizi personali. Io abbozzo per qualche minuto, poi inserisco dettagli sempre più particolareggiati ed ad un certo punto lo interrompo “L’ho vista anch’io!”. Danny per un po’ pensa ad uno scherzo, poi si arrende di fronte alle piccole cose che racconto e che solo uno che era al “Picchi” avrebbe potuto conoscere… Non c’è stato bisogno del “Trofeo Berlusconi”… non sono ancora usciti neanche i calendari, ma mentalmente sono già in clima campionato!

foto: tirreno.it

Massimo Barbero

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