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martedė 28 luglio 2015 - 23:00
Ottava puntata – 2007

L’avvento novembrino di Massimo De Salvo ha cambiato completamente le nostre prospettive. Se prima l’obiettivo, almeno in C1, era soltanto quello di sopravvivere, adesso è cominciata l’era delle ambizioni. E con essa della pretese e del conseguente malcontento.

Il campionato 2006-07 è finito a Busto in maniera decisamente distante rispetto ai sogni invernali. La salvezza era giunta solo sette giorni prima dopo un avventuroso 0-0 con il Padova in una drammatica domenica di calcoli e classifiche avulse. Allo “Speroni” non ci eravamo certo dannati l’anima per fermare i “tigrotti” che avevano bisogno di una vittoria-salvezza…

Sergio Borgo, l’artefice di tante imprese impossibili, è già diventato per molti un freno alle ambizioni della nuova proprietà. Tutta colpa dell’esonero a febbraio di Sacchetti (ma l’avete più visto allenare qualche squadra professionistica da allora?) e del successivo calo di una squadra che aveva già dato il proprio meglio.

Sta di fatto che a maggio 2007 la parola d’ordine sul muro di “Forzanovara” e nei ritrovi storici cittadini… è già diffidenza. Una diffidenza che aumenta quando dopo due settimane di attesa (ed il nome di Camolese che girava con insistenza) viene annunciato il nuovo tecnico: si tratta di Giancesare Discepoli con cui Borgo aveva già raggiunto un accordo nel gennaio 2005 prima che Resta virasse su Jaconi. Discepoli, il barbuto centrocampista che segnava i rigori nella stagione ’82-83, è un tecnico un po’ in parabola discendente. Persona dalle spiccate qualità umane fa giocare bene le sue squadre, ma tralascia un po’ di quella concretezza indispensabile per fare classifica.

Dopo la conferenza stampa di presentazione Discepoli fa la sua prima apparizione tra i tifosi la sera del 24 maggio nel corso della cena dei “Pazzi e Visionari” (da uno slogan coniato da Paolo Molina) che si svolge alla Trattoria “Caccia Reale”. Con il nuovo allenatore azzurro ci sono Massimo De Salvo, l’immancabile Sergio Borgo ed i novaresi Morganti (prossimo sposo) e Cusaro.

Passano pochi giorni e viene ufficializzato il primo colpo di mercato: è Fabio Gallo, regista non più giovanissimo, ma dai piedi e dalle giocate di altra categoria. E’ reduce da un campionato di serie A da titolare con la maglia del Toro. “Gallo vi farà divertire ancora per un paio d’anni” assicura il presidente Cairo che io e Danny incontriamo sulle tribune del “Breda” ad assistere ad un Pro Sesto-Ivrea con Bertani grande protagonista in campo. “Ma figurati se viene a Novara uno come Gallo…” mi dice al Bar uno dei soliti “maicuntent”. Quando gli spiego che la notizia è ufficiale, la sua risposta è altrettanto pronta “si, ma ormai è vecchio…”.

E’ un periodo di grande fermento anche mediatico. Martedì 29 maggio presso l’Auditorium della Clinica San Gaudenzio viene presentato il progetto del “Sestante Azzurro”. Tra i presenti un emozionato Balossini della Juventus Club. C’è anche l’annuncio del nome del nuovo “responsabile” del settore giovanile: si tratta della bandiera Massimo Venturini. Lunedì 4 giugno è il momento della presentazione di Fabio Gallo, calato dalla serie A per fare grande il Novara. Borgo è entusiasta: “Fabio è il regista per antonomasia, il giocatore che non si tira mai indietro di fronte ad un ostacolo e che non si esenta mai dalla fatica”. L’indomani viene rivelato il nuovo sponsor tecnico (la Nike) e con esso la location del ritiro estivo che si svolgerà al Centro Sportivo St. Cristophe ad un passo da Aosta con alloggio a “Le Hostellerie Du Cheval Blanc”. Massimo De Salvo è carico ed annuncia a breve una svolta epocale nella storia del Novara Calcio. La proprietà sta operando sottotraccia per rilevare dal fallimento la struttura e l’area dove sorgerà Novarello.

Già ma la squadra? La notizia del ritorno di Gheller e Rubino fa storcere il naso a molti. Mavillo non è mai stato un ex amatissimo dopo la retrocessione di Pistoia del 1997, Raffaele ha puntato i piedi troppe volte chiedendo di essere ceduto… per poter sperare in un rientro a furor di popolo. Cominciano a circolare i nomi più disparati di attaccanti: Ivica Iliev che militava nel Messina, Veronese che ci faceva sempre gol con la maglia del Pavia, la mezzapunta Cimarelli del Gallipoli e l’immancabile Grabinsky, da anni “pallino” di Borgo. Alla fine ritorna Rubino e come sua spalla sembra spuntarla Coralli che invece finirà nel Cittadella. Ed allora il prescelto è Davide Sinigaglia che dopo un bruciante avvio di carriera non ha ripagato le attese nel Genoa eppoi nel Padova. Per la fascia sinistra il 21 giugno viene ingaggiato Tiziano Maggiolini, da tempo in rotta con la Ternana. Borgo competa l’opera scegliendo il giovane Giacomo Brichetto per la porta. E’ reduce da una retrocessione con la Sanremese, ma pur arrivando ultimo non ha subito nemmeno un gol per partita (31 in 32 gare giocate). Ma pur di criticarlo si stravolgono anche i numeri… un bisettimanale novarese scrive che il Novara ha ingaggiato un portiere che ha incassato oltre 50 reti e questo fa infiammare la gente… A sobillarla ci pensa anche Davide Micillo che non vede di buon occhio il giovane concorrente. Me ne accorgo la sera del 13 luglio quando al “Tre Gazzelle” viene inaugurato il nuovo club “Tradizione”. Micillo non fa altro che parlar male del nuovo arrivo. Ed anche di tal Sirigu appena preso dalla Cremonese… L’assenza di De Salvo fa storcere il naso a molti. E’ tempo di brontolii, francamente il più delle volte gratuiti.

La squadra è certamente competitiva, specialmente considerando le conferme di gente del calibro di Matteassi, Ciuffetelli e Chiappara (a cui si aggiunge un certo Ludi) e delle bandiere Morganti, Cusaro e Lorenzini. La realtà è che non siamo ancora in tempo di crisi ed i colpi delle altre fanno paura. La Cremonese di Mondonico ha preso Temelin e Graziani (ed ha una coppia centrale composta dai giovani Astori e Perticone…), il Padova si è garantito i gol di Muzzi, il Venezia quelli di Veronese ed Antenucci. Eppoi c’è la Ternana che ha in organico un certo Marco Rigoni… Saranno altre formazioni a vincere il campionato, ma le luci delle avversarie più quotate paiono abbaglianti in un luglio nemmeno troppo caldo.

La squadra viene presentata giovedì 19 luglio nella suggestiva cornice dello stadio “Alcarotti”. E’ un evento spettacolare, Alessio Arezzi dello “Staff Millennium” stavolta si è proprio superato, Fabrizio Gigo è in forma smagliante ed i giocatori sul palco sono spigliati. Il tormentone della serata è “Saluto la ragazza di Charlie…” davanti al sorriso paziente del buon Ludi. Poche ore prima Max Vieri ha raggiunto Bonfanti nelle file del Lecco chiudendo così la sua non troppo brillante avventura in azzurro. Anche una presentazione così ben fatta attira mugugni “quanto avranno speso? Era meglio investire sulla squadra…”.

Si parte per il ritiro ed arriva il momento della prima amichevole.  E’ mercoledì 25 luglio e battiamo la squadra locale per 8-0 con centro di testa beneagurante di Rubino in apertura. Nella ripresa brillano due giocatori stranieri aggregati in prova: l’albanese Shiba ed il nigeriano Ebagua che colpevolmente non riusciremo a far esplodere in azzurro.

Tre giorni dopo il bis contro il Valle d’Aosta Sarre battuto per 3-0 in una notturna che richiama tanti supporters azzurri ad una bella gita in montagna. Spicca un’assenza: quella di Sinigaglia. Non ci sono convincenti spiegazioni sul suo forfait e le voci si accavallano. Fino a diventare certezze, tenute nascoste con grande serietà da tutti i giornalisti locali. Durante le visite mediche è saltato fuori un serio problema ai testicoli, fortunatamente curabile e curato per tempo. I tifosi che non sanno brontolano ancora: “abbiamo preso un altro calciatore rotto…”.

E’ un agosto di stenti che alimenta il pessimismo. Non andiamo oltre un altro 1-1 a Borgomanero davanti a tanti novaresi. Poi perdiamo in Valle d’Aosta contro il Foggia. Di Roberto segna due reti e strappa un contratto ai pugliesi. E noi ingaggiamo Chiaretti il cui arrivo viene ufficializzato dopo lo striminzito 1-0 alla Biellese in una gara giocata con una temperatura invernale per colpa di un temporale.

Nemmeno il nuovo innesto risolve il problema del gol. Sbagliamo troppo a Castelletto contro la Torres e perdiamo per 2-1.

Mancano soltanto due settimane all’inizio del campionato e Discepoli ha già perso troppi pezzi. Oltre a Sinigaglia anche Maggiolini ne avrà per almeno un mese.

L’inizio di Coppa non poteva essere più difficile: al “Piola” arriva la Cremonese di Mondonico che ci regola (2-1) con le reti di Graziani e Zauli. Inutile la prodezza nel finale di Espinal. Con un organico ai minimi termini tre giorni dopo perdiamo anche a Pizzighettone dopo un altro bell’acquazzone. “Nel paese di Pizzighettone…” finisce 2-0 con due reti di Serrapica, entrambe su rigore. Il Novara tessera Ebagua che rischierebbe di diventare clandestino in assenza di un contratto regolare. Giulio si dimenticherà ben presto di questo riguardo…

Il campionato ricomincia per noi dove era finito, a Busto. E ricomincia anche come era finito, con una bruciante sconfitta per 1-0 nel finale dopo tante parate di Anania. L’indomani “Tribuna” titola senza pietà: “E’ il Novara la delusione dell’estate…”.

Massimo Barbero


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