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martedė 30 giugno 2015 - 08:03
quarta puntata-2003-

A farci soffrire nell’estate 2003 è soprattutto la cappa di un’afa insopportabile che avvolge Novara (e dintorni) per oltre due mesi. Dal campo arrivano quasi esclusivamente belle notizie. La squadra azzurra al termine dei supplementari con l’Alto Adige del 15 giugno ha finalmente oltrepassato le Colonne d’Ercole del salto in C1 e coloro che hanno vissuto sulla propria pelle le traversie di quel 1996 sono inevitabilmente afflitti da una paura che può essere tranquillamente etichettata come “sindrome da abbandono”. La città era ancora imbandierata d’azzurro nell’estate delle Olimpiadi di Atlanta, quando il presidente Armani, dopo un lungo e preoccupante silenzio ed un illusoria scena di giubilo, aveva salutato tutti con un freddo fax. 

Ci avevamo messo 7 anni esatti a riprenderci da quello choc… 7 anni spesi tra 4 play out, 1 salvezza all’ultima giornata, 2 play off ed almeno 3-4 estati in cui avevamo corso il rischio concreti di essere cancellati dalla mappa del calcio professionistico. Una volta ricatapultati nel mare affascinante (ma insidioso) della terza serie (sigh)… sarebbe potuta accadere ancora di nuovo una cosa del genere? Poco prima della finale di ritorno avevo intervistato un non più giovanissimo ex giocatore del Novara (scomparso da un paio d’anni) che mi aveva gelato con un: “Ma che ci andiamo a fare in C1? tanto il presidente se ne va…”.

In effetti l’avventura dei Mastagni era ormai agli sgoccioli. Avevano risanato un malato agonizzante quale era il Novara del 2001 e si apprestavano a passare la mano. Tanto non avrebbero mai potuto ricavare molto di più da una società che non vedeva la serie B da quasi trent’anni, collocata in un impianto ancora fatiscente… Per fortuna era sbucato Pippo Resta, all’apice della sua lunga avventura nel mondo del calcio, entusiasta di cavalcare quella tigre finalmente vincente. Accanto a lui la promozione aveva fruttato l’impegno raddoppiato da parte della Banca Popolare (finalmente sponsor azzurro!) intenta a reperire altri imprenditori per compattare una società quantomeno solida.

Dunque in quella breve (calcisticamente) ma intensa estate del 2003 non c’erano mai stati veri rischi di sparizione o ridimensionamento e nemmeno gli immancabili piagnistei di giugno-luglio…

L’unico pericolo reale era quello di una frattura tra Borgo e Vincenzo D’Ambrosio, uomo di fiducia dei Mastagni che aveva acquisito la carica di Direttore Generale. Sergione non aveva mai tollerato le ingerenze tecniche del dirigente giunto dal Lazio che puntualmente si guadagnava il proscenio nei momenti migliori, salvo tornare nelle retrovie nei giorni difficili. Bastano pochi giorni però per compattare la situazione tra i due. Le incomprensioni più grosse sono ormai alle spalle. Il Novara può lavorare con una certa serenità per rinforzare una rosa che dovrà affrontare un super campionato di C1 con Fiorentina e Genoa in testa… Confermatissimo, ovviamente, mister Luciano Foschi.

Borgo aveva da tempo precettato un giocatore che aveva individuato quale uomo giusto da inserire nel gruppo: Fabio Lorenzini, centrocampista jolly in scadenza di contratto con la Pro Vercelli. Il suo è il primo acquisto del Novara 2003-04 che riassaggia la C1 dopo 7 campionati. Dal Torino è pronto a tornare Soncin che continua a non mantenere le promesse dell’era Civeriati. Il legame crescente con i granata (grazie all’opera dell’ex Gabetto) porta in azzurro anche Omolade, talentuoso attaccante che ha già esordito in serie A, tra un guaio fisico e l’altro. Dal Cerano dell’appassionatissimo presidente Remo Farinelli arriva l’attaccante Damiano che ha segnato una caterva di gol in Promozione e che può giocarsi la sua grande chance tra i professionisti.

Radiomercato fa circolare le solite voci incontrollate…. Braiati al Napoli relegato in serie B da qualche stagione… E scambio Egbedi-Graziani che poi sarebbe saltato per la volontà del figlio di “Ciccio” di non lasciare Mantova. L’avventura di Morgan  in azzurro è ormai finita. Si è rotto qualcosa durante i mesi più difficili (con qualche compagno e forse anche col presidente Mastagni) ed il rapporto è difficile da ricostruire. L’emulo di Weah alla fine parte davvero, in prestito, destinazione  Ravenna. Il Novara riscatta Cioffi che era ancora in comproprietà con il Taranto dove regna il caos assoluto.

Si attende però il grande colpo, il giocatore in grado di fare la differenza “Cerchiamo una punta forte fisicamente, in grado di far salire e rifiatare la squadra” spiega Sergio Borgo. Non può essere Rubino che resta al Siena neopromosso in A. Circolano i nomi di Sinato, Pau (che arriverà davvero ad ottobre), Colussi e dell’ex spartano Guidoni. Ed invece Sergione stupisce tutti, ancora una volta. Arriva Lorenzo Pinamonte, reduce da una stagione tutt’altro che brillante ad Arezzo: “Non è un nome altisonante come potevano esserlo i vari Luiso, Banchelli o Guidoni. Mi assumo io tutta la responsabilità della scelta” afferma Sergio Borgo sempre pronto a difendere i “suoi” uomini, fino alla fine.

Nemmeno Foschi pare entusiasta di questo innesto alla presentazione che si divide tra il “Bingo” di Pippo Resta e Piazza Puccini. Ma i fatti daranno ragione, come spesso accadeva all’epoca, al Direttore…

Si parte per il ritiro… destinazione Haskovo… Stavolta c’è anche una componente scaramantica nella scelta della località teatro dei travagli dell’estate 2002. E’ in corso persino un gemellaggio tra i due comuni, così lontani e così vicini.

Le notizie dalla Bulgaria arrivano, come sempre, frammentarie. E qualche volta si ha la sensazione che dall’altra parte del telefono non ce la raccontino del tutto giusta… Tanto non c’è nessuno che possa verificare… ed allora si può benissimo incrementare il numero delle reti segnate nelle amichevoli, mandando in gol puntualmente i nuovi acquisti (non ho la certezza che sia andata davvero così, ma il fondato sospetto sì). Sta di fatto che travolgiamo per due volte l’Haskovo che ci aveva battuto l’anno prima. E sfioriamo la vittoria contro il Lokomotiv Sofia riscattando il secco 3-0 del 2002. Pinamonte fa ricredere gli scettici segnando a ripetizione e consentendo a Foschi di passare da un 4-4-2 standard ad un moderno 4-2-3-1 che ricorda il Real Madrid dei “Galacticos” e… l’Alto Adige di Tesser… L’unico problema è il contratto del “Pina”; non si riesce a trovare l’intesa con il suo procuratore. Si sognano nomi di ulteriori rinforzi. Circola insistentemente quello di “Spadino” Robbiati, ex Fiorentina ed Inter… E la lontananza di Borgo dall’Italia favorisce l’ingaggio di Giovanni Serao che i Mastagni e D’Ambrosio inseguivano da un anno.

Serao debutta il pomeriggio del 7 agosto in un’amichevole con il Torino giocata puntualmente di pomeriggio. Sfioriamo la vittoria contro i granata appena scesi in B che soltanto nel finale rimontano (2-2) il doppio svantaggio (gol di Palombo e Brizzi).

Ma sulle tribune del “Piola” comincia a circolare una notizia clamorosa che trova puntualmente conferma sui giornali dell’indomani. L’Alessandria, costretta a ripartire dall’Eccellenza, è stata acquistata dalla “Stradivari Holding” una società che fa capo ai Mastagni… Il presidente prescelto sarebbe Salvatore Resta, figlio di Pippo… Ecco la “sindrome da abbandono” che si materializza di nuovo… anche perché un gemellaggio Novara-Alessandria avrebbe il potere di mandare in bestia entrambe le tifoserie… In realtà Resta non seguirà mai i Mastagni (presidente Andrea) in questa breve e sfortunata avventura… Sulle rive del Tanaro approderanno solo Boyomo, Granata e Ruscitto per un anonimo ottavo posto ad oltre trenta punti dalla Novese capolista…

E’ solo una nuvola passeggera in un’estate di sole pieno. Prima di Ferragosto c’è ancora un’amichevole a Castelletto Ticino. Pinamonte litiga con un arbitro non federale vestito in maniera improponibile (“Chi ti ha dato quella divisa? Sembri Palotai…” urlano dagli spalti) e lascia il campo con largo anticipo.

Arriva il momento del debutto ufficiale a Savona in Coppa Italia contro la squadra dell’ex Bracaloni. Vinciamo largamente (3-0 con gol di Brizzi, Pinamonte e Bigatti) ma la notizia è la presenza sugli spalti del presidente Macalli. Sembra cronaca attuale: “Speriamo di far partire i campionati il 31 agosto… Noi siamo pronti…” afferma un po’ preoccupato lo storico massimo dirigente della serie C.

Eh si perché il calcio italiano è scosso dal “Caso Catania” che fa impallidire il caos targato Massimino dell’estate-autunno 1993. Tutto è scattato dal ricorso degli etnei per l’impiego da parte del Siena di tale Martinelli che il giorno in cui doveva scontare la squalifica in B era sceso in campo nel campionato “Primavera”. La giustizia sportiva non sa che pesci pigliare… Ribalta più volte i verdetti sino a tracimare verso la giustizia ordinaria i cui rapporti con i giudizi sportivi non sono ancora ben regolati. Il tormentone si raddoppia quando anche il Venezia propone un ricorso analogo (per la posizione di Grieco) contro lo stesso Catania che sul campo è finito in serie C. Gaucci, patron degli etnei, non si rassegna alla retrocessione ed attacca anche il Napoli che avrebbe presentato una fideiussione falsa (come la Roma peraltro). Ne nasce un putiferio senza via di uscita… alimentato anche da Preziosi che ha appena acquistato un Genoa retrocesso in C sul campo. Ogni giorno c’è un Tar locale o un Consiglio di Stato che si sveglia ed ordina alla Federcalcio di fare qualcosa di diverso da quello che il campo imporrebbe.

Deve intervenire il Governo con il famoso Decreto Legge 220 del 19 agosto 2003. La Federcalcio si adegua e vara la famigerata serie B a 24 squadre che fa arrabbiare tutti. Tranne Catania, Genoa, Salernitana e Fiorentina che si ritrovano l’inatteso regalo di una promozione a tavolino.

Il Novara perde in un solo colpo le due formazione più blasonate del proprio girone che vengono sostituite da Arezzo (ripescato) e Torres (inizialmente inserita nel girone B). Quelli che “mi abbono solo se andiamo in C1…” trovano un facile pretesto per non abbonarsi nemmeno stavolta: “senza Genoa e Fiorentina  giocheremo ancora in una specie di C2…

La squadra di Foschi si consola travolgendo l’Ivrea al “Piola” (4-2 con doppietta di Pinamonte e reti di Bigatti e Dal Moro). Ma compromette la qualificazione con un’inattesa sconfitta a Biella in una gara giocata con tante riserve, a soli 4 giorni dal campionato. Perdiamo 1-0, ma sullo 0-0 accade qualcosa di incredibile. Il Novara passa in vantaggio, i giocatori azzurri esultano davanti ai propri tifosi e dopo un paio di minuti il gioco riprende… quasi… da centrocampo. Quasi… perché l’arbitro non ha convalidato il gol… accordando invece un calcio di punizione per i bianconeri per un presunto fallo avvenuto diversi secondi prima… Al “Lamarmora” tutti sono convinti che il Novara sia in vantaggio… qualcuno comincia a preoccuparsi quando apprende che  in radio Barbero continua a ripetere che il punteggio è fermo sullo 0-0… Allora la gente interpella Franzese (ovviamente a palla lontana) “Franz, ma l’ha dato il gol?” Il portiere azzurro scuote il capo…

Già Franzese… Il campionato di serie C1 parte regolarmente il 31 agosto con il Novara impegnato a Ferrara. Ma senza Christian Bini che ha riportato un serio infortunio in allenamento… Il Novara si riaffaccia in C1 privo dell’ultimo reduce della sfortunatissima battaglia di Pistoia che ci è costata un altro lungo e sofferto periodo di oblio…

Massimo Barbero

 

 

 

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