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domenica 28 giugno 2015 - 08:12
di Massimo Barbero

La nostra rimonta è figlia cambio di modulo (dal 3-4-3 al 3-5-2) varato dopo la sconfitta di Sassari del 4 ottobre. Non dev’essere stata una scelta semplice per Toscano che durante l’estate aveva lavorato molto su uno schieramento base ben preciso. Ma come a Terni due anni prima il tecnico calabrese non ha esitato a cambiare in corsa quando le circostanze lo hanno richiesto. Ed a ricambiare nuovamente in primavera quando era necessario dare una nuova scossa ad una squadra condannata a vincere, vincere e soltanto vincere. Ma attenzione… non si è trattato del disperato tourbillon di uomini e schieramenti azzardato nella nostra ultima stagione di B, in particolare da Aglietti… quando le innovazioni tattiche duravano una partita e mezza. L’equilibrio di un allenatore sta nel dare delle certezze ai propri giocatori, senza per questo fossilizzarsi su una sola strada.

Tutto questo per dire che sbirciando articoli, notizie e commenti sul Pescara di Baroni… ho potuto apprezzare la duttilità tattica del nuovo allenatore del Novara. A Lanciano aveva riproposto, quasi costantemente, il 4-3-3 di Gautieri con delle adeguate correzioni (maggiore dedizione alla fase difensiva da parte degli esterni offensivi). In terra frentana non tutti parlano benissimo di lui. Ma il miglior campionato del Lanciano rimane proprio quello 2013-14 targato Baroni. L’anno prima la salvezza diretta era passata attraverso grandi sofferenze. I rossoneri dopo l’1-1 di Novara si erano piazzati al quint’ultimo posto ed avevano evitato i play out solo grazie alla regola dei famosi 5 punti di vantaggio sulla quartultima. Baroni ha potuto fruire di una azzeccata campagna acquisti che ha sopperito all’inevitabile venir meno dell’effetto entusiasmo dato dalla storica promozione del 2012. Il grande colpo è stato l’arrivo di Sepe a sostituire il partente Leali (dopo aver inseguito il nostro Tozzo…). 

Ma Baroni è stato bravo nel rilanciare Casarini, reduce da una parentesi a Cagliari tutt’altro che esaltante. E nel lanciare Buchel che non era ancora esploso. E con lui Gatto, Minotti, Thiam che non si erano ancora proposti su certi livelli, almeno in serie B. Quando ha vinto sul nostro campo ai primi di ottobre il Lanciano era in testa alla classifica. Al “Piola” ci ha travolto (3-0) grazie ad una difesa attenta ed ad un contropiede spietato che ha messo a nudo una difesa azzurra imbarazzante. A Marzo Mammarella e compagni erano decisamente meno brillanti, ma occupavano ancora le prime posizioni della classifica. Ed erano bastati due episodi al “Biondi” per avere ragione di un Novara che pure stava vivendo uno dei pochi momenti di luce della stagione. Da quel momento il Lanciano aveva avuto un’evidente flessione, ma era arrivato all’ultima gara con il Cittadella con ancora delle speranze di raggiungere l’ottavo posto che valeva l’accesso play off.

Il Pescara occupava più o meno la stessa posizione quest’anno quando Baroni è stato sostituito da Oddo ad una giornata dal termine. Gli sono stati fatali l’incredibile rimonta operata dal Perugia (da 2-0 a 2-2 in dieci) nello scontro diretto all’ “Adriatico” e la sconfitta allo scadere contro un orgoglioso Varese il sabato successivo. Però non dobbiamo dimenticare che Baroni ha ereditato il Pescara dalle macerie del campionato precedente. Marino e Cosmi avevano portato gli abruzzesi non oltre il 15esimo posto. Soltanto il pessimo rendimento di Novara e Padova tra aprile e maggio (con il concomitante crollo del Varese) aveva scongiurato reali rischi di play out.

Baroni è ripartito contro il Trapani da un 4-3-3 che aveva diversi interpreti reduci dal campionato precedente: Cosic, Zuparic, Nielsen, Politano, Maniero e Caprari (a cui si sarebbe aggiunto in pianta stabile Brugman). In corsa però non ha esitato a passare già in autunno ad un 4-4-2 che è diventato un 4-3-1-2 nelle ultime gare. Ad Oddo ha lasciato quantomeno una squadra in buone condizioni fisiche e con qualche elemento ritrovato. Ad esempio quel Melchiorri (ora al Cagliari) che era reduce dalla retrocessione con il Padova.

Da tutto questo si evince che anche il Novara 2015-16 dovrebbe ripartire da una difesa a quattro. Ed in questo senso le scelte non sono semplici. Il primo giorno di ritiro Baroni si troverà per le mani una serie di centrali di valore quasi paragonabile: Bergamelli, Freddi, Vicari, Gavazzi, ma anche Beye, Ludi e probabilmente Bastrini. Bergamelli e Freddi hanno indubbiamente maggiore esperienza, Vicari ha fatto decisamente bene in B due stagioni fa, ma la scala di valori non è definita. Credo che la priorità sia quella di andare a cercare un centrale forte (e tale poteva essere… o può essere Bernardini) e lasciare che sia poi il mister a farsi un’idea durante il ritiro circa le potenzialità degli altri. Lo sfacelo di due anni fa è cominciato quando abbiamo pensato di poter sostituire Lisuzzo con Mori (fortemente voluto da Aglietti) che aveva giocato 1 solo minuto nella stagione precedente nell’Empoli di Sarri.

Gli esterni ci sarebbero, ma un conto è giocare da laterali in un centrocampo a cinque, un altro è farlo in una difesa a quattro. Per capirci  Dickmann e Garofalo assieme paiono un eccesso offensivo in una difesa a quattro in serie B. Ogni allenatore ha il suo credo (anche Morganella e Gemiti non badavano certo esclusivamente alla fase difensiva…) ma un’idea verosimile potrebbe essere quella di individuare un laterale destro di sostanza ed attento anche in fase di copertura da schierare con Garofalo più libero di spingere dalla parte opposta. Le alternative non mancano. Anche quella di Garufo che ha fatto vedere le cose migliori a Trapani proprio come esterno basso di una difesa a 4.

Il centrocampo è stato il vero tallone d’Achille nel 2013-14 anche per gli infortuni a catena (continuo a credere che con “Buba” in campo fino alla fine ci saremmo salvati) ed alcuni equivoci tattici. Faragò, Buzzegoli e Pesce sono superstiti di quella stagione disgraziata. Possono comporre un centrocampo a tre, ma ovviamente non da soli. Servirebbero due innesti di grande peso per non soffrire in categoria superiore. Ed un’alternativa allo stesso Buzzegoli visto che Miglietta non pare riproponibile.

Potrebbe essere più realistico ripartire da un solido 4-4-2, la base di chi vuole fare calcio senza inventarsi nulla. Allora potrebbe bastare un solo nuovo centrale “importante” tenendo conto che c’è anche Bianchi che può giocarsi le sue chances. Dickmann e Foglio si candiderebbero per una maglia sulle corsie laterali (ed anche Garofalo se non fosse già impiegato come esterno basso) con l’alternativa (da aggiungere) di uomini con caratteristiche maggiormente offensive, il classico giocatore che salta l’uomo e che potrebbe fare parte anche del tridente offensivo in caso di 4-3-3. Una categoria a cui appartengono Schiavi ed Adorjan che credo abbiano la chance di stupire il mister in ritiro.

Il giocatore da non sbagliare è l’attaccante centrale… La differenza tra l’avere là davanti un Seferovic ed il Comi sfiduciato dei mesi a Novara (poi parzialmente rilanciato proprio dal Lanciano di Baroni) è abissale…. Gonzalez può esprimersi bene sia in un attacco a due che in un tridente. E lo stesso discorso vale per Corazza se la Sampdoria manterrà le promesse… Per il resto non sarebbe male avere Felicione nei panni di nuovo Rubino (nel senso di prima alternativa in attacco) ma la scelta dipende solo da lui e dalle sue motivazioni. E Baroni può essere l’uomo giusto per l’esplosione di Manconi a patto che Jacopo sia tornato dal Salento senza grilli per la testa, pronto a soffrire sul campo per guadagnarsi davvero quei palcoscenici che gli sono stati attribuiti in maniera un po’ artificiosa dai siti di mercato.

Come vedete… ho parlato di calcio, calcio, calcio e soltanto calcio…E’ una scelta mirata. E’ l’unico antidoto possibile per reggere all’innegabile disgusto di una settimana cominciata con i “treni” di Pulvirenti e finita con l’ennesima, incomprensibile, uscita di Rosso… puntualmente ossequiato dai media nazionali… Il calcio che ci appassiona è davvero un’altra cosa… e non smetteremo di cercarlo ed inseguirlo… tra una schifezza e l’altra, sempre aggrappati alla nostra bandiera azzurra… Forza Novara sempre!!! 

Massimo Barbero

 

 

 

 

 

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