Ricordi di un'Estate...
mercoledė 24 giugno 2015 - 02:42
Terza puntata -2002-
Più che un’estate assomiglia ad un vero e proprio romanzo per tutto quello che ci è toccato vivere nei quasi 3 mesi e mezzo senza partite di campionato…
Il “tormentone” Di Chiara comincia un paio d’ore dopo la fine della semifinale play off quando il tecnico romano, furente con i propri giocatori, si decide finalmente ad uscire dallo spogliatoio ed annuncia alla stampa: “Me ne vado!”. L’addio viene sancito anche da un rinfresco di saluto offerto ai cronisti qualche giorno dopo, ma in società si nutrono ancora delle speranze di avere Di Chiara senior per un’altra stagione al timone della squadra. Al mister vengono lasciati ulteriori 7 giorni di riflessione.
Già, la società… Il “tempo delle mele” è ormai finito. Malgrado gli eccellenti risultati (un terzo posto dopo tre play out consecutivi) ed un pubblico riconquistato (5 mila persone per la semifinale play off) i Mastagni non paiono più così convinti del progetto Novara. Ciclicamente si ripetono su “Tribuna” articoli che annunciano il loro disimpegno. Arrivano puntualmente delle smentite che non smentiscono un evidente malessere. Anche il sindaco Giordano non si vede più in tribuna d’onore…
Il primo acquisto comunque viene ufficializzato già alla fine di maggio. E’ Stefano Granata, capitano del Fanfulla pronto a tentare la grande avventura tra i professionisti. Dopo aver scovato Ciuffetelli e Palombo Borgo va a pescare ancora tra i dilettanti, forte della fiducia collettiva nel suo operato.
I Mondiali di Giappone-Corea (quelli di Byron Moreno…) non oscurano troppo le vicende del Novara Calcio. La telenovela Di Chiara tiene sempre banco. I Mastagni e D’Ambrosio si recano a Fregene per convincere il mister a rimanere. Ed il 27 giugno strappano la firma su un ricco contratto (200 milioni all’anno) che non verrà mai depositato in Lega. Il problema è che i Mastagni devono ancora convincere loro stessi. Rimangono o lasciano? Rilanciano per tentare in maniera più convinta la scalata alla C1 o non iscrivono la squadra al campionato? All’esterno filtrano messaggi di grande ottimismo: ci sarebbero nuovi soci pronti ad entrare ed a condividere l’impegno economico. La realtà è ben diversa: anche Fabrizio La Rocca lascia definitivamente dopo 4 campionati vissuti in prima linea. Giampiero Mella è pronto ad entrare, ma non vede certezze…
L’unico a conoscere fino in fondo la situazione è Sergio Borgo. Sa che la proprietà non vuole affrontare nemmeno le spese per il ritiro ed allora il Direttore si inventa questo viaggio ad Haskovo (Bulgaria) quasi a costo zero. E lo spaccia come una grande operazione d’immagine che porterà il Novara a sfidare il Cska Sofia.
Arrivano altri rinforzi. Il primo è Dino Sicuranza, un attaccante passato per la Pro Vercelli che ora gioca nei dilettanti con la Larcianese. L’altro è un cavallo di ritorno: Fiorenzo D’Ainzara, voluto espressamente da mister Di Chiara. Nel frattempo partono Guida, Iuliano, Forlani e Notari, tutti in scadenza di contratto. Anche Ratti e Baldini (bocciati dal mister) rimangono ai margini della rosa. Per nostra fortuna la Spal non crede in Braiati che resta in azzurro.
Si arriva a luglio senza riuscire a vendere i pezzi migliori in un mercato che ora è dilatato senza soste sino alla fine di agosto. Nessuno è disposto a pagare il bomber Rubino, nè tantomeno il centrale Soncin, svalutato dal prestito nel Perugia di Cosmi. Polenghi arriva ad un passo dal Verona, ma l’affare non si concretizza. “Tribuna” polemizza sull’ingaggio, dato per certo, di un uruguaiano che prenderà il posto del novarese Morganti.
Nel complesso l’aria è decisamente meno buona che non un mese prima. Borgo dà il buon esempio risolvendo il contratto del figlio Sergio Maria che graverebbe il Novara di un costo ulteriore. La squadra viene presentata sabato 20 luglio (al mattino) al “Broletto”. Viene ingaggiato un personaggio di Odeon che pretende di presentare anche le “vecchie conoscenze”: “Polenghi che ruolo giochi?” “E tu Rubino?”. Di Chiara senior non ne può più e gli strappa il microfono diventando il grande protagonista dell’evento… Luigi Falzone è la spalla involontaria di uno show che diverte i presenti. Il mister non si risparmia: “Di solito ad agosto sono al mare eppoi a fine settembre comincio a cercarmi una squadra… Non ho mai curato la preparazione estiva. Stavolta, invece, mi toccherà lavorare…”.
Le notizie che arrivano dal rifugio di Haskovo sono giocoforza frammentarie. Le più dettagliate le portano Gaetano Nastri e Stefano Monteggia che sono andati a trovare gli azzurri in ritiro ponendo le basi per un futuro gemellaggio. La squadra perde la prima amichevole (2-0) contro i padroni di casa dell’Haskovo. Sicuranza e Granata rimediano subito infortuni piuttosto seri che ne comprometteranno l’inizio stagione. Ci sono 4 giocatori “aggregati”: Giacomini, Carfagno, Belluomini (che verrà effettivamente ingaggiato) ed un Morganti ancora senza contratto. Di Chiara sperimenta il 3-4-1-2 con D’Ainzara rifinitore alle spalle di Palombo e Rubino.
L’avventura bulgara si chiude con un quadrangolare. Il Cska Sofia batte il Novara (3-0) al termine di una partita caldissima segnata dalle espulsioni di Mariani e Lussjen Corti. Gli azzurri concludono al terzo posto superando ai rigori i ciprioti dell’Anorthosis. Al 90’ era finita 2-2 con doppietta di Rubino che sembra ad un passo dal trasferirsi in Bulgaria.
Sui giornali di martedì 6 agosto invece appaiono le prime notizie del grande scontro Borgo-Di Chiara che si è consumato in Bulgaria. Secondo “La Stampa” la causa scatenante sarebbe da ricercare nel mancato allenamento dell’ultimo giorno sul campo dello Slavia Sofia. Presenti però narrano di contrasti nati sin dal primo giorno di quell’insolito ritiro che si conclude con l’esonero del tecnico della grande “remuntada”. Il giovane Luciano Foschi è il prescelto per sostituire l’ex laziale. Ed invece 24 ore dopo cambia tutto. La proprietà ricompone la frattura Borgo-Di Chiara e l’allenatore “esonerato” torna al suo posto. La prima amichevole “italiana” va in scena a Lissone: il Novara travolge la squadra locale (5-0) con 4 gol di tale Morgan Egbedi sconosciuto quasi a tutti. “La Stampa” scrive di un “tunisino in prova”. Di Chiara non usa mezzi termini: “Oh, ma mi hanno mandato un altro Weah…”. L’ultimo arrivo non basta a convincerlo a rimanere. Sabato 10 luglio Di Chiara senior nello spogliatoio scatta foto ricordo con i propri giocatori dopo l’ultimo allenamento. L’ambizioso Taranto di Pieroni e Nucifora è pronto ad accoglierlo al posto di Simonelli. Borgo non vedeva l’ora… ed anche i Mastagni sono ben felici di liberarsi del fardello di un contratto da 200 milioni… Con lui partono anche il figlio Diego e D’Ainzara.
Il 13 agosto si conclude finalmente la telenovela “Di Chiara” cominciata con il suo “me ne vado” di 2 mesi e mezzo prima… ed il Novara può annunciare l’arrivo di Luciano Foschi, alla sua prima esperienza tra i professionisti, ma reduce da un campionato di D vinto con l’Olbia da allenatore-giocatore. Prima di Ferragosto c’è un’amichevole da giocare contro il Verbania di Pedro Pablo Pasculli sul campo spelacchiato dell’antistadio… altrochè Novarello!
Al “Piola” non si può tornare perché la società è riuscita finalmente ad ottenere dall’amministrazione comunale (malgrado l’opposizione della sinistra cittadina) i fondi per il rifacimento del campo che nell’ultima stagione era stato ricoperto di terra per reggere durante i mesi invernali. Novara-Valenzana si era giocata nella sabbia… E così per la Coppa Italia si va a Vigevano. Contro la Biellese arriva un netto 4-2 (gol di Palombo, Rubino, Ciuffetelli e Soncin) che indurrebbe all’ottimismo.
Ma la realtà è un'altra e Borgo la racconta a pochi amici fidati. Quella partita sarà inevitabilmente persa a tavolino perché il Novara ha schierato giocatori che non possono essere tesserati senza garanzie fideiussorie ulteriori che la proprietà non ha presentato e non intende presentare. A Legnano si rivedono anche Ratti e Baldini, ma ci vuole un colpo di testa allo scadere di Polenghi per evitare la sconfitta (1-1). Si torna a Vigevano per vendicarsi della Pro Patria che ci ha negato la C1 tre mesi prima. Finisce 2-0 per noi con doppietta di Egbedi che gioca qualche minuto con Palombo e Rubino. E’ un’altra vittoria “farlocca”, ma l’esplosione del nigeriano rende meno sofferta la partenza di Rubino che l’ultimo giorno di mercato passa in prestito al Siena. Anche Soncin viene girato in prestito al Toro. Arrivano a completare la rosa i giovani Bresciani e Donzella.
Intanto il calcio è nel caos. La prima giornata di tutti i campionati in calendario il 1 settembre salta per una sorta di “serrata” dei presidenti legata ai diritti tv. Anche la serie C (che ha iniziato la Coppa in ritardo per la riammissione della Florentina Viola) si adegua. Slitta il debutto a Pordenone e per noi non è un male perché abbiamo ancora 7 giorni per regolarizzare i tesseramenti.
E’ il primo pomeriggio di martedì 3 settembre quando Borgo convoca tutti i suoi calciatori in una stanzetta e li convince, ad uno ad uno, a ridursi al minimo lo stipendio. E’ l’unico modo per evitare che il Novara salti per aria perché la proprietà non vuole impegnarsi ulteriormente. I ragazzi accettano, malvolentieri, ma accettano. Comincia una corsa contro il tempo per ratificare più tesseramenti possibili in vista della gara d’esordio con l’Alessandria. Paradossalmente i grigi di Boiardi hanno problemi ancora più grandi di noi… Hanno acquistato una trentina di giocatori di alto livello senza poterseli permettere. La Coppa non interessa più a nessuno perché il Novara sa che perderà tutte le partite a tavolino. Una sconfitta a Vercelli (1-0) ci costa il primo posto nella classifica sul campo.
E’ veramente finita. L’estate più lunga e difficile che la mia memoria ricordi termina con una conferenza stampa di Borgo che il sabato mattina della vigilia serra le fila in vista del campionato. Un campionato che, incredibile ma vero, ci vedrà a metà di giugno 2003 addirittura promossi in C1…
Massimo Barbero |