Il Novara ha cominciato a scivolare lentamente (ed inconsapevolmente) verso la Lega Pro già nell’estate 2012. La società non voleva confermare Tesser, ma non aveva il coraggio di allontanarlo per non scontentare una piazza che nei giorni difficili della Serie A si era legata ancor di più al mister delle due promozioni. E così si era consumata una lunga partita a scacchi, protratta fino ai primi di luglio, ai giorni della paradossale trattativa con l’ambizioso… Modena di Caliendo… autorizzata addirittura dal presidente De Salvo in un’intervista ai giornali...
Alla fine ne eravamo usciti con una sorta di compromesso estremamente pericoloso: Tesser confermato, ma privato via via degli uomini cardine della sua squadra: Gemiti, Porcari (gente che avrebbe accettato anche una dignitosa serie B) ed ovviamente Rigoni, Ujkani, Morganella, Garcia (elementi che meritavano effettivamente un’altra chance in A). Peraltro si era fatto più di un tentativo di spedire altrove pure Lisuzzo e Gonzalez (anche per questioni economiche). Tesser confermato, dunque, ma senza più la sua ossatura di squadra e la fiducia di coloro che lo circondavano in società. E puntualmente allontanato a fine ottobre al primo temporale, malgrado i 6 risultati utili consecutivi iniziali.
C’ero ad Ascoli quella notte in cui Giaretta si era arrogato il diritto di dire che il modulo non era quello giusto… C’ero all’allenamento quella mattina in cui l’allora team manager si era permesso di osservare la preparazione svolta da Tesser e dal suo staff non era adeguata… In realtà gli errori di quella campagna acquisti rimangono evidenti: Libertazzi, Baclet, Barusso, Parravicini… Ed anche gli innesti di gente come Piovaccari, Lepiller, Perticone e Lazzari che pur avendo (potenzialmente) qualità da serie B di fascia alta non incarnavano, neanche, in parte lo spirito guerriero dei loro predecessori. O di un certo Del Prete che, guarda caso, raramente si ferma a lungo nelle società che si avvalgono del suo operato…
La discutibile gestione degli allenatori è stata l’anticamera della retrocessione maturata nei play out con il Varese. Perché subito dopo il divorzio con Tesser la società ha fatto l’errore esattamente opposto: legarsi mani e piedi all’operato di Aglietti (che aveva fatto benissimo nei giorni della "remuntada") con un contratto pluriennale che ha fatto sentire il tecnico toscano immune da rischi con le conseguenze ben note (vedi la frattura immediata con alcuni "senatori" che rappresentavano un patrimonio tecnico e societario da tutelare).
Dagli errori bisogna ripartire. Per cercare di non ripeterli. E passo rapidamente alla vicenda Toscano. Io confermerei ad occhi chiusi il tecnico calabrese. Perché era stato scelto un anno fa per guidare anche in B il Novara (se non ci avessero negato una promozione a tavolino sacrosanta) ed in questi 10 mesi ha pienamente rispettato le attese. Perché Toscano rappresenta una garanzia di serietà ed affidabilità indispensabile per impostare una stagione che dev’essere soprattutto di assestamento. Perché Toscano ed il suo staff conoscono perfettamente le potenzialità del gruppo a disposizione e gli interventi necessari per rinforzarlo. Perché l’ultimo Novara ha disputato le proprie partite migliori proprio contro le squadre che più assomigliavano a formazioni di serie B (Bassano, Pavia, Alessandria, Como e Salernitana) per valore tecnico ed atteggiamento tattico. In cadetteria ben difficilmente ci troveremo di fronte una Feralpi Salò, un Pordenone, un Albinoleffe o un Renate disposti ad affrontarci con 8 uomini dietro la linea della palla anche una volta in svantaggio… Incontreremo avversari pronti ad aggredirci, squadre da colpire anche in contropiede come facevano i Novara di Tesser ed Aglietti nei momenti migliori. Ed infine perché Toscano ha saputo tenere unito un gruppo vastissimo che non ha mollato di un centimetro nemmeno nei momenti più difficili. Dopo Bolzano molti di coloro che erano rimasti incollati al televisore avevano criticato l’allenatore. Qualcuno ne aveva persino ipotizzato (o caldeggiato) un esonero imminente. E’ vero, avevamo commesso errori pazzeschi, davanti e dietro. Ma dal vivo avevo visto una squadra tosta, che non aveva mai mollato, cercando la vittoria fino all’ultimo secondo. Il nostro destino l’avrebbero deciso le sentenze e gli episodi, ma la strada era quella giusta. I fatti l’hanno dimostrato…
Detto tutto questo, però io mi fermo qui. "Confermerei Toscano" è solo una mia opinione personale e tale rimane. La scelta spetta alla società che ha tutto il diritto di prendere un’altra strada. L’errore più grande (vedi Tesser) sarebbe quello di confermare Toscano attratti più dal consenso dei tifosi più autentici (gli esteti hanno sempre storto il naso) che dalle impressioni proprie. Ricordo una volta in cui l’ancora "scatenato" Danny Faranna fermò fuori dallo stadio il generoso Pippo Resta per chiedergli la conferma di un attaccante in prestito che aveva realizzato 1 gol nel campionato appena concluso… Non so se i buoni uffici di Danny furono davvero determinanti… ma il potenziale bomber... venne effettivamente riscattato anche per la stagione successiva nella quale… non deluse le attese… segnando puntualmente 1 altro gol…
Il "ribaltone" Conte-Allegri della scorsa estate ci insegna che una grande società è tale se in certi frangenti sa virare anche controvento, quando le circostanze lo richiedono. Qui il caso è certamente diverso. Non credo che il buon Mimmo abbia mai fatto i capricci come invece l’attuale C.T. della Nazionale verso gli Agnelli… Però è la dimostrazione che alla fine contano solo i risultati. Avete sentito dei tifosi bianconeri rimpiangere Conte la "noche" dell’1-1 al "Bernabeu" ? Quando leggo sul muro "Voglio Mimmo in panca" ripenso all’ultima "nostra" crociata del luglio 2013 "Pablo non firmare!". La sera della doppietta di Pavoletti nei play out qualcuno si è ricordato di ringraziare Massimo De Salvo per il sacrificio fatto per tenere Gonzalez soltanto un anno prima?
Allenatori e giocatori passano. Anche i presidenti, direbbe qualcuno, a buon diritto. Ma specialmente di questi tempi è difficile trovare un’altra proprietà seria come l’attuale. Dunque, nel rispetto delle diverse opinioni, carta bianca alla società. L’importante è ripartire con la chiarezza e coerenza mancate nel 2012. Se si punta su Toscano… piena fiducia al mister della promozione, porte chiuse ad altre pretendenti e subito al lavoro per pochi (ma mirati) innesti al gruppo vincente. Se si sceglie un’altra strada… meglio farlo a maggio che ad ottobre… Non c’è tempo da perdere… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero