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martedė 27 gennaio 2015 - 10:18
18 febbraio 2001: Cremonese-Novara 1-1

La prima volta allo “Zini” non si scorda mai… Certo, i tifosi azzurri dalla cinquantina in su inorridiranno di fronte a questa mia affermazione. Fino al 1977, infatti, il Novara ha quasi sempre militato in una categoria superiore rispetto a quella di appartenenza della Cremonese. Ma per uno come me letteralmente conquistato dall’irripetibile “appeal” del calcio degli anni ottanta… la Cremonese all’epoca era un avversario che conservava un fascino tutto particolare… per l’avventura “decoubertiniana” in A con Mondonico allenatore, il saliscendi degli anni successivi, la vittoria sul Milan stellare di Sacchi (1-0 gol di Dezotti) sotto gli occhi increduli del futuro avvocato Andrea Crola, il colpo di testa vincente di Rampulla allo scadere a Bergamo, gli eccellenti risultati dell’era “Gigi” Simoni…

Mi illudo che un tifoso (o giornalista-tifoso) della Feralpi Salò o dello stesso Bassano… nell’entrare al “Piola” quest’anno… abbia provato più o meno le stesse emozioni avvertite dal sottoscritto in quel tiepido pomeriggio di fine inverno nello stadio della città del Torrazzo… l’adrenalina data dall’accedere dal vivo per la prima volta, e con la propria squadra del cuore, in un posto finora visto solo in tv…

A rileggerla con il “senno di poi” quella giornata di Cremona ha cambiato davvero la storia recente del Novara Calcio, ma in presa diretta era impossibile soltanto immaginarlo. Erano settimane confuse. Pistella e compagni… dopo un inizio terribile… avevano avuto un’improvvisa reazione dicembrina che ci aveva permesso di chiudere il girone d’andata a 12 punti… 1 in più del soffertissimo campionato precedente risolto ai play out con l’Imperia. 

Il ritorno era iniziato con altre 3 sconfitte, ma sul fondo del precipizio erano cominciate a circolare delle voci, sempre più insistenti, di un possibile passaggio di proprietà. Una cordata di bolognesi pieni di soldi aveva a disposizione un ingente capitale da investire per portare il Novara in serie B in 5 anni. Il primo passo sarebbe stato quello di operare innesti importanti sin dall’ultimo giorno del mercato di gennaio per evitare la serie D. 
Si facevano i nomi di Beppe Scienza, “Tarzan” Annoni e di un giovanissimo bomber Dall’Acqua… Dopo chiacchiere, smentite e rilanci vari… la trattativa pareva essersi chiusa nel pomeriggio di venerdì 2 febbraio, guarda caso a mercato invernale ormai concluso. Achilli aveva firmato un impegno a vendere a tre imprenditori bolognesi (Galantini, Gamberini e Ferioli) su cui continuava ad aleggiare un fitto alone di mistero, malgrado le rassicurazioni di Rocco Zoccali, a capo del settore giovanile azzurro. Ciò basta a risvegliare la squadra che vince a San Donà lo scontro diretto per evitare l’ultimo posto. Ed anche il pubblico che torna discretamente numeroso per la sfida casalinga con la Pro Patria. La nuova proprietà ha concesso ingresso gratuito a donne e ragazzi (tanto alla fine non pagheranno loro i debiti…) per rianimare l’ambiente.

E così il Novara si presenta a Cremona con una doppia dirigenza… Alla famiglia Achilli (supportata dal generosissimo Fabrizio La Rocca e pochi altri) si affianca la “cordata” bolognese (con Roberto Russo dg in pectore) che non perde una partita in casa ed in trasferta, ma che di fatto non è ancora diventata davvero proprietaria del club… Per rilevare sul serio le quote (al di là del “preliminare”) bisogna ottenere una fideiussione bancaria che stenta ad arrivare e che Achilli giustamente pretende a garanzia sua e dei destini del Novara Calcio. E chi caccia i soldi? Se lo chiede anche il fedele segretario Bacci al momento di pagare il conto al ristorante prima di entrare allo “Zini”. Due settimane prima a San Donà Achilli, da signore autentico, ha offerto per tutti, vecchi e nuovi. Adesso il navigato presidente azzurro sente ormai puzza di “bruciato” ed invita il fedele scudiero… a dividere l’importo a metà…

Il Novara viaggia veloce verso il baratro societario ancor prima che tecnico… seppur in un clima di moderato ottimismo… dato dalle promesse dei nuovi. Ed invece a Cremona accade l’impensabile. 

La famiglia Achilli entra in contatto con tal Sergio Borgo da Soncino. Dopo una breve esperienza in Bulgaria Borgo ha curato il mercato invernale dei grigiorossi. Lo strano “condominio” Luzzara-Mastagni però non decolla… e gli imprenditori veneti stanno per lasciare di nuovo la patata bollente allo storico presidente. “Sergione” fiuta ed accarezza la grande idea: ripartire da zero a Novara dove, dopo vent’anni di buio quasi assoluto, non ci sarebbero troppe pressioni, né aspettative. 7 giorni dopo sarà al “Piola” ad assistere a Novara-Montichiari nella domenica dell’ultima apparizione dei bolognesi che si dilegueranno dopo un “teatrino” in banca… Anche perché Achilli ha trovato una valida alternativa: il 14 marzo Borgo verrà presentato come nuovo ds azzurro. E presto comparirà lo sponsor “Paolo De Nicola” (della famiglia Mastagni) sulle maglie, da troppo tempo romanticamente solo azzurre, del Novara.

Ma torniamo a Cremona dove per me, ignaro dei possibili sviluppi societari (come quasi tutti i presenti del resto…), si consuma unicamente una partita di calcio. Una partita difficile come tante altre per un Novara che in trasferta aveva perso spessissimo. La Cremonese ha 14 punti in più di noi e si è rinforzata parecchio al mercato di gennaio per scongiurare l’incubo play out. All’andata avevamo subito un netto 1-4 dopo essere stati a lungo in inferiorità numerica. Tra i pali gioca l’eterno Bianchi. La coppia centrale difensiva è composta da due nostri ex: con Marco Pedretti c’è Massimliano Ossari che purtroppo morirà un anno dopo in un incidente stradale sulla Valdastico. In mezzo al campo giostrano Coletto, in azzurro dal 2006 al 2008 e Salamone, esploso con la maglia del Brescello di Chierico. In attacco c’è Zalla (quello del gran gol al Mestre) già autore di 12 reti.

Gli azzurri hanno una buona difesa. Proteggono Righi tre centrali di valore quali Notari, Polenghi e “Jack” Gattuso. Colombini agisce sulla corsia sinistra, mentre in mezzo al campo lottano Brizzi, Braiati, Iuliano e Laurentini. La coppia d’attacco Pistella-D’Ainzara è esperta, ma assai prevedibile.
Prendo posto con un buon anticipo in un angolo dimenticato della capiente tribuna stampa dello “Zini” dove fa bella mostra di sé una scritta “Televisione Svizzera”. Caspita… che stadio importante… addirittura una location riservata agli inviati della Tsi… evidentemente abituali frequentatori dell’impianto grigiorosso nei tempi d’oro!!!
Dopo una fase di studio è la Cremonese che prova a prendere il sopravvento, ma il Novara regge bene. E verso lamezzora ha la palla buona per passare in vantaggio: percussione centrale di “Ciccio” Braiati che smarca Pistella che calcia a lato da buona posizione. L’attaccante ingaggiato ad ottobre ha segnato due reti consecutive (Legnano e Moncalieri) ma ha già esaurito il suo bonus di segnature stagionali.

Quel Novara però aveva quello che quasi tutti i Novara che ho conosciuto non hanno mai  avuto: l’uomo capace di capitalizzare le punizioni. E’ Mirko Laurentini, un centrocampista lento e compassato ma dal tiro micidiale. E puntualmente l’ex laziale impallina Bianchi su calcio da fermo al 39’. Con soli 3 centri è il capocannoniere di una squadra spuntata… Il miglior marcatore del girone è tale Simone Motta dell’Alto Adige con 16 centri. Il vantaggio all’intervallo sembra cosa fatta. Ed invece la squadra di Varallo (leggi Civeriati) si fa infilare su palla inattiva: Salamone pennella una punizione per la testa di Melara che non lascia scampo a Righi.

E’ un 1-1 che ci sta fin qui stretto. Ma al 10’ della ripresa si mette davvero male: il severissimo Cavallaro di Legnago (che già ci aveva rovinato la partita a Busto con il rosso a Polenghi quand’eravamo in vantaggio) estrae il secondo giallo a Iuliano (ma perché non si scrive Juliano come per il padre?) mandandolo troppo presto sotto la doccia. E’ il 13esimo cartellino rosso in 23 gare di campionato per una squadra più ingenua che cattiva. Mister Galderisi vede la vittoria probabile ed inserisce la mezzapunta Serafini. Poi entra anche Luciano Foschi (ancora calciatore) per dare più razionalità al centrocampo. Civeriati risponde con Gay, decisamente più temibile in contropiede del lentissimo Pistella. 

Alla mezzora comincia un vero e proprio assedio e la mia radiocronaca diventa sofferta, spezzettata ed affannosa. Serafini, a tu per tu con Righi calcia alto da buonissima posizione. Poi, sugli sviluppi di un corner, è il “Pole” a salvare sulla linea un gol che sembrava ormai fatto. Foschi smarca Rossi che trova sulla propria strada un Righi fantastico nell’evitare la capitolazione che vorrebbe dire sconfitta praticamente certa per noi. Civeriati immette anche Placida e Paolino Morganti per una difesa sempre più coperta ed in contropiede non riusciamo a sfruttare qualche buona opportunità.

Ma il pari per come sono andate le cose va più bene. Lascio la tribuna stampa con il batticuore e… per l’emozione dimentico sul posto il caricatore del cellulare di Radio Abc (oggi Radio Onda). “Sono cose che possono capitare…” mi dirà l’indomani una Daniela Baracchini probabilmente seccata, ma apparentemente comprensiva. E’ un viaggio di ritorno comunque dolce e piacevole nel ricordo di una bella esperienza.
E’ un punto che serve a staccare… il Moncalieri sconfitto a Meda che precipita da solo al terz’ultimo posto… ed ad avvicinare la quota salvezza occupata dal Sassuolo che adesso dista solo… 10 lunghezze. Il Fiorenzuola che retrocederà proprio contro di noi è avanti 9 punti.

Ci sarebbe da piangere… ed invece la mia introduzione su “Novara Calcio Magazine” è permeata da un sincero ottimismo: “Domenica scorsa agli amici cremonesi ho invidiato un terreno in splendide condizioni, uno stadio in cui si vede che c’è stato il grande calcio fino a ieri, una curva non affollata, ma comunque calda e vociante. Non ho certo invidiato una squadra che per lunghi tratti dell’incontro si è fatta mettere sotto da un Novara decisamente convincente”.

Il sole più che tiepido ci persuade che l’inverno è già alle spalle. Invece di lì a pochi giorni torneranno freddo e fiocchi di neve. Anche per il Novara il peggio sembra essere passato… ma a marzo le cose precipiteranno di nuovo con 5 sconfitte consecutive… fino alla resurrezione di maggio ed al miracolo targato Borgo, Civeriati e Polenghi… di quell’incredibile 3 giugno a Fiorenzuola….

Massimo Barbero

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