Mi ricordo quella volta che…
martedì 25 novembre 2014 - 14:29
1 dicembre 2002: Novara-Mantova 2-1
Chissà se coloro che attualmente scelgono gli orari delle partite della Lega Pro se lo ricordano… C’era una volta un Novara-Mantova di C2 con 3335 paganti… E non stiamo parlando della preistoria. Ma del dicembre 2002 quando la Pay Tv già trasmetteva tutte le partite di A e di B in diretta, con una concorrenza alla domenica pomeriggio ben più ampia dell’attuale. Ma il calcio della terza (o quarta) serie conservava almeno il fascino delle gare in concomitanza, tutte alle 14.30 del giorno di festa.
Faceva freddo come era inevitabile che fosse ad inizio dicembre, ma brillava un sole particolarmente luminoso sull’azzurro e sul biancorosso dei protagonisti in campo e dei supporters sugli spalti. A scaldarci il cuore c’erano anche le 7 vittorie consecutive (contando il recupero di Pordenone) colte dal Novara di Luciano Foschi. Una serie magica interrotta dall’inatteso 0-0 di Legnano e dal prezioso 1-1 sul campo dell’inseguitrice Pavia, difeso per oltre un tempo in dieci uomini
La battaglia impari (per la direzione arbitrale) nel fango del “Fortunati” ci aveva lasciato in eredità la squalifica di Cioffi (dal gennaio 2005 al momento del suo passaggio al Toro idolo dei tifosi mantovani), caduto malamente nella trappola del provocatore Nordi (che nemmeno da allenatore di una formazione “Berretti” si smentisce…). Poco male, avremmo riportato Polenghi centrale con “Paolino” Morganti pronto, come sempre, a dire la sua sul versante destro. Per il resto “formazione tipo” con Egbedi alla seconda partita consecutiva da titolare dopo l’infortunio di fine ottobre che l’aveva stoppato al culmine del suo periodo magico.
Per la prima volta dopo tempo immemorabile tornavamo ad affrontare il Mantova guardando i virgiliani da una posizione di supremazia in classifica, alla luce dei 6 punti di vantaggio. Eppure nelle file dei biancorossi militavano già diversi componenti della squadra che avrebbe sfiorato la serie A con Lori presidente. Ad esempio Mattia Notari, un ex ancora benvoluto dal pubblico di Novara, ma animato da una voglia di rivincita non del tutto comprensibile. E “Tano” Caridi proprio nell’attuale stagione 2014-15 tornato nella città del Mincio ai primi di settembre. Per ovvie ragioni di gerarchia (e di paniscia…) per noi rimane Tano II (superfluo precisare chi sia Tano I…).
Questa partita, però, esalta in maniera assoluta il talento di un attaccante che non ha certamente espresso per intero il proprio elevatissimo potenziale. Max Palombo nei primi due anni e mezzo a Novara, tra C2 e C1, ha mostrato una classe ben superiore a quella di colleghi di reparto che hanno poi vestito la maglia azzurra in B e persino in A. Per spiegare quanto fosse forte Palombo in quel 2002 bastano le parole di Falsettini, tecnico del Meda, a pochi minuti dalla fine del confronto coi bianconeri giocato in Brianza il 15 settembre: “Ieri sono andato a vedere Como-Empoli di serie A – disse l’allenatore appena sconfitto – ma tra i 22 in campo non ce n’erano uno che avesse la classe di Palombo…”. Un complimento che assume particolare significato se si considera che in quel match segnò il suo primo gol nella massima serie un certo “Totò” Di Natale oggi appena giunto a quota 200 segnature…
Il sole del “Piola” ha un effetto benefico su tutti noi dopo la pioggia di Pavia. Il Novara comincia a spron battuto, gasato da un ruolino casalingo formidabile: tutte vittorie (ed andremo avanti così sino all’1-1 in rimonta di marzo con la Pro Vercelli…). “Bonimba” presenta un Mantova degno del miglior Helenio Herrera. Per i giornali è un classico 3-5-2. Di fatto Notari è il libero staccato, Lampugnani e Santin adottano una marcatura ad uomo. E sulle fasce Volpe e Crisopulli provano a braccare Brizzi e Dal Moro, senza avere licenza di offendere. Dopo appena un quarto d’ora siamo già avanti. Egbedi va via sulla fascia sinistra, Lampugnani nel tentativo di fermarlo all’ingresso in area intercetta da terra il pallone con la mano. E’ rigore e nessuno ha il coraggio di protestare. “Palombo contro Bellodi, Palombo contro Bellodi, Palombo contro Bellodi” ripeto all’infinito… sino al liberatorio “Gol!!!!”. Poco dopo, su cross di Morganti dalla destra, Max prova la battuta al volo e manca di un soffio il bersaglio grosso. E’ il Mantova? Non pervenuto… Nemmeno in svantaggio Boninsegna rinuncia all’atteggiamento “indietro tutta” di inizio gara. Anche i tre centrocampisti centrali fanno da incontristi puri (persino “Tano II” Caridi che uscirà dopo un’ora). Le iniziative offensive sono lasciate alla vena di Pupita (poi Altinier) e Graziani jr che poco possono di fronte alla superiorità numerica della difesa azzurra. La preoccupazione maggiore per gli ospiti sembra quella di non lasciare spazio al contropiede del Novara. Ed in effetti almeno quell’obiettivo viene centrato. La gara scivola via senza vere e proprie ripartenze piemontesi. Anche nel secondo tempo le emozioni sono poche. Egbedi calcia in corsa su assist di Colombini, ma la palla termina alta. Bellodi tiene in partita i suoi sventando le punizioni di Polenghi e Monza. Foschi avvicenda un Egbedi non ancora al cento per cento della condizione con “Dinone” Sicuranza. E prova a dare ancora maggiore vivacità con Bigatti al posto di Dal Moro, ma non ci sono spazi per le discese dell’esterno bresciano.
Si arriva al 90’ con la convinzione che l’1-0 sia il risultato scontato. Ed invece a pochi secondi dallo scadere matura la beffa. Il Novara si addormenta su una rimessa laterale dalla tre quarti, Volpe crossa per Graziani che, di testa, firma l’incredibile pareggio. Graziani jr sembra avere un conto aperto con noi. Nel 1999 aveva rifiutato la proposta di Achilli perché la moglie voleva giocasse in una città di mare… ed una volta catapultato al… Lido di Mantova… ci ha segnato 2 gol nel 2000-2001, altri 2 nel 2002-2003 ed un altro nel 2004-05. In tutto fanno 5 centri consecutivi nei confronti diretti con la compagine cara a Virgilio. Più le reti in Coppa quando vestiva la maglia della Cremonese.
In cabina radio non ho nemmeno il tempo di assorbire la delusione. Sono ancora nello stato di “trance” tipico di chi non si è ancora bene reso conto di quello che gli è capitato quando si riparte da centrocampo. Max Palombo, invece, ha già le idee chiare. Almeno così sembra vedendolo parlottare con “Ciccio” Braiati al momento di riprendere il gioco. Scaglia la palla all’indietro e scatta in avanti, come se avesse già immaginato tutto. Colombini lancia in profondità e Max si getta come un ossesso su quel pallone vagante, lo soffia ad un difensore un po’ addormentato (Merenda?) lo aggira e si porta in area dove il presunto Merenda ormai privo della benchè minima lucidità lo affossa inesorabilmente (dopo un altro tentativo di placcaggio mancato) sotto gli occhi dell’arbitro che non può esimersi dal fischiare il secondo rigore per il Novara.
E dire che si tratta di quel Vicinanza di Albenga che in un match agostano di coppa con l’Alzano ne aveva così combinate di tutte i colori da indurre un tifosissimo azzurro (così narrano le leggende) a cercare il suo numero di telefono per una chiamata non certo amichevole. Ma ormai Vicinanza porta bene al Novara. Ed a Palombo. A Marzo con la Pro aveva fatto centro, decidendo il derby proprio allo scadere. E qui si ripete con un rigore chirurgico (non è mai facile battere due penalties nella stessa partita…). “Palombo contro Bellodi, Palombo contro Bellodi, Palombo contro Bellodi” ripeto all’infinito, sino al liberatorio “Goooooooollll!!!!”
Potrete rivedere questo rigore su You Tube (canale Semprenovara dell’ottimo Depa) cliccando qui: https://www.youtube.com/watch?v=-4SmzrOr5HM
Come ha fatto il Mantova catenacciaro di Boninsegna a farsi sorprendere così? Una spiegazione logica c’è. Pochi secondi prima del gol Boninsegna aveva rinunciato al suo libero per inserire tale Da Lima per l’assalto finale. Se fosse stato ancora in campo, forse il polemico Notari (oggi responsabile di Udinese Academy) sarebbe riuscito a limitare lo strapotere del miglior Palombo chiamato ad un’impresa apparentemente impari.
La gioia in campo e sugli spalti è sfrenata. Attraversando il campo penso davvero che per il Novara sia cominciata una cavalcata solitaria. Ma è solo l’illusione di qualche secondo perché al momento di imboccare il tunnel degli spogliatoi arriva la notizia della vittoria maturata allo scadere del Pavia sul campaccio di Valenza che permette alla truppa di Torresani di mantenere immutate le distanze in classifica. Il successo della nostra unica inseguitrice mi lascia un margine di (ahinoi fondata) preoccupazione sull’esito di quel campionato che per qualcuno pare già scontato.
Ne sono convinti anche quasi tutti i tifosi azzurri… Tant’è che il primo messaggio sul muro del giorno successivo è di un utente (che evidentemente non era allo stadio) che critica l’operato del radiocronista. E’ l’Addetto Stampa Mirco Pecnich ad avvertirmi delle cosa. Per qualche minuto non ci resto bene… ma poi mi consolo pensando che… se la nostra prima preoccupazione dopo una giornata di campionato… è legata alla qualità delle radiocronache… vuol dire che tutto il resto (in campo e fuori) funziona a meraviglia… Non è e non sarà proprio così, ma è bello crederlo… ed invadere Cremona la domenica successiva al coro perentorio di “Salutate la capolista!!!”…
Massimo Barbero |