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domenica 16 novembre 2014 - 09:59
a firma di Massimo Barbero

Eppure tra l’esaltante 4-0 della gara con il Como ed il deprimente 0-3 di ieri… non c’è quella differenza abissale che i risultati, molto differenti, lascerebbero supporre… Contro i lariani abbiamo indirizzato il risultato a nostro favore sfruttando le prime due situazioni capitate in area avversaria. Ieri il Real Vicenza si è portato sul 3-0 capitalizzando il cento per cento delle occasioni avute nella prima ora di gioco. Il resto è stata una conseguenza. Il Como si è praticamente arreso dopo secondo gol di Freddi. Esattamente come è successo ieri al Novara dopo il tris di “Sasà” Bruno. Al “Piola” la situazione favorevole aveva “gasato” i nostri giovani che erano cresciuti alla distanza, maramaldeggiando nella ripresa contro avversari disorientati. Al “Menti” i ragazzi meno esperti, una volta in svantaggio, hanno patito il confronto con una squadra dall’età media tra le più alte del girone.

La partita di Vicenza ha chiarito una cosa che è meglio tener sempre presente, a scanso di equivoci. Questo Novara non è una squadra ammazzacampionato, la corazzata che molti paventano. Se lo fosse… non prenderebbe gol alla prima occasione su campo avverso… come è successo ieri (ma anche a Monza, a Busto ed a Meda). Continuare a pensarlo o ad illudersi che lo sia può diventare deleterio per tutti. Non a caso le due sconfitte più brutte sono arrivate proprio all’indomani di due luccicanti 4-0 interni contro altrettante grandi di questo campionato.

Mi spiego meglio. E’ un Novara che ha delle potenzialità enormi, alcune delle quali ancora inespresse. Nessun altra formazione del girone può permettersi di tenere in panchina attaccanti del calibro di Gonzalez, Manconi, Gustavo. E lo stesso Libertazzi partirebbe titolare in qualche altra squadra del gruppo A. A centrocampo abbiamo qualche elemento di categoria superiore. E qualcun altro di indubbio valore che, per una ragione o per l’altra, è rimasto a lungo ai box: Buzzegoli viene da un grave infortunio, Miglietta non ha avuto il tempo di inserirsi e si è fatto male quando la squadra ha cominciato a girare, Faragò è fuori da 4 partite e starà fermo ancora per un po’.

In difesa, però, abbiamo delle lacune evidenti e su cui bisognerà lavorare ancora ed  intervenire durante il mercato di gennaio. Problemi accentuati dai guai fisici di Bergamelli (ed ora di Freddi) e dal lungo recupero di Ludi. Nel dopogara ho sentito parlare di atteggiamento sbagliato, di intensità non adeguata. Tutto parzialmente vero. Ma in fondo il primo tempo è terminato 2-0 a causa di errori nostri abbastanza grossolani. Per fare un paragone… il Real Vicenza visto ieri… ben difficilmente ci avrebbe concesso una chance come quella che è capitata sulla testa di Bardelloni dopo soli 11 minuti di gioco. Persino a Sassari, dove abbiamo giocato peggio che a Vicenza, poteva tranquillamente finire 0-0 senza due nostri sbagli marchiani… Dunque quando si sottolineano i pregi di questo Novara non bisogna dimenticare di evidenziarne anche i difetti più evidenti. I 12 gol presi in 7 trasferte vogliono certamente dire qualcosa…

Scrivevo in maniera quasi tristemente profetica domenica scorsa, a poche ore dalla goleada sul Como:
Vien naturale fare un paragone tra il Novara attuale e quello che infranse il muro della serie C nel 2009-10. La squadra di Toscano è stata capace di fare un filotto di vittorie consecutive (quattro) che nemmeno a quella di Tesser era riuscito in terza serie. Motta e C però avevano una straordinaria abilità nel leggere le partite. Sapevano quand’era il momento di osare e quand’era invece il momento di accontentarsi di un punticino che allungava comunque la striscia positiva. Arriveranno anche giornate meno brillanti (o in cui l’avversario è più in palla di noi) e dovremo essere bravi a saperci gestire, senza esporci al suicidio calcistico come a Sassari, quando lo 0-0 era comunque ampiamente alla nostra portata”.

Ecco, la partita di Vicenza rappresentava un test importante in questo senso. Ci misuravamo con un avversario esperto che contro le grandi aveva sempre fatto risultati eccellenti. E che può permettersi di attendere la squadra che affronta perché là davanti ha un Bruno che fa reparto quasi da solo. Un match delicato da disputare su un campo verosimilmente inzuppato d’acqua (ma certamente non così terribile come il viaggio d’andata lasciava supporre). Da gestire certamente più che da dominare. Ovviamente commettendo il minor numero di errori possibili. Ci siamo consegnati, invece, quasi subito alla tattica che la squadra di Marcolini predilige: stare abbottonata a ridosso della propria area di rigore per poi ripartire, spesso con palle lunghe. Non per niente in casa ha vinto con Alessandria, Venezia e Novara e perso punti con Renate, Cremonese e Sudtirol. E rischiato di lasciarne altri con la Pro Patria che aveva difeso lo 0-0 sino all’87’.

Insomma per noi quella di ieri è stata una prova di maturità decisamente fallita. Uno schiaffone che potrà rivelarsi persino più salutare di una sconfitta per 1-0 su autogol e tanti rimpianti… se in casa Novara sapranno dare alla partita del “Menti” la giusta chiave di lettura. Un po’ come è accaduto all’indomani del 2-0 di Sassari quando Toscano, nelle quattro mura dello spogliatoio, ha varato una squadra diversa che sul campo si è rivelata più funzionale al progetto.

Credo sia giunto il momento di rilanciare qualche uomo importante. Ad esempio Garofalo che se sta bene non è certo un giocatore che può stare in panchina. Eppoi Miglietta il cui ritorno permetterebbe a Pesce di spostarsi a ricoprire il ruolo di mezzala sinistra che gli consente maggiori inserimenti. Se “Buba” è a posto può cominciare una stimolante staffetta in cabina di regia con l’ex ternano. Infine darei una chance dal primo minuto a Gonzalez. Nelle ultime 8 gare Pablo è sempre partito dalla panchina e, una volta chiamato in causa, non ha mai deluso. Penso sia il momento di rilanciarlo definitivamente, facendo rifiatare un po’ Corazza.

Dal punto di vista ambientale… è importante che i gol e l’acqua presi ieri non facciano svanire di colpo l’effetto Venezia. Quella vittoria in Laguna, ancor più dei due successi casalinghi precedenti, aveva fatto capire alla tifoseria azzurra che avevamo imboccato la strada giusta. L’effetto benefico del successo del 19 ottobre si era avvertito sin dalla partita casalinga seguente. Di colpo era svanito il pessimismo che si percepiva sugli spalti la sera dell’1-1 con il Bassano. Ecco… è fondamentale che chi verrà allo stadio con Albinoleffe e Mantova (a dispetto dagli assurdi orari imposti dalla Lega Pro) non ricominci a fischiare al primo passaggio sbagliato e/o a mugugnare ai cambi di Toscano e/o nell’apprendere che in campo c’è un ragazzo del ’95 o del ’96.

Non saremo una corazzata ammazzacampionato, ma abbiamo una rosa ampiamente all’altezza di sfruttare un calendario che da qui alla prima di ritorno ci vedrà giocare 5 volte in casa su 7… Dunque vietato piangersi addosso ed ovviamente… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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