Mi ricordo quella volta...
martedė 23 settembre 2014 - 19:04
7 Marzo 1993: Novara-Pavia 3-0
Questa partita è da vincere a tutti a costi! A quante partite del Novara “da vincere a tutti i costi” abbiamo assistito nella nostra vita da tifosi? Con la Feralpi era “da vincere a tutti i costi”. Esattamente come contro la Cremonese. Ed a Busto Arsizio. Per ogni campionato ce ne sono almeno una decina, soltanto in casa. E, guarda caso, quasi mai si vincono… queste partite da vincere a tutti i costi…
Tutto questo preambolo per dire… che Novara-Pavia del 7 marzo 1993 è una partita da vincere a tutti i costi… E’ l’anno del ritorno di Santino Tarantola al timone (con Aschei presidente) e di Del Neri (allora si scriveva tassativamente staccato) in panchina. La squadra è stata rivoluzionata dopo l’affannosa salvezza all’ultima giornata dell’anno precedente. L’inizio è estremamente confortante. Dopo il 4-1 al Tempio di fine ottobre gli azzurri sono addirittura in vetta alla classifica. Il Mantova ci riporta subito alla realtà con un altro 4-1 stavolta al passivo sotto il diluvio… ma i successi in serie a spese di Trento e Suzzara ci permettono di insediarci saldamente al secondo posto. Sono gli ultimi campionati senza play off in cui passano le prime due classificate, punto e basta. Il secondo posto vale il Paradiso, la terza piazza equivale all’inferno.
Da dicembre a febbraio il Novara incappa nella consueta involuzione invernale. In tre mesi arrivano due soli successi. Due striminzite affermazioni per 1-0, entrambe firmate da Beppe Folli che ci consentono di piegare Aosta (a domicilio) ed Oltrepo e che mantengono in vita la fiammella della speranza di riprendere la seconda piazza. Il Mantova di Giagnoni e Tomeazzi è fuggito da tempo e per salire in C1 bisogna agguantare il posto d’onore che ora dista 4 lunghezze (un piccolo abisso nell’era dei 2 punti a vittoria).
Il girone di andata è finito con un assurda sconfitta a Castelfranco Veneto con entrambi i nostri portieri (Bettini e Pozzati) espulsi. Il ritorno è cominciato con tre pareggi (col Varese, ad Ospitaletto ed a Crema) poco utili ai fini di una possibile rimonta.
Ma, al di là dei numeri, il Novara di Del Neri ha da tempo smarrito la brillantezza di gioco dei primi mesi. Lo 0-0 di Crema è stato di una noia mortale, quasi un nulla di fatto annunciato.
E’ domenica 7 marzo e si torna a giocare in Viale Kennedy dopo un mese esatto. Il sole ci regala un assaggio di primavera. Per gli appassionati di calcio è il giorno dell’affannoso esordio in serie A (Juve-Napoli 4-3) di Fabio Cannavaro, poi Campione del Mondo a Berlino nel 2006. Per me è la vigilia dell’esame di Diritto Costituzionale… scritto ed orale (forse) in una sola giornata... un’altra partita da vincere a tutti i costi!
Il Pavia non ha particolari assilli di classifica. Achilli da qualche anno divide i suoi interessi calcistici tra la città della Certosa e Livorno. In Toscana spende per vincere, in Lombardia punta a lanciare giovani da rivendere. Al Pavia ha lasciato la splendida moglie presidente ed un signore gentile in panchina di nome Gianpaolo Chierico. Ridevamo in estate per l’acquisto di un attaccante che di cognome fa Schwoch… ed invece in partita, quando s’invola palla al piede, c’è davvero poco da scherzare.
Il Novara parte all’assalto del Pavia senza Schillaci (ancora infortunato) e Balesini (febbricitante). Al loro posto giocano Dall’Orso (l’uomo capace di teleguidare le sue punizioni contro i pali della porta avversaria) ed il generoso Vitalone.
Il primo tempo è il solito walzer lento sotto una Nord non troppo gremita. L’illusione di un risveglio azzurro primaverile è ancora lontana. Un altro pareggino casalingo ci manderebbe forse definitivamente fuori dai giochi che contano.
Nell’intervallo Del Neri decide il cambio che dà la svolta. Toglie Monguzzi ed inserisce Ponti. Di per sé non sembrerebbe una scelta epocale… un centrocampista per un centrocampista… se non fosse che… Monguzzi è l’equivoco tattico di questa squadra. E’ stato tesserato ai primi di gennaio (per colpa di un transfert maligno non giunto in tempo per la trasferta di Solbiate del 27 dicembre) e tutti sono convinti sia l’uomo in grado di far fare il salto di qualità al Novara. Il salto di qualità effettivamente avviene… ma all’indietro… Con Monguzzi il Novara perde lo spirito guerriero che Ponti sapeva garantire. E non acquisisce nulla di più a livello tecnico perché Monguzzi è il classico svincolato che si presenta fuori condizione e si limita alla giocata lenta, facile e scontata. Per due mesi il Novara balla al ritmo lento dettato da Monguzzi. In primavera avanzata ci accorgeremo di avere in rosa un certo Alessandro Costa che vale più dei due compagni di reparto…
Per fortuna in questo Novara-Pavia dopo altri 45 di noia… Del Neri decide che non è il caso di indugiare oltre e ripropone Ponti… malgrado i rapporti non siano più idilliaci come in estate-autunno. Gli azzurri cambiano marcia e noi… cambiamo settore! Sì, lasciamo la Curva Nord a metà ripresa… per andare a fare un baccano infernale in rettilineo, più vicini al forcing di Armanetti e compagni.
Bisogna spiegare che lo stadio non è ancora l’attuale bunker pieno di steward spesso un po’ troppo fiscali (o peggio). Al 10’-15’ della ripresa le maschere se ne vanno e si può entrare ed uscire dove si vuole, senza esibire biglietti o documenti. Quando il Novara attacca nel secondo tempo verso la Sud, specialmente se il risultato è ancora in bilico, io ed un gruppo di amici regolarmente ci spostiamo per essere più vicini al vivo dell’azione. La nostra è’ una costola del tifo novarese identificabile con lo “Zoo Novara” ma allargata ad una cerchia di altre persone, più o meno sui vent’anni, che vedono sempre la partita assieme. I tifosi del Pavia al seguito sono davvero pochi. La rivalità non esiste. Se la inventeranno loro nell’anno della rimonta targata Torresani…
Il cambio di settore è un rito che contraddistingue la stagione 1992-93 (dì lì a poco non sarà più possibile). Spostandoci ci viene più voglia di fare baccano, di “beccare” la terna e gli avversari. Ci sembra che con noi accanto il Novara finisca con il giocare meglio e, chissà perché, quasi sempre è davvero così. Almeno così accade in questo Novara-Pavia. I padroni di casa alzano il ritmo ed il signor Santoruvo di Bari sembra essere un po’ condizionato dal nostro frastuono. A metà ripresa lascia la squadra di Chierico in dieci, spianando la strada ad un assalto azzurro sempre più rabbioso.
Già, ma è una partita da vincere a tutti i costi… ed ad un quarto d’ora dal termine siamo ancora sullo 0-0… Nelle prime quattro gare del ritorno abbiamo segnato una sola rete, su rigore con Armanetti ad Ospitaletto… Ma stavolta… al 31’ su punizione di Caponi dalla sinistra Armanetti fa da torre sul secondo palo per l’inserimento di Folli che di testa fa gol…. 1-0!!! Il Pavia è proprio in bambola e pochi secondo dopo resta addirittura in nove… Si gioca sul velluto... e già al 34’ arriva il raddoppio con una gran girata di Vitalone. Esce Caponi tra applausi scroscianti… Alessandro prima di uscire dal campo stringe la mano all’assistente che ci guarda ridendo e gli dice: “Si è portato la claque?” Allo scadere arriva anche il 3-0 firmato da Patrick Moro con una grande azione personale facilitata dalla doppia superiorità numerica…
3 gol tutti in una partita… troppa grazia San Gaudenzio!!! Un bottino che serve a fare morale in vista del big match di Fiorenzuola. Il secondo posto è un pochino più vicino ed adesso sappiamo che la squadra di Del Neri potrà tornare a dire la sua in un campionato che terminerà solo il 20 giugno… giorno dell’elezione del Sindaco di Novara… Ogni stagione ha il suo capro espiatorio… e puntuale arriva la spiegazione di qualcuno di noi ad un successo tanto rotondo: “Semplice, abbiamo vinto perché non c’era Balesini…”.
Rientro a casa e mi metto a ripassare un po’ di diritto… Mi concedo la replica dei gol nella trasmissione di “VideoNovara” condotta da Marcello Sanzo… Il “clou” è un’intervista dell’indimenticabile Armando Patrucchi all’elegante Giusy Achilli… Per una volta abbiamo vinto una partita da vincere a tutti i costi… E l’esame di Diritto Costituzionale dell’indomani? Meglio stendere un pietoso velo… Mi avvalgo della facoltà di non rispondere… Non sempre nella vita si vincono le partite da vincere a tutti i costi…
Massimo Barbero
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