Mi ricordo quella volta...
martedė 16 settembre 2014 - 12:34
19 Maggio 1996: Pro Patria-Novara 0-0
La prima promozione non si scorda mai… A maggior ragione se si tratta di una promozione sognata ed inseguita per ben 26 campionati…
Oddio chi vi scrive, per ovvie ragioni anagrafiche, non ha sofferto per così tanto tempo… Le vere delusioni per me sono cominciate nel campionato 1982-83, l’anno della C1 sfumata anche per colpa dei seri infortuni patiti da Elli e Scienza durante l’inverno.
Dal 1982 al 1996 rimangono comunque 14 anni di interminabile attesa di una C1 con non arrivava mai. Pareva fosse irraggiungibile anche durante l’inverno 1995-96: il Novara di “Ciapina” Ferrario, eppoi di Frosio, non sapeva più vincere ed il Lumezzane aveva preso il largo garantendosi ben 11 punti di vantaggio.
Ed invece un 3-0 di metà febbraio ad un mediocre Ospitaletto segna l’inizio della “remuntada”. Non si perde più…. E si pareggia davvero di rado: col Varese in casa (1-1) a Lumezzane nello scontro diretto (0-0) ed ad Olbia (1-1). Le altre sono tutte vittorie. Il sorpasso in classifica matura nel memorabile 5 maggio dei valgobbini, giorno dell’1-0 a Tempio che vi ho raccontato qui (http://www.forzanovara.net/index.php?id=4030).
Dopo quell’impresa solo 180’ ci separano dall’agognata C1. 180’ che però arrivano al termine di due settimane interminabili, piene di sogni e fantasmi, retaggio di un passato di delusioni ancora troppo vicino.
C’è un istante ben impresso nella mia memoria. E’ il momento in cui capisco che è davvero fatta e niente e nessuno potrà più strapparci l’agognata C1. E’ domenica 12 maggio, una giornata infernale di pioggia e vento. Il Novara ha battuto l’Alzano per 1-0 grazie al gol di Pellegrini nel fango. Ma il Lumezzane ha superato il Lecco prolungando l’incertezza fino agli ultimi 180’ di gioco. Torno fradicio dallo stadio dopo aver visto la partita in curva rigorosamente senza ombrello… quando esco dalla doccia di casa mi precipito sugli appunti che già allora custodivo gelosamente sognando un futuro da giornalista.
E scopro che la classifica avulsa per una volta… ci avrebbe favorito in maniera clamorosa… Per i risultati negli scontri diretti, infatti, alla Pro Patria sarebbe bastato un solo punto per essere certa della qualificazione ai play off. Lo stesso punto che mancava al Novara per essere sicuro della storica promozione in C1. E’ l’ultima giornata si sarebbe giocato proprio Pro Patria-Novara, il Pro Patria-Novara più bello di sempre (per noi) il Pro Patria-Novara dal risultato più scontato della lunga storia di duelli quasi sempre accesi tra azzurri e “tigrotti”. Quell’istante appena fuori dalla doccia con mia madre che brontola perché sto trascinando dell’acqua in giro per la casa… rimane per me l’istante della mia certezza personale della promozione matematica. Dopo 15 anni sta per cadere il nostro muro!!!
Comincia la lunga settimana che ci separa da un trionfo ormai annunciato. I problemi di biglietti e di ordine pubblico superano di gran lunga le apprensioni per la partita da giocare.
C’è un antivigilia tutta particolare per me. Il venerdì sera mi trovo con gli amici (tutti disinteressati alle vicende del Novara) per la solita birra e scatta (da parte degli altri) l’idea malsana: “Andiamo a Busto Arsizio al Bar Stardo!!!” Non eravamo esattamente una banda di “energumeni” e le nostre auto avevano tutte la targa NO. Per cui provo a dissuaderli: “ragazzi non facciamo c..... può essere pericoloso” “Ma cosa dici??? – è la loro risposta in coro – di questa partita non frega niente a nessuno… Solo a te”. Sarà… ma appena passiamo il cartello di Busto Arsizio… gli occhi di tutti i passanti sono proprio per quell’auto con 4 ragazzi dalla targa NO. Ci guardano, ci indicano, a qualcuno scappa pure un gestaccio… Il ringhio degli avventori collocati davanti al celebre “Bar Stardo” fa capire anche ai più ottimisti che non è proprio aria… ed allora ripieghiamo verso Novara. Loro delusi, io soddisfatto per essere riuscito finalmente a convincere gli altri che mi attende un appuntamento… con la storia!!!
Mi ricordo poco di quella domenica mattina… Solo la griglia accesa della vicina di casa… e le prime immancabili gocce d’acqua di un maggio ancora molto freddo. Si gioca alle 16.30 e ci attende uno schieramento di forze dell’ordine da serie A. Con i pullman ci fanno fare un giro interminabile per arrivare allo “Speroni”. Sono finiti i tempi in cui ci si mischiava ai tifosi di casa per memorabili scambi di battute “Zitti risaioli!!!” ci gridavano… “Tu non mangi il riso, tu mangi la m…” (copyright Cassina 1985). In quel pomeriggio di maggio invece i tifosi del Novara occupano tutto il settore distinti. I supporter di casa sono concentrati ai lati della tribuna centrale.
La partita viene preceduta da un’insolita scena: i giocatori azzurri corrono a lanciare dei fiori nel settore degli ultras di casa e lo stesso fanno quelli della Pro Patria (con in testa l’ex Vitalone) nei nostri confronti. E’ un chiaro messaggio alla gente che guarda: “state tranquilli, noi non ci faremo del male. Voi non fate sciocchezze…”
Rileggendo quel tabellino ora… mi balzano agli occhi i nomi di Luca Righi e Max Brizzi che militavano nelle file dei padroni di casa. La partita in pratica non esiste. Allora non c’era bisogno di far finta di giocare, di segnare e di farsi rimontare magari per un “over” concordato con gli amichetti. Non si giocava e basta. I 90’ scorrono veloci tra una lunga serie di passaggi laterali. “Vitalone ce l’abbiamo noi” ci cantano i tifosi di casa…. “In C1 ci andiamo noi” replichiamo dal nostro settore… In campo chi per sbaglio si trova nella condizione di calciare finge di inciampare… Nell’intervallo incrocio alcuni novaresi un po’ masochisti che si lamentano per il non gioco… ma dopo 15 anni di C1 non è proprio il caso di fare gli schizzinosi. Al quarto d’ora della ripresa il numero 7 della Pro Patria avrebbe la palla dell’1-0 sui piedi, ma cincischia…. Non facciamo scherzi! Nessuna sorpresa, lo 0-0 scorre tranquillo fino al 90’. Frosio inserisce dalla panchina Casabianca e Papais per farli partecipare ad una festa annunciata. Un enorme bandierone azzurro copre la mia testa quando arriva il triplice fischio di Beretta che sancisce la fine di un lungo incubo.
E’ uno 0-0 come quello con l’Alto Adige di sette anni dopo, ma stavolta non ci sono stati né afa, né supplementari, né sofferenza. Purtroppo le esigenze del “Forza Azzurri” mi portano su un pullman di autentici “occasionali”. Durante il viaggio di ritorno in pochi riescono a gioire davvero per un traguardo atteso da un’infinità di tempo. Il grande Paolino è confinato in Piazza Duomo dove fa lievitare l’entusiasmo cittadino. La serata scorre un po’ muffa. Non ci sono caroselli né feste in piazza. I fuochi d’artificio sono rimandati all’amichevole con il Parma del giovedì successivo. L’indomani mi godo il successo ascoltandomi tutta la radiocronaca diretta di Paolo Molina, spogliatoi compresi. Dal suo microfono passano tutti i cantori delle gesta azzurre nei 15 anni di C2. E’ una scelta azzeccata. Solo chi è stato a Poggibonsi, sul campo della Virescit Boccaleone o almeno ad Ospitaletto può capire quanto valga per noi questa promozione…
Massimo Barbero
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