L'editoriale Azzurro
lunedì 15 settembre 2014 - 14:55
consueto appuntamento a cura di Massimo Barbero
D’accordo, se la giocassimo (anche così) altre 10 volte per almeno 9 la vinceremmo noi…
D’accordo, pure il signor Baroni ci ha fatto capire che non siamo graditi al “palazzo” (e c’era da aspettarselo!).
Però se ci limitassimo a parlare di arbitri e sfortuna non faremmo il bene del Novara.
Dobbiamo analizzare cosa non ha funzionato, a prescindere dagli episodi negativi. Innanzitutto abbiamo regalato quasi un tempo agli ospiti. Nei primi 45’ abbiamo fatto girare discretamente la palla fino alla tre quarti, abbiamo fatto intendere chiaramente che eravamo superiori ai pur volenterosi giovani grigiorossi…. Ma i pericoli creati dalle parti di Battaiola sono stati troppo pochi. L’assalto è stato condotto in punta di piedi, senza la necessaria intesa tra i tre d’attacco (alla terza partita consecutiva da titolari).
Tutt’altra musica nella ripresa, specialmente dopo l’innesto di Evacuo. Ma anche nel nostro momento migliore (quando avremmo strameritato il gol) la squadra azzurra ha evidenziato le attuali pecche. Garufo è sin troppo difensore per dare un contributo efficace in partite del genere. Faragò e Pesce, malgrado la grande generosità, non hanno portato qualità ed intensità alla nostra manovra, Corazza ha sprecato ancora, Manconi è stato troppo individualista dal momento del suo ingresso.
L’altra sera mi sono fatto trascinare sul “muro” dalla discussione sulla rosa più o meno ampia. In realtà i campionati di C non si vincono con tanti giocatori di nome in panchina o in tribuna (spesso demotivati e scontenti) ma con uomini che fanno la differenza in campo. Quando il meccanismo gira si può benissimo inserire un Coubronne a marcare il miglior El Shaarawy e nessuno noterà la differenza, almeno per una sera. Il problema del Novara attuale è dato dal fatto che gli uomini che dovrebbero fare la differenza non la fanno ancora. Quando Gonzalez si è messo a giocare da Pablo ad Alessandria… per i grigi sono stati dolori. Però questo è accaduto solo sporadicamente sinora. Idem dicasi per altri elementi. Freddi ha disputato ieri la sua prima partita vera, Pesce non è mai stato determinante e Faragò (lo considero ormai un punto fermo malgrado sia un 1993) non è certo quello dell’estate di un anno fa, Evacuo è stato impiegato poco e non è ancora andato in gol, Garofalo (buono il suo secondo tempo) e Miglietta si sono dovuti fermare, per infortunio e per squalifica, a pochi giorni dal loro arrivo. Non si può caricare il peso di questa squadra sui pur talentuosi giovani. Le loro prodezze ci porteranno punti pesanti (come quelli conquistati grazie a Corazza e Tozzo) ma non pretendiamo da loro la continuità. Sono i cosiddetti “vecchi” che devono farci fare il salto di qualità.
Due parole sul discorso arbitrale. Guardando per cinque minuti Pavia-Feralpi ho avuto la sensazione di essere tornati all’epoca della clamorosa rimonta della squadra di Torresani ad inizio 2003… C’era da immaginarselo… il vento non tira certo dalla nostra parte. Però continuando a ripeterlo ci faremmo soltanto del male perché finiremmo col crearci un alibi mentale pericoloso. Dunque gli azzurri dovranno essere bravi e lucidi ad evitare in campo polemiche e proteste di sorta che finiscono solo con lo zavorrarci di tensione e cartellini. Il direttore di gara in questo campionato sarà un avversario in più. Da rispettare e da battere con il gioco e con i gol. E non con proteste inutili e dannose.
L’importante ora è non guardare troppo la classifica. Altrimenti si rischia di incappare nel blocco mentale tipico di chi si sente costretto a dover vincere sempre a tutti i costi. E’ un pericolo costante nei campionati in cui viene promossa solo la prima classificata e le fughe sono all’ordine del giorno. La rimonta al Lumezzane nel 1996 è cominciata proprio quando… ci eravamo rassegnati a considerare i bresciani irraggiungibili... e siamo tornati a giocare senza assilli… lasciando la pressione sulle spalle della capolista in affanno. I pareggi contano poco per la classifica, ma pareggi “ampi” come quelli con Alessandria e Cremonese sono la naturale anticamera alle vittorie.
Nel complesso sono meno preoccupato oggi rispetto ad una settimana fa, all’indomani dell’1-0 con la Feralpi. Toscano sta facendo un buon lavoro. Si vedono progressi, gioco ed un’intesa da gruppo vero che mancava l’anno scorso. E’ una partenza ad handicap, ma era inevitabile che fosse così dopo la retrocessione e l’assurdo agosto che abbiamo vissuto. L’importante è non smarrire la strada giusta e migliorare sempre, sul campo, senza farsi condizionare dai numeri.
Chi ha ancora voglia di calcio… stasera potrà sbirciare la Pro Patria… Quella di Busto sarà una partita ostica per noi da tutti i punti di vista. Chi pensa di andare allo “Speroni” a fare una passeggiata si sbaglia di grosso… e l’Albinoleffe ne sa qualcosa. Nel 2009-10 abbiamo vinto il campionato in carrozza e la società dei Tesoro è retrocessa ai play out. Ma negli scontri diretti abbiamo sofferto le pene dell’inferno. A Busto Gonzalez ha segnato il gol partita appena dopo che Ludi aveva tirato fuori dalla nostra porta il pallone dell’1-0 per i padroni di casa. Al ritorno solo il colpo di testa di Rubino allo scadere (vedi i segnali del destino…) ci ha evitato una sconfitta beffarda. Dunque armiamoci di coraggio e di fede azzurra… e partiamo… le sofferenze appartengono al nostro Dna, ma sono l’anticamera delle gioie più belle… Forza Novara sempre!!!
Ps: la penosa estate del calcio italiano pare essersi conclusa degnamente con il teatrino del ripescaggio in D. In testa alla famosa “classifica” c’era il Sondrio. Poi hanno scoperto che c’era stato un errore e dunque andava premiato il Rieti. Poi, forse, che c’era un errore nell’errore… ed hanno ripescato tutte e due inserendo il Sondrio in sovrannumero senza aspettare il verdetto del Coni…
Tutto finito? Non ancora. C’è la domanda di grazia di un calciatore squalificato che giace sul tavolo di Tavecchio… Chi ha potuto candidarsi grazie ad una “riabilitazione” potrà mai negare la “grazia” ad un tesserato? E guarda caso il Presidente Federale sabato 6 era in tribuna a gustarsi l’avvincente match Lecco-Mapello. Attendiamo sviluppi…
Massimo Barbero |