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22 Dicembre 2008: Novara-Cremonese 1-1

In questa notte di nebbia e cuore c’è tutto il nostro modo di vivere ed amare il Novara Calcio. Le altre squadre, almeno nella sera del loro Centenario, troverebbero puntualmente il cielo stellato e tutte le condizioni favorevoli che ognuno sogna per un’occasione ideale… Per noi invece si è scomodata la nebbia (per la prima volta nell’intero inverno) ed un arbitro evidentemente… condizionato dalla scarsa visibilità… E’ stata una lunga rincorsa. Contro il fato, gli episodi e le decisioni avverse. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta a riprenderci almeno un po’ di quello che ci stava ingiustamente sfuggendo. I 14 in campo in 90, drammatici, minuti ci hanno fatto rivivere in pillole i nostri 100 anni di storia. Ci sono stati momenti di grande calcio e periodi di sofferenza. Ma anche nella nebbia più fitta, alla fine il cuore azzurro emerge sempre, prepotente” (da “Forzanovara.net”).

Mancano tre giorni a Natale e c’è un tabù da sfatare. Il Novara non ha mai vinto nei posticipi trasmessi in diretta il lunedì sera dalla Rai. Stavolta, oltretutto, l’avversario è di quelli di richiamo: la Cremonese che da un paio di stagioni spende l’impossibile per riconquistare la B. Ad aprile ha visto sfumare proprio al “Piola” (1-0 con colpo di testa di Rubino) le ultime chances di promozione diretta. In estate si è rinforzata ancora, ma in classifica è abbastanza attardata. Sulla panchina dei grigiorossi è appena tornato Mondonico.

Gli azzurri stanno abbastanza bene. Dopo un inizio non esaltante la squadra di Notaristefano era balzata in vetta grazie alle tre vittorie consecutive (Reggiana-Pro Patria-Venezia) di ottobre. Poi la flessione di novembre con le beffarde sconfitte di Verona e Ferrara. E la ripresa di dicembre con lo sfortunatissimo pareggio (1-1) in casa con la Pro Sesto riscattato dal successo di Lumezzane (1-0) della domenica successiva. Brizzi e compagni sono in zona play off e contano ancora di andare a prendere una Pro Patria che già lascia trasparire i gravi problemi societari che la porteranno ad un fallimento stile Bari. Dalle retrovie sta risalendo il Cesena che a maggio vincerà il campionato.

Novara-Cremonese è una partita importantissima. Perché c’è l’Italia intera che ci guarda. Perché bisogna dare una spallata importante ad una rivale potenzialmente ancora pericolosa. Perché è determinante arrivare alla pausa natalizia ancora a contatto con le primissime. Perché bisogna onorare al meglio la settimana del nostro Centenario.

La scelta di posticipare Novara-Cremonese alle 20.45 di lunedì 22 dicembre sembra climaticamente rischiosa. Ma il sabato sera, a 48 dal match, il cielo sopra la cupola di San Gaudenzio è una spettacolare parata di stelle che illuminano una fredda, ma incantevole “notte bianca”.

Nessuno può immaginare ciò che, invece, comincia a materializzarsi nella notte tra domenica e lunedì. Cala una nebbia fitta, umida e gelida che durante tutto il corso della giornata della partita non si allontana mai. E’ un lunghissimo lunedì di tensione ed incertezza. Litigo con Luca Dosi (lo ricordate?) che da buon lodigiano… profetizza sulla mia bacheca di facebook una facile vittoria ospite... Il mio telefono squilla di continuo. La domanda di tutti è sempre la stessa: “Ma si gioca???”. Ovviamente deciderà Zonno di Bari alle 20.44 e non prima.

Non si dovrebbe proprio giocare perché si vede poco o nulla. Ma c’è la televisione e si sceglie di dare comunque il via allo spettacolo (???). Verso le 20.30 devo scendere in campo per una sorta di riconoscimento per i tre autori principali del libro ufficiale del Centenario. Gianni Romeo, da autentico signore, ha lasciato il proscenio a me ed a Renato Ambiel. E’ una premiazione per pochi intimi. Ci vedono solo dal rettilineo e qualcuno dalla tribuna.

Torno in postazione con una certezza: si giocherà! Si giocherà, ma da dove mi sono messo (ovviamente molto più in basso del solito, quasi a ridosso della vecchia Tribuna d’onore) non si vede quasi nulla. E’ la radiocronaca più difficile delle 500 che ho fatto al seguito del Novara. Solo in occasione di un’altra partita con il Giulianova si vedeva così poco, ma allora mi aveva aiutato un po’ di luce naturale perché almeno si giocava le 14.30.

Comincia così una lunga diretta al buio con a fianco Giovanni Chiorazzi. Si vede bene quello che accade sull’out accanto alle panchine e parzialmente in mezzo al campo. Il resto bisogna intuirlo. Quando il pallone spiove nell’area grigiorossa trattengo il respiro per qualche secondo sperando (invano) di udire il boato della “Nord” che, ahimè, non arriva mai. Non c’è nebbia davanti ai miei occhi, invece, quando Viali manda kappao Porcari con un’entrata da cartellino rosso. Il numero 5 ospite se la cava con un cartellino giallo, mentre Pippo deve uscire in barella. Per diversi minuti si teme il peggio per il nostro centrocampista. Poi arriveranno notizie sempre più rassicuranti. Due anni dopo in un Novara-Padova manderò letteralmente a stendere un giornalista veneto che al “Piola” inveiva contro Porcari dicendo: “E’ sempre il solito… due anni spaccò Viali in una partita trasmessa in tv…”.

Entra Evola, ma il Novara è sotto choc e la Cremonese ne approfitta subito. Sul primo calcio d’angolo per Guidetti e compagni percepisco il “boatino” che mai avrei voluto udire… a fare festa sono i tifosi della Cremo, per me invisibili in curva.

L’assalto della truppa di Notaristefano diventa ancora più rabbioso e convinto. Sono almeno quattro le occasioni clamorose sciupate dai nostri prima del finale di tempo. Nell’intervallo non ci si dà pace per le opportunità sprecate. A pochi metri da me ci sono Antonio Recchi (che ha appena lasciato il Novara) e Luca Faccioli all’epoca capo degli osservatori, passato recente e futuro prossimo della nostra società.

Gli sprechi riprendono puntuali ad inizio ripresa. Finchè all’8’ Zonno si erge ancora a protagonista. Un gruppetto di azzurri va dal primo assistente (Lanza di Legnano) a chiedere un calcio d’angolo. L’arbitro arriva ed ammonisce Fabio Gallo, guarda caso l’unico nostro giocatore già zavorrato di un cartellino. Si rimane in dieci e poco dopo il fischietto di Bari completa l’opera non espellendo Tacchinardi protagonista di un brutto fallo da tergo. La gente non ne può più ed esplode assieme a Sergio Borgo che viene allontanato dalla panchina per proteste. In 10 contro 11 smettiamo di creare e giocare… Anche perché la Cremonese si difende e basta, senza mai nemmeno farsi ingolosire dall’idea di un contropiede. Mondonico inserisce Pradolin, Ferrarese, Argilli… Se potesse butterebbe dentro anche un secondo portiere.

Così finisce con lo schiacciare troppo all’indietro la squadra che diventa ostaggio di inevitabili mischie nella propria area. Ed al 43’ arriva un calcio di rigore per i padroni di casa. Forse è il Bianchi difensore ad atterrare in area Rubino. Faccio appena in tempo a leggere l’sms che mi manda da casa l’amico Beck “fallo netto” che mi tocca commentare, in qualche maniera, l’esecuzione. Il Bianchi portiere respinge la doppia conclusione di Bertani. Lo stadio ammutolisce. Anche la mia voce in radio diventa sconsolata: “Giovanni dì tu qualcosa perché sono troppo deluso…” biascico al microfono. Molti sfollano dallo stadio perché sembra davvero una partita segnata. Ed invece in pieno recupero arriva il regalo di Natale più bello. C’è una punizione dalla destra, un batti e ribatti in area cremonese… poi si sente un urlo che diventa sempre più forte, anzi fortissimo… Dalla nebbia sbuca Mavillo Gheller che corre ad esultare come un pazzo verso la Tribuna…  E’ stato lui a spezzare l’incantesimo, a siglare la rete del pareggio… MAVILLOOOO E’ STATO MAVILLOOOOOO MAVILLOOO GHELLEERRR urlo in radio all’infinito. Il boato si propaga per tutto lo stadio che prende finalmente piena cognizione della bella notizia. Non meritavamo di perdere, nemmeno di pareggiare in verità, ma a questo punto va già bene così.

Si torna negli spogliatoi… dove Mondonico ad una mia domanda sull’atteggiamento un po’ troppo rinunciatario della Cremonese risponde con l’immancabile sberleffo: “E’ vero, ha ragione Lei… siete forti, fortissimi, vincerete di sicuro il campionato…”. Non lo vinceremo quel campionato… ma ritroveremo il Mondo in B, eppoi in A, addirittura sulla nostra panchina. E lo riscopriremo sempre ostinatamente “catenacciaro” come in quella notte di nebbia e passione…

Massimo Barbero 

 

 

 

 

 

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