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• dopo Novara-Vicenza
L'intervista post gara di Erik Lanini
• al termine dell'incontro
lunedì 08 dicembre 2025 - 13:03
Novara-L.R.Vicenza vista da Massimo Barbero

Si stava meglio quando si stava peggio? E' il dubbio che mi rode da ieri pomeriggio, dal momento in cui una terna quantomeno insicura... ci ha costretto ad interminabili attese, con il direttore del gara fisso per troppi minuti ad osservare il monitor, e rivedere all'infinito non si sa che cosa... 

Mi è tornato alla mente il 2-2 con il Vicenza del dicembre di due anni fa. Non c'era l'Fvs ed alla fine siamo tornati a casa tutti perplessi, proprio come stavolta: noi perchè un difensore biancorosso aveva afferrato il pallone con le mani in piena area senza che venisse fischiato il sacrosanto penalty, loro per un possibile fuorigioco nell'azione convulsa che ha fruttato il definitivo pari del grande Scappini

In questo lasso di tempo è davvero cambiato qualcosa? Sì, che uno spettacolo calcistico dall'elevato contenuto emozionale come quello a cui abbiamo appena assistito è stato, anche in questa occasione, un po' macchiato dalle interminabili rivisitazioni al monitor, con tensioni annesse. Non sono contro la tecnologia in assoluto. Ma ritengo personalmente che il Var o Fvs debbano essere usati per sanare solo gravi errori. 

Penso al gol di Muntari alla Juve, al bagher di Floro Flores a Bari che ci mandò in C. E, scendendo di uno scalino di difficoltà, al fallo fuori area di Cannavaro che ci sarebbe costato un penalty probabilmente letale a Lumezzane. 

Non se ne dovrebbe invece abusare come ha fatto l'incerto Luongo che si è messo a riguardare cento volte il presunto mani di Dell'Erba per poi sconfessare sé stesso e la valutazione di innocenza presa cinque minuti prima, quand'era peraltro vicinissimo al giocatore... 

La sensazione da fuori è che si tenda quasi sempre a dare ragione a chi urla di più come ha fatto stavolta il Vicenza

Vi rimando alla moviola dell'impeccabile Depa-Semprenovara circa l'evidente disparità di trattamento negli episodi accaduti delle due aree

Dico solo che il presidente Fabio Boveri ha fatto bene a tuonare finalmente davanti ai nostri microfoni. In Tribuna ha sofferto con la sciarpa azzurra al collo... ed alla fine si è reso giustamente latore del malcontento di un'intera tifoseria, già scottata di una lunga serie di torti subiti puntualmente contro il Vicenza, cominciati in occasione di quella gomitata di Cellini su Ujkani nel marzo 2011 al “Menti”, nell'azione che ci costò la sconfitta, proprio al 90'.

Ed ora la partita. Vedendo l'atteggiamento in campo della capolista sin dal fischio d'inizio ho capito perchè il Lanerossi abbia lasciato sinora agli avversari soltanto le briciole. Al via gli ospiti ci hanno aggredito, facendo pressing su ogni pallone, avanzando compatti con esterni molto propositivi. Altrochè avversario con la pancia piena per i 12 punti di vantaggio sulla seconda! Credo non sia stata causale la scelta iniziale di Gallo di puntare su un attaccante aggiunto come Tribuzzi (colui che rifiutò in extremis un prestito già definito nel primo Novara di Rullo) per far tribolare un esterno potenzialmente pericoloso come il nostro Dell'Erba. Evidentemente il salto di qualità l'ex granata (che aveva testa acuta da allenatore già quando vestiva la maglia azzurra) l'ha ottenuto proprio infondendo una straordinaria voglia di vincere ad un gruppo già molto forte sotto tanti aspetti.

E il Novara? Timido, impacciato, inerme, talvolta persino distratto. Osservando in silenzio i primi minuti ripensavo con nostalgia a quanto invece erano state equilibrate le sfide Gattuso-Vecchi nel passato campionato. Il vantaggio vicentino è arrivato a seguito di un episodio quantomeno discutibile, ma in un momento di una supremazia ospite che a tratti era sembrata finanche imbarazzante. Quando abbiamo visto anche Lorenzini acciaccato, subito dopo l'1-0, in Tribuna Stampa abbiamo davvero temuto potesse finire con uno scarto importante tra le due contendenti...

Per fortuna invece Filippo è rimasto in campo. E questo Vicenza si è rivelato meno solido di quanto potessimo pensare. L'accelerazione di Dell'Erba e l'ostinato disturbo di Donadio ha portato al nostro pareggio ed alla consapevolezza che avevamo di fronte una squadra più forte sì, ma non fuori dalla nostra portata. Una convinzione che è rimasta tale anche dopo l'intervallo, malgrado il secondo vantaggio veneto di Stuckler.

L'espulsione di Costa ha ovviamente cambiato il finale di gara. In quel frangente Zanchetta è stato decisamente più scaltro del suo collega provvedendo subito a sostituire un Dell'Erba già gravato da una frettolosa ammonizione. Con certi chiari di luna arbitrali non c'era davvero da correre altri rischi... Al posto del mister avrei però anticipato la mossa di rinunciare ad un centrale per provare Morosini e Ledonne contro un avversario giocoforza costretto sulla difensiva. Con gli ultimi cambi comunque l'abbiamo pareggiata. 

E stavamo addirittura per vincerla, a conferma che il calcio resta lo sport di squadra più affascinante perchè ogni volta può sempre comunque maturare un epilogo che soltanto un'ora prima pareva irrealizzabile.Credo che l'uomo simbolo di questo Novara sia Giuseppe Agyemang

Ha potenzialità enormi, ancora in gran parte inespresse. Ieri in un pomeriggio di grande sofferenza collettiva ha mandato fuori giri uno degli esterni più forti del campionato come Costa, costringendolo alla doccia anticipata dopo appena un'ora di partita. Deve solo convincersi di poter osare di più, di poter essere determinante anche in area avversaria e raggiungerà presto le categorie che merita. 

E con lui tutti i compagni devono rendersi conto di avere dei mezzi probabilmente inferiori alle prime tre-quattro della classe, ma per contro decisamente superiori ai valori del gruppone di un campionato dai contenuti tecnici non eccelsi. Guai a perdere altre partite di paura... Come stava per succedere ieri e come era successo per lunghi tratti della recente sfida col Renate. Dobbiamo giocare sempre a testa alta, convinti di non essere in partenza inferiori a nessuno. Nemmeno al temibile Cittadella che andremo ad affrontare domenica in Veneto.

A proposito di Agy... Per ovvie ragioni anagrafiche e di distanza professionale... avevo di lui una una conoscenza extracampo estremamente superficiale. Invece giovedì scorso ho avuto il piacere di averlo ospite di “Azzurri in Radio” per un'ora intera. Ed ho scoperto un ragazzo intelligente, simpatico, acuto, mai banale nelle risposte. Lo stesso era accaduto la settimana precedente con Di Cosmo e prima ancora con gli altri compagni che li avevano preceduti. 

Che differenza rispetto alle interviste a monosillabi strappate al telefono a qualche carneade dell'ultima era Marchionni! Questo gruppo ha dei valori extracalcistici importanti, da sfruttare al meglio. Fate parlare questi giocatori il più possibile! 

Alla stampa, ai tifosi, alla gente che un tempo affollava il parcheggio dello stadio in attesa dei calciatori nel dopogara e che ora invece va a casa subito...

Chiudo la parentesi sulla sfida di ieri per fare i complimenti a chi ha tifato Vicenza in curva ospite. I (tristi) teloni hanno limitato i loro numeri e calore e colore biancorosso non sono certo una sorpresa. Ma mi ha piacevolmente colpito la correttezza di un tifo mai oltraggioso nei confronti del pubblico di casa. 

Che differenza rispetto allo squallido spettacolo offerto una settimana prima dalla cinquantina scarsa di lodigiani che al “Dal Lago” aveva insultato ininterrottamente un palazzetto occupato da sole famiglie e bambini, con l'aggravio degli epiteti razzisti ad un ragazzo di colore...

Di regola rispetto sempre le dichiarazioni altrui. 

Avere idee diverse è la base per un confronto sereno e costruttivo ed anzi è gratificante che gli uomini di calcio non si riducano a ripetere le solite banalità. Ma non riesco a far finta di niente di fronte alle parole del doppio ex Semioli, raccolte alla vigilia dai colleghi del “Giornale di Vicenza”. L'attuale tecnico del Moncalieri Women (serie C femminile) ha dichiarato, riguardo ai suoi trascorsi a Novara

un po' conosco l'ambiente... adesso la società è sana, ma i tifosi pretendono molto e tengono la squadra sotto pressione”. 

Dunque sarebbe colpa della “pressione” del migliaio malcontato di “coraggiosi” che continuavano a seguire la squadra all'epoca, incuranti del freddo invernale e delle delusioni che avevano portato all'esonero di Cevoli... se con mister Semioli in panchina... abbiamo preso 4 gol in poco più di un tempo a Salò, rianimato un Trento reduce da una lunga serie di sconfitte eppoi una Triestina fanalino di coda ed invece immediatamente in vantaggio con noi dopo solo una manciata di secondi? 

Il tutto guidando una squadra che in quelle settimane poteva comunque contare su un attacco composto da Bortolussi e Galuppini (oltre che su un Pablo ancora determinante), su di un centrocampo con gente del calibro di Rocca e Masini, su un esterno poi rivelatosi letale come Urso?

A proposito di ex, sono felice per il ritorno in panchina di un tecnico coraggioso, preparato e propositivo come Simone Banchieri. Ieri il suo Pontedera ha sfidato a viso aperto la capolista Ravenna al “Benelli”, subendo la beffa di un ribaltone concretizzasi solo nel lunghissimo recupero, contro un avversario ricco di valori tecnici e potenzialità economiche sopra la media della categoria. Mi dispiace solo che l'artefice del grande sogno serie B 2020 abbia dovuto prendere il posto di due tecnici che hanno scritto pagine certamente esaltanti nella storia del Novara come Menichini e Lisuzzo. 

Spero che presto possa ricevere una chiamata di valore anche Luca Matteassi. Nella sua giovane carriera da ds ha già alle spalle tante esperienze di spessore e di successo. Ha portato per due volte ad un passo dalla B il Piacenza nel 2019. Ed ha fatto la stessa cosa a Vicenza, rilanciando un club che prima del suo arrivo (estate 2023) navigava nel caos più totale, all'indomani del campionato che sarebbe dovuto essere quelli dei 20 punti di vantaggio e che invece fu quello dei 3 allenatori cambiate, del settimo posto e delle 14 (quattordici!) sconfitte in serie C. 

Al di là dei legami, se merito e risultati tornassero finalmente davvero ad ispirare le scelte delle società di ogni categoria... sarebbe davvero una gran bella notizia innanzitutto per il nostro disastrato calcio italiano...

Basta così per oggi mi sono già dilungato troppo...

Forza Novara sempre!!!

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