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domenica 16 maggio 2021 - 11:51
di Massimo Barbero

Troppe cordate non fanno la felicità. La sensazione è che Rullo in queste ore abbia voluto confondere un po’ le acque per nascondere l’unica vera realtà: l’iscrizione del Novara al prossimo campionato è a forte rischio e nell’attesa che capiti qualcosa rischiamo di perdere anche quello che di buono ci ha lasciato la stagione appena conclusa.

Ho negli occhi il bel girone di ritorno costruito grazie ad una seria programmazione posta in essere dal duo Borghetti-Manari. Dell’ex responsabile del settore giovanile abbiamo tessuto le lodi in più occasioni. Oggi voglio parlare di Beppe Manari, un uomo che ha lavorato nell’ombra, ma che ha saputo rinforzare nei punti giusti una squadra che a Natale sembrava letteralmente smarrita. Gli arrivi di Corsinelli, Malotti e Rossetti hanno cambiato volto alla nostra stagione senza sforare un budget che non consentiva più di puntare sui grossi nomi.

Il paragone potrà sembrare irriverente, ma nel modo di fare calcio di Manari qualcuno ha ritrovato la semplice concretezza di Borgo. Sergione era straordinario nell’andare a pescare uomini che nessuno conosceva fidando sugli stimoli di chi non aveva mai vissuto certi palcoscenici. “Diamo la C1 a chi non ha mai vinto la C2” era uno dei suoi slogan preferiti.

In questo senso il Novara visto nella seconda parte della stagione 2020-21 un po’ assomiglia a tanti Novara “poveri” che ci hanno regalato grandi stimoli e qualche soddisfazione.

Se ci fosse davvero un cambio di proprietà i nuovi arrivi non devono perdere di vista la realtà di una squadra capace di fare 30 punti nel girone di ritorno a dispetto delle cessioni di gennaio. Sarebbe importante partire con una base collaudata per evitare i voli pindarici che di solito caratterizzano una svolta dirigenziale.

Il rinnovo di Bellich è certamente una buona notizia, ma la strada da fare è ancora parecchia per non perdere per strada i tanti elementi che si sono messi in luce nella seconda parte del campionato. Penso ad un Collodel corteggiato da diverse società di B e di alta serie C. Penso al prestito di Corsinelli che andrebbe rinnovato il prima possibile o al riscatto di Malotti, uno degli elementi chiave dal punto di vista tattico nella seconda parte di stagione. Le attenzioni di un club di categoria superiore (la Cremonese) si sono concentrate anche su Rossetti che nel 4-2-3-1 di Banchieri ha rappresentato un elemento insostituibile per la sua capacità di liberare spazi per le tre mezzepunte.

Sto seguendo con interesse il cammino della Primavera affidata a Russo. Anche lì evidentemente ci sono tanti ragazzi in grado di spiccare il salto di qualità verso la serie C almeno nel medio periodo. Forse si tratta dell’ultimo gruppo davvero competitivo rimasto a lavorare a Novarello, retaggio di quell’Under 16 che nel giugno di due anni fa conquistava uno scudetto senza sconfitte sotto la guida di Banchieri.

Il naufragio del progetto della “Cittadella dello Sport” rappresenta la fine delle ultime illusioni di vivere un decennio all’altezza di quello che l’ha preceduto. Era quello il gancio che avrebbe potuto attrarre più di ogni altra cosa degli investitori importanti. Dobbiamo resistere per difendere la presenza del nostro Novara nel calcio professionistico. Mi sembra di essere tornati di colpo ai giorni del dopo Armani quando già la sopravvivenza ed un posto in C2 rappresentavano il massimo traguardo possibile per una società composta da gente seria, ma senza i mezzi delle dirigenze che l’avevano preceduta.

Spero che la settimana entrante aiuti a fare chiarezza perché il tempo comincia a stringere e le scadenze incombono. Rullo ha indicato nel 21 di maggio l’ultima data utile per un “closing”, ma acquistare una società di calcio non è come comprare un paio di scarpe, compratori seri devono fare le opportune verifiche prima di dare il “via libera” all’affare.
Il presidente azzurro non ha risposto al quesito più importante: che ne sarebbe del Novara se nessuno degli acquirenti accostati al club azzurro nelle ultime settimane dovesse fare passi concreti? Attendiamo notizie con il fiato sospeso e con il conforto del fatto che anche il Sindaco è tornato a farsi sentire dopo il lungo silenzio successivo al fallimento estivo della cordata rappresentata dall’avvocato Vadilonga.

Speriamo tra sette giorni di poter scrivere di calcio, solo di calcio: di allenatore (ma io confermerei Banchieri senza indugi) e giocatori senza citare più cordate, closing, fideiussioni ed affini.

E’ solo un sogno? Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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