Che confusione!
lunedė 10 maggio 2021 - 23:01
Attorno alla maglia azzurra...
Premessa: che nessuno si senta offeso.
L’invito semmai è: chiudete gli occhi, riflettete e domandatevi se tutto questo caos attorno al Novara, in questo momento, sia salutare.
Non voglio assolutamente rubare il posto a Massimo Barbero e al suo editoriale, ma questo sfogo è gettato da uno stato d’animo che in questo momento è tendente alla depressione.
Da anni ForzaNovara.net è un sito d’informazione, accanto ad un Muro voce genuina della passione della piazza. Ogni giorno cerchiamo di raccontare, spiegare, narrare tutto ciò che accade attorno al Novara Calcio.
Ecco, spiegare nel quotidiano, quanto accade attorno alla maglia azzurra, lontano da un terreno di gioco e da un pallone è diventato davvero complicato.
Nello scrivere un articolo, nel fare un’analisi e’ normale che si cerchi di attingere ad informazioni direttamente dai protagonisti. E quindi trasformali in pezzi svolti solo nell’intento di portare un po’ di chiarezza ad un ambiente a dir poco confuso.
Veniamo agli ultimi giorni. Sono di giovedì gli articoli relativi ad un accordo di massima tra l’attuale Maggioranza e un’acciaieria tedesca, divenuta fonderia dopo alcuni mesi. Un accordo raggiunto per l’acquisizione del 40% dell’attuale pacchetto societario. Benissimo, oggi quel 40 è diventato 20 (forse). Ma come è possibile? E perché? Ma la cosa più incomprensibile è stato l’annuncio della possibilità di coprire quel restante 20% con l’azionariato popolare.
Fermi tutti!!! Si ha la consapevolezza di quanto rappresenti il 20% di una società di calcio militante nel campionato di serie C? Tralasciando il fatto che tale progetto era già al vaglio di una parte di tifoseria, con ovviamente altri numeri percentuali e altri obiettivi, tale proposta ad oggi sembra più una ricerca di presa di responsabilità verso una piazza che sta attraversando un momento particolare, condito da un naturale distacco dovuto allo sfinimento.
Perché in questo momento, seguire da vicino le sorti azzurre, vivere la quotidianità nella sua interezza è uno sforzo notevole. Dopo un’annata così, con mille problemi attraversati, è umanamente impensabile che la tifoseria si leghi al progetto di un’azionariato popolare.
Sono mesi ormai che si parla di numeri, percentuali, manco fossimo all’estrazione del lotto. Ma la cosa più disarmante è che questi numeri, ogni giorno mutino. Da mesi si chiede chiarezza, da settimane si chiede di essere informati in maniera decisa su quanto sta accadendo.
Parallelamente, da qualche giorno, si è manifestato l’interesse di nuovo imprenditore. Che a differenza di un Pavanati (scomparso dai radar dopo proclami monarchici) ha mosso i primi passi con serietà, coinvolgendo figure del territorio. C’è un vincolo di riservatezza, ok. Ma la speranza è che a differenza del recente passato, con cordate varie naufragate nel silenzio più assoluto, venga raccontata la verità.
In un senso o nell’altro.
Perché un giorno, finalmente, si capirà che questa omertà che ha contraddistinto le tante vicende del recente passato, ha allontanato ancor di più gran parte della tifoseria, stufa di soffrire per un insensato silenzio assordante.
Trasmettere entusiasmo in questo momento e’ davvero complicato. Si chiede solo coerenza e trasparenza. E che il tempo dei fatti giunga immediatamente. C’è da ricostruire tutto, partendo dalle basi. E c’è da programmare una stagione.
E oggi, ad essere evidente, è un immobilismo preoccupante. Siamo a metà Maggio e c’è una montagna da scalare. Diteci come faremo a raggiungere la tanto attesa vetta della serenità.
Daniele Faranna
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