La legittima "voglia" di essere felici...
martedì 20 aprile 2021 - 08:07
...osservando con "sana" preoccupazione un futuro ancora tutto da decifrare
E’ normale essere preoccupati per il futuro incerto che aleggia attorno alla maglia azzurra ma nello stesso tempo è “naturale” gioire per gli ottimi risultati ottenuti sul campo da parte di questo eccezionale gruppo. Una squadra capace di totalizzare ben 29 punti nelle ultime 16 giornate, dopo la chiusura del calciomercato invernale. Posizionandosi, in una virtuale classifica generale, al secondo posto dietro alla sola Alessandria (a quota 34).
Il popolo azzurro, negli anni, ne ha viste tante e non si sorprende più di nulla. Vide un Presidente uscire dal balcone della sua villa con il pugno alzato al cielo, tra la gioia e lo stupore dei presenti, per poi ufficializzare 24 ore dopo che non avrebbe iscritto la squadra al campionato.
Ha assistito a una gestione a dir poco nulla dei fratelli Mastagni, con un eroico Sergio Borgo a dover saltare fossi per regalare il minimo indispensabile alla propria creatura.
Come dimenticare anche i chiari di luna di Pippo Resta, che un giorno si e l’altro pure, ai microfoni radio di Max Barbero ufficializzava un suo disimpegno (ogni volta poi smentito).
Parliamoci chiaro: ognuno di noi, che ama profondamente questa maglia, questa storia, questa fede e che ha in un certo senso indirizzato la propria vita verso questi colori, nella propria quotidianità, non può essere sereno. Ma nello stesso tempo è impensabile che non si possa rallegrarsi per una salvezza che fino a 3 mesi fa sembrava pura utopia o che non possa sognare un ulteriore approdo ai play off.
Sono due binari che viaggiano paralleli, che devono essere vissuti e attenzionati con determinazione e costanza. Sarebbe bello avere delle certezze già ora. Ma la verità e che ad oggi non vi è una strada ben delineata. Ormai, anche i muri, sanno il quadro debitorio del sodalizio azzurro e ognuno di noi ha vissuto le costanti vicissitudini extra campo che si sono alternate in questi lunghi otto mesi. Settimane che hanno evidenziato come cordate o singoli imprenditori abbiano bussato alla porta di Novarello per sondare un possibile acquisto di una Società messa ufficialmente in vendita lo scorso fine inverno.
Ecco, ancora una volta siamo di fronte ad una richiesta di chiarezza e presa di coscienza. Siamo giunti ad ormai fine aprile, avvolti in una nube di confusione, condita spesso da dichiarazioni contrastanti.
Il tempo è tiranno direbbe qualche “illustre” del passato ma a volte il tempo non è tutto. Basta essere concentrati sul delicato momento che avvolge questa storica realtà. Capire le reali situazioni, quali possano essere i passi successivi concreti da effettuare da parte di entità interessate e dall’attuale assetto societario.
Per non tornare indietro di molti anni, a quel balcone, a quel pugno alzato al cielo ma anche al successivo sprofondamento nel burrone, evitato in extremis da alcuni novaresi, di una Novara bene che forse oggi non esiste davvero più.
Daniele Faranna
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