Mi ricordo quella volta che…
venerdì 26 marzo 2021 - 10:42
29 ottobre 2006: Novara-Grosseto 3-1
Sono i giorni delicati del passaggio di consegne tra Pippo Resta ed il Gruppo Policlinico di Monza. Si rincorrono in città voci, pettegolezzi, smentite mentre nulla filtra dalle parti a conferma della serietà di una trattativa portata avanti con la massima discrezione.
Dopo un inizio molto sofferto (3 sconfitte consecutive) la squadra è riuscita a fare quadrato e viaggia ad un buon ritmo. I nostri stanno proseguendo una miniserie positiva inaugurata dall’1-1 di Pavia proprio nella settimana in cui è cominciata a filtrare la voce di una possibile cessione societaria.
A me il Grosseto rievoca quello che è successo l’anno prima quando mi ero intromesso in un litigio tra mio padre ed il presidente Camilli che furioso, per alcune battute provenienti dai distinti (“Perché hai cambiato allenatore? E’ colpa tua se adesso andiamo male”) si era messo a tirare verso gli spalti tutto ciò che gli capitasse a tiro.
Avevo raccontato l’episodio in un pezzo destinato ad una corrispondenza ed ero stato informato qualche mese più tardi che quello scritto mi era valso una querela, l’unica che abbia sin qui preso.
Erano gli anni delle corrispondenze. I giornali, per contenere i costi, avevano smesso di mandare gli inviati nelle trasferte più lontane e si affidavano ad agenzie che, per avere un margine di guadagno, commissionavano articoli lunghissimi a ragazzi del posto pagati (se pagati) con poche decine di euro.
Prima della gara con il Grosseto del 2006 mi aveva chiamato un cortesissimo responsabile di un’agenzia a cui avevo raccontato l’accaduto raggiungendo un accordo di massima: gli avrei mandato l’articolo sulla partita con pagelle annesse senza dilungarmi troppo nelle interviste visto quello che mi era capitato nell’aprile 2005.
Vado allo stadio e raggiungo il mio solito posto isolato in Tribuna. Accanto a me c’è l’amico Negrini che mi accompagna con la sua ostinata fede azzurra.
Sacchetti schiera Micillo tra i pali, Cusaro, Bonfanti, Ciuffetelli e Morganti in difesa, Matteassi, Coletto, Brizzi e Bresciani in mediana con Vieri ed Espinal di punta. Nelle file del Grosseto troviamo tre calciatori che vestiranno l’azzurro nelle stagioni successive: Amore, Garofalo e Sansovini. Camilli ha allestito una squadra forte con l’obiettivo di portare il Grosseto in serie B, ma le cose non stanno andando secondo le previsioni. Si dice che in caso di sconfitta verrà esonerato il tecnico Massimiliano Allegri. E’ una bella giornata di sole dai colori molto marcati e sugli spalti ci sono circa 1500 spettatori (i paganti sono 502).
Dopo una prima fase di studio sono subito gli azzurri ad imporsi e già al 15' si rendono pericolosissimi con una conclusione da fuori di Bresciani che termina a lato di pochissimo. I nostri continuano a premere sull'acceleratore con un Matteassi scatenato sulla fascia. Al 21' Luca prova l'ennesima fuga sulla destra, appena dentro l'area scarta Garofalo che lo stende. Rigore netto. Dagli undici metri si presenta Ciuffetelli che spiazza Pagotto. Raggiunto il vantaggio il Novara continua a fare la partita, al 25' bella azione corale degli avanti azzurri con Vieri che si trova a tu per tu con Pagotto ma viene fermato da una segnalazione di fuorigioco più che dubbia. Nell'ultimo quarto d'ora del tempo il Grosseto si scuote rendendosi pericoloso in almeno tre occasioni. Intorno al trentesimo è Micillo che si deve salvare da campione su due conclusioni ravvicinate di Zizzari mentre al 38' sugli sviluppi di un’azione insistita dei toscani è Amore a provare una violenta conclusione da fuori con Micillo che devia in tuffo in corner. Il pericolo scuote il Novara che due minuti più tardi torna a farsi minaccioso con un tiro cross di Espinal che Pagotto riesce a neutralizzare. La svolta della gara matura allo scadere del tempo quando su un lungo rinvio di Micillo la sfera arriva ad Espinal che s'invola verso la porta ma viene steso platealmente da Mengoni giustamente espulso per fallo da ultimo uomo.
Ad inizio ripresa il Novara si fa subito sotto e al 3' raddoppia, bella percussione di Bresciani che imbecca Vieri che con un rasoterra in diagonale trafigge Pagotto. La squadra di Sacchetti pare giocare sul velluto, ma si rilassa un po' troppo e il Grosseto con la forza della disperazione rientra in partita al 13' con una rete di Valeri (con l’accento sulla A) che approfitta di un cross dalla sinistra di Zizzari, s'inserisce tra le maglie azzurre e realizza.
I nostri si scuotono e ritornano ad occupare la metà campo toscana. Al 16’ Espinal lancia Bresciani che, anziché calciare, attende l’uscita di Pagotto per servire Matteassi, anticipato dal trafelato recupero dei difensori maremmani, la successiva botta di Coletto trova la deviazione di mano in piena area di un giocatore biancorosso, ma il direttore di gara lascia correre. Al 24' è Vieri che servito da un cross di Cusaro anticipa tutti di testa ma Pagotto riesce a deviare in corner. Al 27' Bresciani lancia Espinal che brucia tutti in velocità e viene atterrato da Pagotto in disperata uscita. Rigore netto. Riecco il solito “mantra”: “Ciuffetelli contro Pagotto, Ciuffetelli contro Pagotto”.
Dagli undici metri è ancora il centrale romagnolo a spiazzare il portiere che è stato anche al Milan. Al 32' azione grandiosa azzurra, cross di Ciuffetelli, girata da cineteca di Vieri con la sfera che sfiora la traversa.
Il pubblico si diverte ed applaude ripetutamente la squadra azzurra. La vittoria è ormai in cassaforte ed anche le sostituzioni (entrano Storno, Piraccini e Palombo) sembrano più che altro l’occasione per una “standing ovation” ai giocatori che escono dal campo (Bresciani, Matteassi e Vieri). Ma il grande applauso collettivo è per Pippo Resta. Una vera ovazione per il Presidente pronto a lasciare che si commuove di fronte a tanto affetto. Di colpo vengono dimenticate le polemiche che avevano caratterizzato un rapporto non sempre idilliaco con la tifoseria azzurra.
In zona spogliatoi stavolta l’atmosfera è serena. Anche il presidente Camilli è tranquillo. Io mi lascio andare alla domanda più “coraggiosa” della mia carriera… e chiedo ad Allegri se si sente a rischio di esonero. Lui mi risponde con la massima disponibilità. In realtà la decisione è presa: il posto di Allegri verrà preso da Cuccureddu che condurrà il Grosseto alla prima (ed unica per ora) promozione in serie B.
Al rientro a casa mi attende una domenica più impegnativa del solito. Oltre ai pezzi per il sito e da girare a Guido Ferraro mi attendono gli articoli da preparare per l’agenzia prima di rilassarmi guardando i gol della serie A.
Dopo cena butto giù un editoriale in cui spiccano queste considerazion:
“Il Grosseto è certamente la squadra tecnicamente migliore che sia vista al “Piola” quest’anno. Però ha perso perché ha consentito al Novara di usufruire di quelle ripartenze che sono tanto congeniali ai nostri giocatori e che non potevano essere sfruttate contro avversari contro la Massese che si chiudono a ridosso della propria area di rigore. Date un po’ di spazio a Matteassi, Espinal, Bresciani, Vieri… e ne vedremo delle belle… Eppoi il Grosseto ha perso anche perché si è trovato sulla propria strada un Micillo che col passare delle settimane è tornato quello della scorsa stagione. Nella seconda metà del primo tempo i toscani non avrebbero certo demeritato il pari, ma il nostro portierone è stato decisivo in almeno due circostanze. Paradossalmente il Novara ha rischiato di farsi sfuggire la vittoria proprio quando aveva la gara in mano. Sul 2-0 abbiamo incassato una rete evitabilissima che poteva costarci cara. E’ il segnale che comunque questa squadra non sa ancora gestire i risultati, che deve sempre andare a mille perché se rallenta rischia di combinare pasticci. Il paragone può sembrare irriverente, ma il Novara è ancora un po’ Inter in questo…
Non so se Max Vieri stia diventando uomo con il complesso di essere “il fratello di”. So che oggi ha avuto una soddisfazione che probabilmente nemmeno il grande Bobo ha mai avuto. Dopo la rete del 2-0 tutto il Novara tutto, campo e panchina, è corso ad abbracciarlo. Ha avuto un abbraccio globale di circa una ventina di persone che assieme lo ricoprivano di gratitudine e di affetto assieme ai 1500 del “Piola”. E’ la migliore dimostrazione di quanto si sia fatto voler bene questo ragazzo un po’ introverso, ma certamente semplice e generoso. Il suo pieno recupero (avete visto che finale?) potrebbe essere il miglior “rinforzo” che un tifoso possa sognare”.
Massimo Barbero
|