L'editoriale Azzurro
lunedì 23 settembre 2019 - 10:38
di Massimo Barbero
Ha ragione Claudio Vannucci, le partite di domenica pomeriggio/sera sono “nemiche” dell’Editoriale.
Perché il lunedì mattina il pensiero delle incombenze lavorative fa a pugni con la voglia di scrivere un’analisi serena, lucida, possibilmente interessante.
Questo 0-0 interno con la Pergolettese obiettivamente non è il massimo per trovare degli spunti originali su quanto appena appena accaduto. Non si può essere contenti perché un nulla di fatto in casa è sempre un’occasione mancata. Non si può essere però nemmeno delusi perché la squadra di Banchieri ha davvero dato tutto in un assalto che si è spento solo dopo l’ultimo colpo di testa di Bianchi al 48’ e rotti della ripresa.
I nostri ci hanno sempre provato, con equilibrio e determinazione. E’ mancato un pizzico di brillantezza (e di lucidità nel finale) ma possiamo tranquillamente rimpiangere due occasioni clamorose buttate al vento, a fronte di pochissimi rischi in fase difensiva.La differenza vera l’ha fatta l’atteggiamento dell’avversario.
Finora avevamo sempre affrontato squadre intenzionate a fare la partita contro di noi. Monza e Pontedera perché giocavano in casa, la Juve di Pecchia per propensione offensiva, il Lecco perché era passato subito in svantaggio.
La Pergolettese invece ci ha lasciato volentieri il pallino del gioco chiudendosi in maniera ermetica con 3 centrali a braccare il povero Bortolussi e due esterni a fare da difensori aggiunti per limitare Piscitella (con grande fatica) e Gonzalez.
Davanti Contini ha piazzato Belingheri (eppoi Sbrissa) per mettere pressione a Fonseca (eppoi Buzzegoli). E nella ripresa contro un Novara più allungato Malcore, un nome che rievoca fantasmi non troppo lontani, qualche grattacapo ce l’ha creato.E’ stata una partita di C, una di quelle gare nelle quali sai di non poterti permettere di sbagliare le pochissime opportunità che la squadra che ti sta di fronte è disposta a concederti.Alla prova dei fatti la “panchina lunga” di Banchieri si è rivelata poi non così lunga perché il tecnico azzurro ha spiegato in conferenza stampa che Capanni continua ad avere dei problemi e Pinzauti non è al massimo della condizione dopo un ritiro svolto altrove.
Così ci sono mancate delle vere alternative da inserire in corsa (a parte il solito Peralta) nel momento in cui sarebbe servito il cambio di passo. Anche l’ipotesi “turn over” in vista del triplo impegno ravvicinato regge solo a centrocampo (dove effettivamente gli uomini da alternare non mancano) perché è difficile pensare di toccare una difesa che finora ha preso gol solo dal Monza e là davanti, per le ragioni che ho appena espresso, siamo “un po’ corti”.
Ad agosto francamente ero scettico sulle potenzialità di Piscitella che mi pareva il classico giocatore dalle occasioni mancate in serie. Invece in queste prime partite ha confermato di avere un spunto in grado di fare la differenza in categoria e di saperlo abbinare con una propensione al sacrificio che non immaginavo. Peccato per qualche svarione in zona gol ed al momento dell’ultimo passaggio che ha reso incompiuta la sua prestazione di ieri.
Un po’ come la partita di tutto il Novara che fino all’ultimo secondo di recupero ci ha fatto sperare di poter piazzare la zampata decisiva. Dei complimenti li merita anche Cagnano che si sta rivelando un elemento affidabile, concreto, mai banale negli inserimenti. Insomma Zebi sembra averci preso, scovando gli uomini giusti tra elementi che obiettivamente a luglio non avevano quotazioni elevatissime.Ma, siamo solo alla quinta giornata, la storia di questa serie C è ancora tutta da scrivere. E’ uno strano campionato, molto equilibrato.
Monza (e forse Alessandria) a parte, tutte le squadre possono vincere o perdere con chiunque senza che si debba gridare alla sorpresa ogni volta. L’anno scorso nel girone A c’era una frattura più netta tra la parte sinistra e destra della classifica (accentuata dalle penalizzazioni) ed i valori erano emersi in maniera abbastanza chiara sin dalle primissime giornate.Dopo 5 gare giocate abbiamo 1 punto in più rispetto ad un anno fa quando però avevamo già affrontato 3 trasferte.
Ma il peggio, ahinoi, doveva ancora arrivare. L’abbrivio del convincente successo di Pistoia era stato spezzato dall’ennesimo, assurdo, stop decretato dal Tar che ci aveva impedito di affrontare subito Pontedera e Pro Piacenza. Alla ripresa eravamo finiti nel primo “buco nero” della stagione con la figuraccia con l’Albissola ed 1 solo successo (Arzachena) nell’arco di 10 partite, recuperi compresi.
Ed ora il Gozzano… A marzo avevo chiuso il mio commento augurandomi di vedere il prossimo Gozzano-Novara al “D’Albertas” e così finalmente sarà. Sarà dura perché per loro è la “partita della vita”, per noi una gara che nasconde tante insidie, anche legate al valore di una compagine che finora ha messo in difficoltà tutte le avversarie che ha affrontato. Non ci resta che andare in campo a giocarcela al massimo delle nostre possibilità, fino all’ultimo, senza presunzioni fuori luogo, ma anche senza timori eccessivi…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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